Dalla coppia di ieri, a quella di oggi

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Per poter comprendere al meglio le sofferenze e le angosce della coppia di oggi, sarebbe utile partire da lontano e confrontare le dinamiche odierne con quelle delle generazioni passate.
In passato i partners non potevano convivere prima del matrimonio, né  potevano assaporare le vacanze o  i  weekend,  dovevano attendere la dimensione matrimoniale e la fede al dito, al fine di legittimare l’intimità, sotto il proprio tetto.
Questa importante limitazione, oltre a fungere da amplificatore del desiderio, facilitava un investimento emozionale importante nel matrimonio, che veniva anelato e fortemente voluto anche quando le difficoltà facevano capolinea nella vita della coppia.
La donna giungeva vergine al matrimonio, inesperiente sul piano relazionale, sentimentale e sessuale, l’attenzione era totalmente spostata sulla vita procreativa, spesso a scapito o sostitutiva di una possibile felicità professionale e sessuale.
La donna, inoltre, doveva essere madre a tutti i costi, la maternità rappresentava l’ “unica” forma di appagamento e correlava fortemente con l’identità femminile e con la stabilità di coppia\famiglia.

I ruoli, tra il maschile ed il femminile, erano scissi e ben organizzati: la donna si occupava della casa e dei figli e l’uomo, che rappresentava il ministro degli esteri della coppia, si occupava  del lavoro e del resto delle incombenze fuori casa; nessuna intromissione, sconfinamento o travalicazione nel ruolo\identità altrui.
Uno dei conflitti di fondo, che ha da sempre caratterizzato la psiche femminile, è quello tra due bisogni fondamentali: attaccamento ed autonomia.
L’uomo, per cultura, è sempre stato  educato alla scissione:  nutre il bisogno di sicurezza ed accudimento mediante la vita familiare e spesso la sfera delle emozioni, della libertà e del piacere, viene relegata fuori dalle mura domestiche, mantenendo integro l’equilibrio tra attaccamento ed autonomia.

Alla donna non era permesso lavorare, trasgredire, provare emozioni altrove e soprattutto evadere dalla dimensione di isolamento, quando per esempio  un matrimonio iniziava a vacillare.
Storicamente, quando in passato, per tutta una serie di eventi favorevoli all’autonomia, la donna riusciva ad accedere anche ad una sola di queste  necessità\esperienze, pagava a caro prezzo le sue scelte; nell’immaginario collettivo diventava “una poco di buono”, una madre snaturata ed una donna meritevole di poco rispetto.

Nel tempo, lentamente ma costantemente, tutta una serie di eventi epocali hanno stravolto la coppia: la pillola contraccettiva, la rivoluzione sessuale, il diritto delle donne al piacere erotico, le famiglie a doppia carriera, l’immissione della donna nel mondo del lavoro e non per ultima , l’approvazione della legge sul divorzio (primo dicembre 1970).
La contraccezione sicura e programmata, ha liberato la donna dal suo “destino biologico”, rendendola padrona e protagonista del suo progetto gravidico e capace di scindere la sfera della sessualità dalla possibilità di una gestazione postuma.

Dalle nostre nonne ad oggi, le modificazioni epocali si sono intersecate alle modifiche degli equilibri della vita di una coppia,  cambiando definitivamente il concetto di “coppia stabile”.

Oggi, ogni  partner deve fare i conti con la dimensione lavorativa, con la vita fuori casa, con gli impegni quotidiani, con le proprie relazioni, con se stessa, con la vita sessuale ecc.,   deve dunque obbligatoriamente investire e concimare il legame d’amore per mantenerlo vivo.

La fede al dito e la famosa frase “fino a che morte non ci separi” non è più garanzia d’amore eterno e di fedeltà,  il “giardino dell’amore”, deve essere accudito, concimato, amorevolmente innaffiato e se tutto questo non avviene, è più probabile che  inizi un inarrestabile processo separativo.
Oggi, più di ieri, rimanere in coppia è un percorso complesso e molto spesso irto di difficoltà, ma ancora realizzabile, se voluto fortemente.
Una coppia felice, intelligente, abitata dal desiderio, dal rispetto reciproco, da curiosità ed interesse, caratterizzata da un buon dialogo e da una sana e vibrante vita sessuale, credo possa sopravvivere all’usura del tempo ed all’alto rischio di tradimento.

 

Data pubblicazione: 07 maggio 2013

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche divorzio 

Contenuti correlati