Bambine che diventano maschi

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Nella preparazione del nuovo Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-V), la cui pubblicazione è prevista per il prossimo anno, si sta discutendo sulle modifiche da apportare all’inquadramento di quello che attualmente viene denominato Disturbo dell’Identità di Genere (DIG) e che forse diventerà Incongruenza di Genere (IG). Ovviamente il cambiamento non riguarderà formalmente solo la terminologia, ma la sostanza della classificazione (http://www.pangender.it/editoriale01_DSMV_mi.html).

Il tutto sta procedendo non senza difficoltà e vivaci scambi di vedute, data la delicatezza del tema, ma la direzione è quella di una “de-patologizzazione” (da disturbo a disforia ed ora incongruenza).

Parallelamente, senza suscitare adeguato clamore e senza considerare le discussioni che animano la comunità scientifica, in una regione dell’India Centrale, il Madhya Pradesh, sta prendendo piede una pratica che va ben oltre l’aborto selettivo e l’infanticidio.

Dal momento che gli Indiani “preferiscono” i figli maschi, se nasce loro (nonostante tutto) una figlia femmina, perché arrendersi? Basta trasformarla in maschio per mezzo di un intervento di genitoplastica e l’eventuale somministrazione di ormoni... Certo, prima lo si fa meglio è: così non avrà memoria della sua “vita precedente”! ( http://www.avvenire.it/Mondo/Bambine+interrotte_201107160642362830000.htm )

Si tratta a mio avviso di una violenza inaudita, i cui risvolti sulla psiche (e altrettanto sul corpo) di quelle povere bambine, colpevoli di non essere nate maschi, non vengono affatto presi in considerazione.

 

 

 

Data pubblicazione: 09 agosto 2011

Autore

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1994 presso Università degli studi di Padova.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte tesserino n° 1724.

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5 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Non ero a conoscenza di questa atrocità inaudita. Perche si sanno queste cose e vengono permesse? Chi tutela i diritti di queste bambine...che hannno solo la "colpa"(che poi colpa loro non è)di essere nata in quei Paesi?

#2
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Gentile Utente,
condivido il suo stesso sgomento di fronte a questa aberrante pratica.
Oltre naturalmente alle bambine, il mio pensiero va ai genitori che avanzano la richiesta, ma anche a quei medici compiacenti che per denaro (e non poco) agiscono senza scrupoli, magari nascondendosi dietro al paravento della loro cultura....
Certo è che per le donne, su gran parte del nostro pianeta, c'è ancora tantissima strada da percorrere per arrivare ad avere "pari opportunità di vita" rispetto agli uomini.
Non so cosa sia possibile fare.
Ritengo, comunque, che contribuire alla diffusione della notizia possa essere un inizio perché qualcosa possa succedere.

La ringrazio per il suo commento e le auguro una buona giornata.

#3
Dr. Enrico Conti
Dr. Enrico Conti

Già, si tratta di una pratica "mostruosa" che oltre a porre il dubbio che si sia di fronte ad una pazzia antropologica, procura un futuro infelicissimo a questi "pseudomaschi" condannati a vivere con genitali praticamente fittizi e senza possibilità di mettere al mondo figli....

#4
Specialista deceduto
Dr. Giorgio Cavallini

I cinesi preferiscono le femmine, per motivi fiscali. Per cui accoppano i maschi.
Non so se lo siano ancora, ma negli anni 80 erano attive banche del seme negli USA (gli ovociti mal si conservano) dove potevano venire acquistati ed usati in fecondazione assistita a suon di dollari gli spermatozoi di grandi scienziati, imprenditori ecc...

#5
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Davvero?
A me risultava il contrario...
http://www.agichina24.it/focus/notizie/figlio-unico-il-dilemma-della-cina
Pechino si sta rendendo conto dei rischi che corre e ultimamente sta ponendo delle restrizioni alle ecografie fatte per sapere il sesso del nascituro ed operare un aborto selettivo nei confronti delle femmine.
Intanto, però, ora si può ricorrere all'analisi del sangue per sapere il sesso del nascituro e in tempi ancora più precoci (sempre in termini di settimane) rispetto all'ecografia. Ufficialmente si dice sia utile in caso di malattie geneticamente trasmesse, ma chissà....

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