La donna frigida esiste ancora?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Oggi, in ambito sessuologico, vengono ancora adoperate terminologie pseudoscientifiche e spesso pretenziose ed invalidanti, soprattutto per chi le subisce, oltre ad essere poco attendibili sul piano scientifico.

 Il termine frigidità deriva dal latino “frigiditasfrigidus”, che rimanda ad un concetto di "freddezza sessuale"; questa sgradevole etichetta diagnostica, dava la dimensione dell’assenza di calore della donna, sia dal punto di vista fisico, che psicologico e relazionale. La “frigidità” e la “ninfomania”, continuano ad essere attribuite socialmente ad alcune donne con particolari caratteristiche psico/sessuali, ma in realtà sono categorie diagnostiche veramente dubbie e poco chiare.

Oggi in clinica, questi termini vengono considerati decisamente superati e soprattutto non rispondenti alle categorie diagnostiche relative alle disfunzioni sessuali femminili.

Termine offensivo, giudicante e denigratorio, oltre che vago ed impreciso, la parola “frigidità”, spesso resiste e persiste nel linguaggio comune, facilitando disagio psicologico e relazionale nella donna che la subisce.

In realtà i disturbi della sfera sessuale femminile sono i seguenti:

1- Anorgasmia

2- Desiderio sessuale ipoattivo

3- Dispareunia o dolore coitale

4- Inibizione sessuale, DSA

5- Vaginismo

6- Vulvodinia

Gli abusi ed i soprusi linguistici hanno caratterizzato anche la sessualità maschile ed il termine "impotenza”, veramente obsoleto, è stato recentemente sostituito da quello meno giudicante di “disfunzione erettile”, così come il termine "prestazione sessuale" con il termine "soddisfazione", termine decisamente meno ansiogeno, che riguarda la coppia e non il singolo partner.

Etichette diagnostiche come frigidità o impotenza, sono terminologie denigratorie, associate al rischio di “confondere la parte con il tutto”, cioè la disfunzione sessuale, con l’intera persona/personalità e sono altresí capaci di causare un blocco in chi le subisce, impedendo cosí la possibilità di chiedere aiuto ai clinici che si occupano di sessualità.

Nonostante tutto, il termine " frigidità" esiste ancora

Ma esiste veramente la donna frigida?

È una donna malata, incapace di amare?

È una donna con problematiche affettive/relazionali o soltanto sessuali?

La stessa donna, può vivere la sfera intima con modalità adeguate, con un altro partner?

La terminologia adoperata quanto influenza la donna stessa nel percepirsi e viversi come malata?

La donna frigida non esiste affatto, tra l’altro la stessa donna potrà essere “fredda e scostante” tra le braccia di un partner e decisamente differente con un altro, manifestando anche quello che Basson chiama “desiderio sessuale responsivo”.

Il concetto di “frigidità” ha sempre posto seri problemi sia dal punto di vista della definizione/semantico/lessicale , che da quello strettamente teorico-clinico.

Il termine adoperato impropriamente, veniva attribuito indistintamente a donne anorgasmiche ed a donne che soffrivano di calo del desiderio, senza una diagnosi adeguata e differenziale.

La “frigidità” come concetto in sé non può affatto esistere

L’utilizzo di tale terminologia, come sosteneva la Kaplan, è improprio tanto quanto aspecifico, potrebbe invece appartenere alla complessa e poliedrica sfera dei “disturbi del desiderio sessuale”.

Alla luce di anni di studio e di una “cultura sessuologica integrata”, è necessario ridefinire il termine “frigidità”, terminologia chiaramente adoperata esclusivamente al femminile, abbattendo cosÍ l’immagine che evoca la stessa “frigidità”, cioè della donna fredda e senza emozioni erotico/sessuali e rinforzando di fatto lagiusta terminologia scientifica di “disturbi del desiderio sessuale femminili”.

La sessualità femminile ed il suo funzionamento è veramente un territorio molto complesso da diagnosticare e soprattutto curare, correla con un’infinità di fattori psicologici, fisici, emozionali e soprattutto relazionali, accomunarli e non differenziarli soprattutto dal punto di vista diagnostico, comprometterà poi lo step successive, laterapia.

In linea generale, il corpo e la psiche della donna rimangono “frigidum”(freddi), quando manca l'eccitazione psicologica, emozionale, mentale e di conseguenza fisica e quando le dinamiche di coppia non sono adeguate.

 

 


Bibliografia

  • Graziottin A., Sessuologia medica maschile e femminile, in Di Renzo G.C., (a cura di), (2005) Ginecologia e Ostetricia. Verduci Editore, Roma.
  • Willy Pasini “Desiderare il desiderio” Mondadori (2009).
  • Boccadoro L., Carulli S., (2009) Il posto dell'amore negato. Sessualità e psicopatologie segrete. Tecnoprint Editrice, Ancona
  • Kaplan H.S., (1981) I disturbi del desiderio sessuale. Mondadori, Milano.
  • Kaplan H.S., (1976) Nuove terapie sessuali. Bompiani, Milano.
  • Valeria Randone " Sessualità, usi e costumi degli italiani sotto le lenzuola" Kimerik
Data pubblicazione: 05 gennaio 2014 Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2014

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