Dall'attacco di panico alla liberazione dell'energia vitale

veronica.iorio
Dr.ssa Veronica Iorio Psicologo, Psicoterapeuta

L’esperienza del panico, da Pan, dio della forza generatrice, rappresenta l’espressione improvvisa e apparentemente inspiegabile, il grido, di un’energia che, troppo a lungo soppressa, si è trasformata in una potenza distruttiva.

Il mito narra che il dio Pan si adirava con chi lo disturbasse emettendo urla terrificanti e provocando così un’incontrollata paura. Allo stesso modo l’attacco di panico genera terrore in chi lo sperimenta.

Cominci a tremare e a sudare, il cuore ti batte sempre più forte, ti senti soffocare e hai paura di impazzire, di perdere il controllo o di morire. Tuttavia, non ti accade nulla di simile: non muori, non impazzisci e la perdita di controllo è solo momentanea e dovuta all’intensa e incontenibile paura che lo stesso panico ti provoca.

Quando il panico sparisce resti con l’ansia e l'inquietudine nella prospettiva di un suo ritorno.

Vuoi impedirlo a tutti i costi e così metti in atto ogni strategia per raggiungere tale scopo. Eviti i posti e le circostanze in cui si è già verificato e le situazioni nuove dietro cui potrebbe nascondersi per presentarsi sotto una nuova veste. Ovunque, dentro e fuori casa, le cose non sono più le stesse di prima: si fanno enigmatiche e ambiguamente allusive. Entri nel circuito, stretto e senza luce, della paura della paura, nell’esperienza lacerante del presagio di una morte imminente e la tua vita diventa una prigione.

In realtà, non c’è niente che tu possa fare per prevedere quando l’attacco di panico si ripresenterà e nulla per arrestarlo.

Anzi, è proprio questo sforzo di controllare le emozioni a causarlo. La paura dell’ignoto e il bisogno di tenere sotto controllo tutto quello che succede sono le modalità che tipicamente caratterizzano lo stato d’ansia di cui si alimenta il panico.

Se impari ad ascoltare il messaggio contenuto nell’esperienza del panico, puoi cambiare radicalmente stile di vita e raggiungere uno stato di pienezza.

L'energia intrappolata è quella che Jung chiamò libido, intesa come energia psicofisica globale legata ai nuclei profondi del nostro essere.

L’energia vitale è tale nel senso che ci consente di vivere, di stare in equilibrio e in armonia con noi stessi, con gli altri e con il mondo. Se non la viviamo ci spegniamo e l’attacco di panico diventa la via che l’organismo utilizza per farla fluire, per restare aggrappato alla vita, ma in una forma esplosiva e destabilizzante.

La psicoterapia favorisce l’espressività del potenziale creativo, la liberazione dell’energia vitale e il recupero delle parti di sé dimenticate, rifiutate o temute. La paura, che non è un fenomeno intrapsichico ma il risultato di una mancanza di sostegno ambientale, viene affrontata grazie alla relazione terapeutica che fornisce il ground per superare sia il panico che il senso di solitudine. Si schiude, in tal modo, un percorso di guarigione e di crescita che passa attraverso il contatto con le esperienze traumatiche, i nuclei profondi del sintomo, la consapevolezza della propria forza e la responsabilità di riconoscere e soddisfare i propri bisogni.

 

Data pubblicazione: 26 ottobre 2012

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