Mancanza d’orgasmo femminile e cattivo utilizzo dell’immaginario erotico

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

La sessualità femminile è molto più complessa e cerebrale di quella maschile.
Per le sue caratteristiche di cerebralità, di difficoltà nell’analisi e di decodifica e di estrema interiorizzazione dell’esperienza del piacere,viene detta “sessualità di mucosa”, che si differisce da quella d’organo, di maschile memoria.


Tra le leggende metropolitane e false credenze correlate alla sessualità femminile e, soprattutto alla risposta orgasmica della donna, impera e dilaga, quella correlata alla differenziazione tra “orgasmo vaginale” associato a donne mature ed appagate, reputato infatti dall’immaginario collettivo, un orgasmo di serie “A”, da quello “clitorideo”, associato invece a donne acerbe, immature, dalla sessualità infantile ed irrisolta e soprattutto considerato di serie “B”.


Dal punto di vista sessuologico, questa dicotomica scissione è falsa e non rispettosa dell’anatomia e vissuto femminile; il percorso che conduce la donna al raggiungimento dell’orgasmo ha solo due vie d’accesso, una vaginale e l’altra clitoridea, zona corporea fortemente innervata di terminazioni nervose e, spesso investita a livello dell’immaginario di significati correlati al piacere sessuale e non a preoccupazioni gravidiche, connesse invece all’ambiente vaginale.


La fase dell’orgasmo, però non è sempre facilmente raggiungibile e, spesso le donne lamentano “orgasmi difficili” nella migliore delle ipotesi ed “assenti” nella peggiore.
L’assenza della risposta orgasmica va ancora distinta dall’ “assenza assoluta e totale”,quando la donna non riesce a raggiungere l’orgasmo sia mediante il piacere solitario che all’interno di una relazione di coppia, da un’assenza situazionale, detta “anorgasmia coitale”.
La risposta orgasmica della donna, prevede e necessita la capacità da parte della stessa di lasciarsi andare ed abbandonare all’esperienza del piacere, prevede inoltre una buona conoscenza ed empatia sessuale, sia con se se stessa, che successivamente con il partner e, prevede la capacità di sapere utilizzare il mondo dell’immaginario erotico,universo sommerso dalla grande valenza erotico-terapeutica, per la sessualità femminile.


La sessualità femminile, è spesso caratterizzata dall’auto-osservazione dell’aspetto corporeo ed emozionale, detto “spectatoring”, tendenza nociva e disfunzionale, sia per il piacere che per l’intimità.
In questi casi, una conoscenza prima ed un utilizzo adeguato dopo, dell’immaginario erotico, sarebbe di grande giovamento, per spostare l’attenzione dal corpo al mondo pulsionale e immaginativo, passpartou per il raggiungimento del piacere condiviso.

 

Bibliografia:

Rivista di sessuologia clinica ( società italiana sessuologia scientifica)
Kaplan " Nuove terapie sessuali"
Valeria Randone: Focus Extra, luglio 2011

Data pubblicazione: 28 luglio 2011

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