La paura di spazi chiusi: claustrofobia

amletopetrarca
Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta

Essere assaliti da un'intensa ansia e paura, quando ci troviamo in spazi chiusi e ristretti, come può essere un ascensore, la metropolitana, sotterranei, ecc... Tutto questo prende il nome di claustrofobia.

Quali sono i sintomi?

  • sensazione di soffocamento, oppressione
  • tachicardia
  • sudorazione
  • svenimenti

Nei casi più gravi avvengono anche attacchi di panico.

Cosa fare?

Sicuramente molte persone ricorrono  all'abuso di farmaci, nella fattispecie, ad ansiolitici, ma certamente non risolvono la fobia.

Intraprendere un percorso terapeutico, rappresenta l'unica via d'uscita per risolvere questo disagio e vivere serenamente. In particolare con una tecnica dinamica, si riesce a capire meglio le motivazioni inconsce che causano la fobia.

Consigli sull'emergenza

E' importante sapere che quando ci troviamo in queste situazioni, prima di perdere di mano la situazione, possiamo eseguire esercizi di respirazione. Inspirare ed espirare profondamente ci permetterà di uscire dalla crisi, senza scivolare nel panico.

Data pubblicazione: 17 agosto 2013

4 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

certo che lei ne scrive di cose interessanti......

#3
Ex utente
Ex utente

Mi sono ritrovato di recente con questo problema di cui mai avevo sofferto prima. Oggi, 48 enne, mi ritrovo ad avere difficoltà a stare in luoghi sia stretti come potrebbe esserlo un locale affollato, un autobus urbano, sia in posti grandi come una galleria commerciale o un ipermercato in cui vi sia comunque la presenza di molta gente.
Episodio recente, durante una risonanza magnetica sono andato in panico, volevo uscire ma ero troppo stretto nell'apparecchiatura e non mi avevano nemmeno fornito un campanello per poterli avvisare. E'stato decisamente un brutto momento. Come risolverlo? E come affrontare un intervento in anestesia locale da effettuare a breve dentro una apparecchio TAC? Solo il pensiero mi fa star male.

#4
Dr. Amleto Petrarca
Dr. Amleto Petrarca

Gentilissimo, come scritto sopra, ci sono numerose tecniche di rilassamento che ci permettono di gestire la situazione nel momento in cui avviene la crisi. Per risolvere il problema, le consiglio una terapia. Lei scrive che ha manifestato questi sintomi a 48 anni. Ci saranno delle dinamiche che stanno riaffiorando in questo momento particolare della sua vita.Le affronti.
Distinti saluti.

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