I controversi "Esercizi di Kegel"

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Comunemente vengono definiti “esercizi di Kegel”, avendo un nome piuttosto complesso e più difficile da mandare a memoria: fisiochinesiterapia del piano perineale.

Costituiscono una delle possibili modalità di allenamento di tale zona del nostro corpo e devono il loro nome al ginecologo statunitense Arnold Kegel, che inizialmente, una sessantina di anni orsono, destinò questi esercizi di contrazione e rilassamento alle donne affette da incontinenza urinaria e/o prolasso genitale, giungendo ad osservare però che avevano un interessante “effetto collaterale”: l’aumento di piacere sessuale. Proprio in virtù di questo, a volte i muscoli del pavimento pelvico vengono anche chiamati da qualcuno “muscoli della felicità” o “muscoli dell’amore”.

Attualmente questo tipo di riabilitazione può essere indicato a donne e uomini che presentano problematiche di tipo medico e/o sessuologico.

Capita che nelle richieste di consulto gli Utenti chiedano lumi rispetto alla loro utilità e ricorrentemente vengono svolti studi a favore o contro, come recentemente riportato:

È bene sapere che per controllare la propria muscolatura pelvico-perineale è indispensabile:

  • sapere di possederla (e non è così ovvio come sembrerebbe)
  • saperla riconoscere per mezzo dei segnali propriocettivi
  • saper capire se è contratta oppure rilassata
  • apprendere lo schema motorio da utilizzare per poterne controllare a piacere la contrazione o il rilassamento

Da ciò discende una fondamentale considerazione, ossia il fatto che bisogna assolutamente evitare il fai-da-te: si tratta comunque di una terapia che va indicata dopo un’attenta valutazione clinica (da parte del ginecologo o dell’andrologo) e che va inserita in un più ampio percorso di cura personalizzato, che può richiedere anche l’intervento dello psicologo, specialmente in caso di problematiche di tipo sessuologico.

Inoltre, si precisa che è necessario evitare l’autosomministrazione senza uno specifico addestramento, poiché è importante evitare il reclutamento di altri muscoli (addome, glutei, coscia...), in modo che non si verifichino contrazioni muscolari “parassite” che potrebbero influire negativamente, aumentando, ad esempio, la sensazione generalizzata di allarme che è in parte causa del problema che si vorrebbe risolvere (es. vaginismo, eiaculazione precoce).

Riassumendo, questi esercizi vanno effettuati solo se sono specificamente e personalmente indicati da un professionista e dopo un adeguato addestramento: va assolutamente evitato il passaparola da parte di amici o via web.

Per approfondire:10 consigli per mantenere la tua erezione

Data pubblicazione: 20 novembre 2011

Autore

paola.scalco
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1994 presso Università degli studi di Padova.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte tesserino n° 1724.

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10 commenti

#3
Dr. Enrico Conti
Dr. Enrico Conti

Aggiungerei che di solito, in Italia, il medico di riferimento per la corretta impostazione del programma riabilitativo è il fisiatra, il quale ovviamente collabora con le altre figure professionali già citate. Cordiali saluti

#4
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Vero.
Ed è anche, secondo la mia esperienza professionale, piuttosto misconosciuto il fatto che presso molti ospeddali esista un ambulatorio dedicato proprio a questo tipo di riabilitazione.
Saluti anche a te.

#7
Utente 100XXX
Utente 100XXX

Salve dottoressa Scalco trovo molto utile il suo articolo.
Dopo un consulto con il mio psichiatra per una diagnosi andrologica di eiaculazione precoce mi è stata prescritta una terapia con paroxetina 1 cp 20 mg coadiuvata da alcuni esercizi come compressione,start stop e ESERCIZI DI KEGEL.
Nel mio caso sono piu che certo che mi siano stati PRESCRITTI IN MANIERA ERRATA dal sessuologo in quanto mi consigliava di svolgerli in questo modo:
interompere 3 volte la minzione urinaria per 4 volte al giorno(io mica urino 4 volte al giorno) il tutto da svolgere per un mese.Mi sono informato molto sull'argomento e quasi tuttii testi o articoli dicono che i KEGEL vanno eseguiti a VESCICA VUOTA per un periodo dalle 6 SETTIMANE ALLE 12SETTIMANE e che l'interruzione della minzione urinaria serve solo ad individuare i muscoli PC pubocoggigei!
Risultato non mi fido piu del mio psichiatra sessuologo e cerco di capire chi possa insegnarmi con professionalità questi esercizi.
Lei ha indicato il FISIATRA nel suo post del 2011 me lo conferma?Ha citato presenza di ambulatori specifici negli ospedali...qual'è il nome di questi ambulatori?grazie buoansera

#8
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Gent.le Utente,
la ringrazio e confermo quanto scritto tempo fa: può trovare in molti ospedali un ambulatorio dedicato alla riabilitazione pelvi-perineale (o pelvica, o del pavimento pelvico), solitamente all'interno del reparto di Urologia.
In alternativa, può anche rivolgersi a uno dei tanti centri privati di fisiokinesiterapia che offrono tale opportunità.

Cordialità.

#9
Utente 169XXX
Utente 169XXX

Salve, ho letto come l'esercizio Kegel possa se fatto male peggiorare problematiche quali eiaculazione precoce e vaginismo.
Mi chiedevo se fosse comunque dannoso svolgerli nel mio caso, un fai da te ma in assenza di questo genere di patologie, con il solo scopo di aumentare, se riesco, il piacere ed il controllo delle tempistiche che attualmente comunque non credo siano patologiche.
Tali esercizi, indipendentemente dalla vescica piena o vuota, so che non bisogna praticarli durante la minzione per non provocare danni alle vie urinarie.
Non ho un piano bilanciato né in termini di tempo né in termini di quantità. Seguo a regola del "se me lo ricordo lo faccio" e "finché non mi scoccio lo faccio", anche se per la prima parte sto cercando di ricordarlo almeno una volta al giorno.
Come modalità tendo a tenere contratto, anziché alternare contrazione e rilassamento, per poi rilassare se mi accorgo che sto usando anche altri muscoli. Altre volte invece tendo la muscolatura una volta ogni 2 secondi.
Insomma, non sono un esperto di muscolatura però cerco di non rendermi le cose troppo ostiche per la mia scarsa perseveranza, ma cercare anche di ottenere qualche risultato.
Questo approccio può risultare inutile o addirittura dannoso, ricordando che, che io sappia, non ho problemi di eiaculazione precoce? Ci sono particolari consigli?
Sono già consapevole del fatto che il migliore agito è seguire un piano terapeutico con un professionista ma, visto che se la cosa si fa troppo impegnativa finisco per abbandonare, e che pratico solo per la curiosità di provare, attualmente non ho in programma visite.
Mille grazie per l'attenzione.

#10
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Fornire indicazioni specifiche non sarebbe corretto, senza aver potuto approfondire alcuni aspetti. In generale, si può dire che il fai da te è sempre meglio evitarlo, tanto più se non ci sono problemi.
Le suggerisco di parlarne inizialmente con un andrologo, quando ne avrà l'occasione, senza trascurare di confrontarsi anche sulle motivazioni alla base della sua iniziativa.
Saluti.

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