Nuovo modello di salute mentale

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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta

Il Comune di Napoli, sua sponte, ci ha invitato a parlare della Salute Mentale in Pubblico.
Questo concetto è radicalmente diverso, ed in questo il sindaco attuale se ne fa bandiera, dopo decenni di difficoltà o indifferenza delle amministrazioni locali, cui spetta il compito di assistenza sociale anche ai sofferenti psichici, spesso disattesso o assente.

Ecco il link ufficiale per partecipare: http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/27141

Propongo all'assemblea di Napoli ed ai lettori di MEDICITALIA i seguenti CINQUE PUNTI per un NUOVO MODELLO di SALUTE MENTALE, nella speranza che almeno i concetti di base, EMANCIPAZIONE e PARI DIRITTI per i sofferenti psichici, oltre che LOTTA ATTIVA ALLO STIGMA e GARANZIA DI ASSISTENZA SOCIALE siano condivisi e diventino patrimonio comune di tutte le amministrazioni italiane.

PRIMO, cancellare la non imputabilità dei sofferenti psichici per evitare le distorsioni attuali e garantire la parità dei diritti.
Per i cinesi occorre ancora riabilitazione politica maoista e i sofferenti psichici gravi vengono reclusi per impedire che le loro idee confondano la società anche oggi che la Cina è una dittatura del mercato.
Per l'antipsichiatria la psicosi è effetto dell'alienazione sociale, Marx, o familiare, Foucault.
Oggi in Italia si cerca di estendere lo status di criminale a priori, Lombroso, Rocco, attraverso una distorsione dell'uso della norma sull'imputabilità, per escludere il sofferente psichico dal sistema sociale, facendone l'icona o il capro espiatorio di ogni malessere sociale o familiare.
D'altronde è Cartesio a separare la mente dal corpo, e la giurisprudenza illuminista a stabilire il libero arbitrio alla base dell'imputabilità, esclusivamente a scopi razionali. L'irruzione dell'inconscio nel pensiero filosofico e politico grazie a Freud e Jaspers porrà la questione della fragilità del limite tra razionale e irrazionale dentro ognuno di noi e le neuroscienze cancelleranno del tutto l'idea monolitica di io razionale come icona laica sostitutiva dell'anima religiosa.
L'uomo è semplicemente sempre un continuo flusso tra coscienza e irrazionalità, che nomina sè stesso come soggetto temporaneo, come funzione di continuità apparente e virtuale, per evitare l'angoscia che caratterizza ad esempio alcune forme di psicosi o alcuni stati mentali comuni in cui l'io temporaneo si confronta con il flusso irrazionale e incommensurabile dentro e fuori di noi.

SECONDO, costruire l'assistenza sociale, familiare e l'emancipazione per i sofferenti psichici come obiettivo prioritario.
La Salute Mentale è una Psichiatria senza psichiatri.
La Salute Mentale è quella che marginalizza il ruolo del medico e pone l'attenzione sugli aspetti della Piramide dei Bisogni primari per garantirli con strumenti diversi dalla psichiatria.
Quando un sistema affida al medico, e questo vale in ogni campo, tutto il potere taumaturgico esso diventa un paradosso dell'impossibile onnipotenza, Illich, che può solo costruire prigioni per nascondere la realtà umana, necessariamente fallibile.
La psichiatria pone il medico al centro di responsabilità anche giuridiche e di attese sociali, personali e familiari del tutto impossibili da realizzare.
La Salute Mentale è possibile solo in un sistema di emancipazione personale, familiare e sociale, che guardi alla Piramide dei Bisogni, ricollocando Farmaci, Psicoterapia e Riabilitazione in un settore necessario ma limitato dell'insieme.

TERZO, costruire una seria educazione contro lo stigma sui mass media, scuole e università. La consapevolezza dell'io come flusso temporaneo e virtuale, sospeso tra enormi mutazioni razionali e irrazionali in ognuno di noi è lo strumento principale per evitare lo stigma sociale. A questo si aggiungerà la spiegazione delle diverse realtà della sofferenza psichica e dei diversi possibili sostegni alla Piramide dei Bisogni, incluso ma non esclusivamente l'uso razionale di farmaci, psicoterapia e riabilitazione.
Spiegare sempre la necessità dell'emancipazione del sofferente psichico come obiettivo della Salute Mentale completa questo quadro.

QUARTO, impedire la spoliazione del sofferente psichico senza passare dalla sua inabilitazione, per garantire autonomia economica. Valutare l'aumento significativo di pensione e accompagnamento per garantire la copertura spese di badanti quando necessario. Facilitare l'adozione del sofferente psichico in cambio della rendita dell'accompagnamento piuttosto che l'abbandono e la reclusione in manicomi pubblici o privati. Facilitare l'uso di abitazioni private di proprietà dei pazienti come case famiglia o SIR per garantire compagnia e sostegno, umanizzando i luoghi di vita dei sofferenti psichici meno autonomi.

QUINTO, realizzare corsi per badanti, assistenti sociali e vigili urbani per garantire migliore preparazione tra chi relaziona con i sofferenti psichici meno autonomi.
Questi devono garantire i servizi sociali secondo la Piramide dei Bisogni principalmente a domicilio, cercando anche soluzioni abitative autonome dal nucleo familiare originale.
Questi devono operare allo stesso modo anche verso i barboni trovati sul proprio territorio, oggi abbandonati perché non residenti, almeno a quelli sofferenti psichici, sempre secondo gli stessi criteri.
Questi devono anche garantire invii ai medici senza ricorrere a violenza di sofferenti psichici in difficoltà evidente con la terapia e tra questi dei barboni che siano sofferenti psichici, per ASO ed eventualmente impostazione terapia, anche long acting.

 

Data pubblicazione: 04 giugno 2015 Ultimo aggiornamento: 08 giugno 2015

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