Calo del desiderio sessuale? Lavoro, contro vita sessuale…

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Nell’immaginario collettivo, vita intima e vita lavorativa sembrano non poter coesistere:

svariate ricerche dimostrano infatti, come una condizione di lavoro ed un eccessivo investimento di energie fisiche ed emozionali, rappresentino un vero e proprio “semaforo rosso” preannunciante plausibili crisi di coppia e conseguente deflessione del desiderio sessuale.

Cerchiamo di comprendere cosa accade e perché?

Quali sono i primi segnali da dover attenzionare?


La coppia è in crisi, il desiderio sessuale latita e di conseguenza l’attività lavorativa subisce una vera impennata?

Oppure il lavoro seduce e cattura e la coppia langue sul piano psico/corporeo?


Star bene con il partner, avere una buona qualità di vita ed una normale attività sessuale, in realtà aiuta e protegge dallo stress da lavoro.

Quando però il lavoro diventa il peggior nemico dell’intimità, cosa sarebbe opportuno fare?

E quando l’amore, la cura, la dedizione e costanza, vengono rivolte all’attività lavorativa e non più alla coppia, cosa accade realmente nella relazione?

Il lavoro diventa spesso una sorta di “intimità sostitutiva”, di “surrogato affettivo”, di amorevole compagnia, senza la quale la coppia dovrebbe fare i conti con tutto quello che in realtà non va più bene dentro il legame.

Molti matrimoni sopravvivono all’usura del quotidiano, i partners, non hanno né tempo né spazio per incontrarsi realmente, spesso sono coniugi che escono da casa di fretta al mattino, si incrociano per pranzo, nella migliore delle ipotesi, unitamente ai figli urlanti e richiedenti e si rivedono la sera, stravolti e travolti dalla fatica della giornata.

Il momento serale poi, a giornata lavorativa conclusa, dovrebbe essere un momento di reale incontro con l’altro, ma spesso il “tempo della cena" si prolunga tra televisione e pc, fino a quando sonno e stanchezza favoriscono e velocizzano la conclusione della giornata. 


Lavoro e coppia, sono due ambiti fondamentali nella vita di tutti noi, l’uno però non dovrebbe mai sovrastare o sostituirsi all’altro, sono infatti tasselli fondamentali per la vita psichica ed emozionale, nei quali noi tutti dovremmo investire costantemente ed intensamente. Accade spesso però che questi due ambiti si sovrappongano e si intersechino vicendevolmente, così fusione e confusione contribuiscono a danneggiare a poco a poco la qualità di vita della coppia.

 

Cosa accade quando viene “erotizzata l’attività lavorativa”?

Quanto e quando il lavoro invade la vita di coppia?

E soprattutto perché?

Perchè il lavoro diventa un vero “sostituto dell’intimità”?

L’iper-lavoro serve paradossalmente a far funzionare la coppia?

La "work addicted" viene subita o voluta?

 

Molte coppie si reggono su equilibri precari e soprattutto sull’assenza dell’altro/a.


Svariate coppie "funzionanti e funzionali" da lunedì a venerdì per esempio, diventano colleriche, disfunzionali e sofferenti durante il fine settimana. Sembra infatti che lo stress e la corsa continua che caratterizza la vita di tutti i giorni, possano servire a tenere unita la coppia. Anche la differenziazione dei tempi e dei luoghi durante lo svolgimento delle attività famigliari ed extrafamigliari infrasettimanali, sembrano essere utili a mantenere il rapporto in "equilibrio" tra distanza e vicinanza.

Ma nel weekend poi, si stravolge il tutto

Noia coniugale, aspettative eccessive, aumento delle tensioni e dei litigi (vicinanza e decisioni comuni), la famigerata "cefalea del fine settimana" e gli infiniti “alibi sessuali”, contribuiscono a fare peggiorare e cronicizzare la situazione.

Coppie funzionali e funzionanti da lunedì a venerdì, diventano conflittuali, annoiate e colleriche il sabato e la domenica, pur rimanendo gli stessi "attori del proprio matrimonio". 

Il lavoro che impegna, seduce e tiene lontani da casa, rappresenta una “modalità legittimata” ed ufficialmente riconosciuta per essere esonerati dalla vita del partner, direi un “alibi perfetto” per coppie traballanti che si reggono proprio sull’assenza e sulla distanza dell'altro.

La “dipendenza da lavoro”, seppur necessaria per attuare progetti personali e professionali, spesso viene “scelta inconsciamente”, fortemente voluta ed erotizzata, conferendo al lavoro lo spazio mentale che forse dovrebbe avere la vita di coppia.

