Orgasmo femminile: il piacere di conoscerlo

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Dr.ssa Teresita Forlano Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

 

Di seguito non si parla di disturbi dell’orgasmo femminile, ma, di cosa è l’orgasmo.

Potrebbe sembrare banale scriverne, se non fosse per il fatto che una buona percentuale di donne chiede consulenza per dubbi, perplessità e bisogno di informazioni.

L’orgasmo comprende uno stato di coscienza alterato associato ad una percezione sensoriale proveniente primariamente dai genitali e dalle zone erogene non genitali.

Esiste un’area sensoriale e motoria chiamata “piattaforma orgasmica”, che durante la fase di eccitazione sessuale è responsabile del piacere orgasmico e degli orgasmi multipli.

Aree sensitive della piattaforma orgasmica sono: il clitoride, il terzo esterno della vagina (muscolatura che circonda l’accesso alla vagina), ghiandole site intorno all’uretra e al clitoride, cervice,utero, mucosa anale. Grafenberg (scopritore del punto G) affermava che in realtà non esiste una parte del corpo femminile che non sia in grado di generare sensazioni di piacere, se stimolate. Per esempio, punti erogeni non localizzati direttamente a livello genitale sono il seno, i capezzoli, la pelle e gli organi sensoriali.

Le modificazioni biologiche anatomo- funzionali di questi punti e zone, possono influire in maniera significativa sulla fase orgasmica nelle donne.

Anche l’orgasmo femminile, come quello maschile, consiste di contrazioni ritmiche riflesse involontarie della piattaforma orgasmica e presenta una componente simile al’eiaculazione maschile.

Diversamente dal maschio che dopo l’orgasmo è refrattario alla stimolazione sessuale per un certo lasso di tempo, che si allunga proporzionalmente all’età, la femmina non è mai refrattaria all’orgasmo: una donna non soggetta ad inibizioni, dopo pochi secondi da quando ha raggiunto un orgasmo e mentre si trova ancora nella fase di estrema eccitazione, può essere stimolata fino al raggiungimento di un secondo orgasmo e via di seguito, finché sarà fisicamente stanca e rifiuterà nuove stimolazioni.

L’orgasmo è vaginale o clitorideo? La stimolazione del clitoride sembra essere sempre essenziale per il raggiungimento dell’orgasmo femminile durante il coito o altre forme di attività erotica.

Le sensazioni di piacere prodotte dalle stimolazioni vaginali differiscono per qualità dalle sensazioni avvertite tramite stimolazione del clitoride.

Alcune donne affermano di reagire a una combinazione di sensazioni vaginali e clitoridee, ma la stragrande maggioranza ha l’impressione che la stimolazione del clitoride dia il contributo principale all’orgasmo. La stimolazione vaginale di per sé, per quanto piacevole, non provoca solitamente una reazione orgasmica, a meno che non sia accompagnata da fantasie di intensa carica erotica, in questo caso l’orgasmo vaginale avviene su un piano psicologico più che fisiologico.

E’ opinione oggi diffusa e accettata dagli studiosi che è la stimolazione del clitoride che provoca l’orgasmo coitale nella donna e non la pura e semplice stimolazione della vagina. Master e Johnson hanno definito la funzione del clitoride parlando di “ trasmissore e conduttore” di sensazioni erotiche: il clitoride è circondato dal cappuccio clitorideo (una piega cutanea), il cappuccio è a sua volta collegato alle piccole labbra. E’ significativo che durante il rapporto sessuale, il fallo introdotto nella vagina esercita una trazione meccanica ritmica sulle piccole labbra e in questa maniera procura stimoli al clitoride tramite movimenti del cappuccio clitorideo.

Il clitoride rappresenta l’elemento di recezione e trasmissione delle sensazioni erotiche che si propagano poi ai muscoli che circondano la vagina, dando origine a contrazioni ritmiche che rappresentano il fenomeno orgasmico.

Alcune forme di espressione dell'orgasmo possono essere (in donne non inibite, o con patologie che impediscono l'orgasmo) l'espressione facciale, l'inarcamento della schiena, la contrazione dei muscoli delle mani e dei piedi.

 

 

 

 

Fonti: L’approccio integrato in sessuologia clinica; Terapia sessuale, Kaplan.

 

 

Data pubblicazione: 16 febbraio 2014

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