L'incapacità di amare è la fonte dei problemi?

L'incapacità di amare è la fonte dei problemi? Secondo il famoso ed in gran parte incompreso psicoanalista austriaco Wilhelm Reich la risposta è.

Mi ha colpito questo concetto espresso dal famoso e in gran parte incompreso psicoanalista austriaco Wilhelm Reich. E cioè che la malattia psichica, il malessere psichico, è causato dall'impedimento, da un disturbo nella naturale abilità di amare.

L'essere umano come gli altri esseri viventi cerca il piacere. Il piacere è quella sensazione che si prova quando c'è uno stato di felicità e la possibilità di vivere più possibile stati di felicità e di evitare il dolore è insito nel nostro codice genetico.

I problemi insorgono, ed è quello di cui soffre la maggior parte delle persone, sostiene Reich, quando la condanna, i tabu, la repressione e l'inibizione della sessualità che è il piacere per definizione e che è la vita, impediscono di godere pienamente del piacere nell'atto amoroso. E l'aver associato l'argomento a segretezza, a condanna, a vergogna, a qualcosa di cui non bisogna parlare.

Per approfondire:Amare se stessi per amare gli altri

L'ansia del piacere e il malessere psichico

La paura di gravidanze indesiderate in giovane età, delle malattie veneree, delle violenze e la non conoscenza sulla sessualità portano ad avere paura e timore dell'argomento. Persone mi riferiscono che il sesso e l'autoerotismo sono accompagnate da una vergogna simile a quella di andare a rubare.

Ma non solo, Reich afferma che il crescere in un ambiente nel quale c'è un'attitudine negativa verso la sessualità e la vita causa un'ansia del piacere che è poi la causa della malattia e del malessere psichico. Se il piacere per definizione è stato fonte di segretezza, di tabu, di vergogna, di colpa e di condanna, nella vita adulta si acquisirà l'angoscia di sentire e di agire per soddisfare il proprio piacere. E, l'energia sessuale, riporta Reich, non è solo quella che si trova nell'area dei genitali, dopo la pubertà l'energia sessuale si trova e scorre in tutto il corpo.

Attaccamento con la madre

E la paura e il pericolo che si sente quando si sentono gli istinti e la sessualità porta alla paura dell'intimità emotiva. La paura dell'intimità emotiva impedisce di soddisfare adeguatamente il bisogno di affettività che è un bisogno psichico primario e fondamentale. La paura dell'intimità nella relazione madre figlio porta ad un attaccamento ansioso e nel peggiore dei casi disorganizzato. Questo perchè quando il bambino si avvicina emotivamente alla madre, questa lo "respinge" perchè sente questo pericolo, salvo poi riavvicinarlo in un "avvicinare e spingere via" che porta confusione ed insicurezza nell'infante e che si porterà con sè nell'età adulta portando ai problemi nelle relazioni specie quelle di coppia.

Autostima e concetto di sé

Vedere un aspetto della nostra natura come negativo (consciamente o inconsciamente) contamina poi il resto della visione di noi stessi. La percezione della vergogna e del senso di colpa sulla sessualità influenza i sentimenti sul proprio corpo, sul sentirsi o meno attraenti, sul valore agli occhi degli altri e anche sul diritto di vivere. Questi sono tutti sintomi che si ritrovano nel malessere e nei disturbi psichici: una profonda ferita nell'autostima e nel concetto di sè.

Cosa fare allora?

E' necessario elaborare questi vissuti e questa angoscia che sono stati associati alla sessualità e che impediscono di amare in modo sano e libero da vergogna e da sensi di colpa. Anche se consapevolmente si afferma di essere liberi da tutto ciò è il vissuto inconscio, le esperienze negative che hanno associato la sessualità a vergogna e a senso di colpa a condizionare negativamente nella vita, nelle relazioni e nella capacità di affermare se stessi.

 

Data pubblicazione: 27 giugno 2014

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