Quali strategie salva-coppia e salva-desiderio sessuale?

L’amore e soprattutto l’erotismo necessitano di cura, di amorevole manutenzione, di attenzione al mondo dell’altro, l’assenza di questi indispensabili elementi porta inevitabilmente ad un allontanamento ed al pensionamento anticipato del desiderio sessuale. 


Nel tempo, una latitanza prolungata della sfera della sessualità, apre il varco a possibili complicanze della sfera dell’affettività.



Gli impegni lavorativi, che contribuiscono all’evitamento della vita sessuale, sono tra i più svariati e fantasiosi: dalla mancanza di tempo, alla diversità dei bioritmi dei protagonisti della coppia, dalla stanchezza cronica alla tempistica differente nel raggiungimento del piacere, dai figli piccoli da accudire ai figli adolescenti in giro per casa ed ovviamente alla dimensione di centralità del lavoro che lentamente ma costantemente, assume nella vita della coppia.

Cosa succede in realtà sotto le lenzuola e nelle altre stanze della vita di una coppia, malata di “silenzio della sessualità”?


La sfera della sessualità assolve a svariate funzioni ed è un motore importante per mantenere in vita e consolidare un rapporto di coppia.
I diversi problemi che abitano la coppia, se non elaborati e decodificati, si traducono spesso in disfunzioni sessuali; l’ostilità, la depressione, le cattive abitudini, lentamente ma costantemente, peggiorano l’intimità fisica e con essa anche la relazione nel suo complesso, danneggiando la sfera sessuale in particolare e la qualità della relazione in generale.


Il tempo da dedicare alla sessualità dovrebbe essere un tempo coltivato e custodito rispetto all’urgenza della vita di tutti i giorni.

Concludo con una domanda aperta:

L’amore è un’erba spontanea o una pianta da giardino?

Per approfondimenti suggerisco le seguenti letture:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html

Data pubblicazione: 21 dicembre 2013

2 commenti

#1
Utente 323XXX
Utente 323XXX

Un po' l'uno e un po' l'altro. Le passioni nascono come "Erba Spontanea" destinata ad andare incontro alla stagionalita', al vento, alle intemperie e ai momenti di sintonia che a volte si credono cosi' duraturi da essere ritenuti il collante della coppia anche nei momenti di lontananza. In realta' starsi vicino e' anche una fatica. Resistere a tutte le stagione del rapporto e' cosa non sempre scontata e prima o poi arriva il momento in cui si avverte il partner come "DISTANTE".
Il suo articolo dott.ssa e' ricco di spunti su cui riflettere perche' accade spesso che il lavoro porti con se' un micro cosmo fatto di una nuova cerchia di amici, nuove situazioni da condividere e tante ore trascorse a volte piu' col collega di scrivania che con il proprio partner.
Alla fine ci si accorge che il tempo passa inesorabilmente e capita di farsi la promessa che tutto si risolvera' con un weekend passato insieme all'insegna dell'amore...la quotidianita' comunque ha degli aspetti belli e semplici da cogliere ogni giorno e forse sta nella volonta' della coppia condividere anche le sciocchezze che posssono pero' diventare attimi utili per evitare di ritrovarsi un estraneo nel prorpio letto matrimoniale.
E' piu' difficile raccontarsi un po' ogni giorno piuttosto che innamorarsi dell'erba spontanea...quindi largo al giardino da coltivare con sudore, un po' ogni giorno, ma sempre insieme.

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
La ringrazio per le sue riflessioni, che condivido.
Vivere la coppia e soprattutto rimanere dentro la coppia è sicuramente faticoso, ma è un investimento emozionale che rappresenta a mio avviso, una delle cose più belle della vita.
Il rischio dell' estraneo nel letto matrimoniale, credo sia vero e possibile, quante coppie infatti si ascoltano, guardano e sanno veramente dove sono e quello che vogliono ancora...
Molti partners, dopo l' iniziale promessa di amore eterno e dopo tanti sacrifici e fatiche per stabilizzare lavoro, casa e cose concrete, vivono insieme sotto le nubi dell' incomprensione, della normalità, del non detto , facendo finta di amarsi e rispettarsi ancora......
Il " giardino comune" obbliga ad una " manutenzione continua", diventa indispensabile innaffiare, proteggere dalla pioggia, dal caldo eccessivo, estirpare le erbacce ....assecondare la stagionalità ......e così via.
A mio avviso, la coppia, a seconda del ciclo vitale, dovrebbe effettuare dei "tagliandi salute",per sapere se quello che si trovano a vivere è veramente quello che desiderano, senza " erotizzare' ben altro dalla coppia.

Valeria Randone

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