Pillola rosa donne.

Desiderio sessuale femminile scarso: una pillola fa la magia?

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Negli USA è stata approvata la cosiddetta “pillola rosa”
per la cura del desiderio sessuale femminile ipoattivo. Servirà?

La Food and Drug Administration statunitense ha dato il via libera alla "pillola rosa", con il nome generico di flibanserin.

A un quarto di secolo dalla comparsa del Viagra, farmaco destinato all'erezione maschile e ampiamente noto e utilizzato, esce ora la pastiglia dedicata alla sessualità femminile.

Il prodotto viene distribuito dietro prescrizione medica "per donne in fase pre-menopausa alle quali viene diagnosticato un calo cronico del desiderio sessuale".

pillola rosa per calo desiderio sessuale

Come agisce la pillola rosa?

Per quanto si tenda a chiamarlo “Viagra rosa”, il meccanismo di azione è notevolmente differente da quello delle “pillole blu” che sostengono l’erezione maschile.

Infatti:

  • i due farmaci si rivolgono infatti a fasi ben distinte della risposta sessuale: desiderio ed eccitazione,
  • ed inoltre il farmaco in oggetto non agisce a livello dell'organo, bensì del cervello. Flibanserin agisce a livello cerebrale sui neurotrasmettitori legati all'eccitazione, alzando i livelli di dopamina e noradrenalina e riducendo i livelli di serotonina. 

Effetti collaterali

Il farmaco, che va acquistato con ricetta medica ed assunto la sera quando ci si corica, non è privo di rischi, di cui le consumatrici devono essere edotte.

Il foglietto illustrativo ha dunque un 'boxed warning' in cui si avverte che non deve essere usato insieme all'alcol, pena il rischio di perdita di conoscenza. Non va assunto, inoltre, insieme ad alcune altre medicine e in pazienti con problemi al fegato.

La "pillola del desiderio" può essere prescritta o dispensata solo da medici e da farmacisti che abbiano superato un test sul medicinale.

È interessante notare che il farmaco era stato in precedenza bocciato per ben due volte dalla FDA negli anni scorsi, e che l’attuale approvazione potrebbe essere stata facilitata dalle pressioni delle lobby che hanno accusato l'autorità sui farmaci USA di discriminare le donne rispetto alla possibilità di controllare la propria vita sessuale.

Considerazioni cliniche sull'ipodesiderio sessuale femminile

Il disturbo del desiderio sessuale è piuttosto diffuso nell'universo femminile.

Perché?

Numerose le cause: fisiche, psicologiche, relazionali.

Tra esse riscontriamo:

  • costante dolore alla penetrazione;
  • cistiti post-coito;
  • problematiche ormonali;
  • il modo di intendere la sessualità;
  • inibizioni frutto di un’educazione con tabù;
  • depressione;
  • difficoltà relazionali con il partner;
  • malattia di uno dei due o di entrambi; 
  • stress lavorativo di uno dei due o di entrambi;
  • il posto residuale della sessualità nella propria vita;
  • profondo disagio intrapsichico o psico-relazionale provocato dal mutamento del proprio corpo e degli organi genitali a causa dell'età o di patologie (ad es. mastectomia);
  • vicende legate al ciclo di vita, quali la gravidanza, la fase post parto, l'assistenza a genitori anziani o a congiunti con disabilità.

Talvolta l'ipodesiderio sessuale è conseguenza e riflesso dello scarso desiderio da parte del partner, che la donna subisce; oppure che accoglie di buon grado perchè la libera da un dovere.

Certo la pillola rosa non risolve le problematiche sopra accennate, che rimandano:

  • o alla necessità di cure mediche,
  • o - in moltissimi casi - ad una psicoterapia individuale o di coppia.

Ma nella specifica situazione per la quale viene indicato

"donne in fase pre-menopausale cui viene diagnosticato un calo cronico del desiderio sessuale" 

esso forse potrà supportare, in qualche caso individuato con attenzione, il mantenimento di una vita sessuale "normalmente attiva" nelle modalità che la donna (o la coppia) desidera.

Una sessualità soddisfacente rappresenta infatti un fattore importante per la qualità di vita; dal punto di vita personale essa è un elemento essenziale dell'identità; e, nella coppia, un fattore di calore e ben-essere rilevante quando desiderata da entrambi. 

Del resto da sempre la ricerca farmacologica si impegna per rendere la sessualità umana più appagante per entrambi e per ciascuno; e in molti casi la terapia farmacologioca è un valido ausilio per chi si occupa della sessualità dal punto di vista psichico.

Ci riferiamo, ad es., ad una sessualità scollegata dal rischio di una procreazione non desiderata: è del 1960 il varo della prima pillola contraccettiva.

Da non trascurare inoltre le terapie volte a ridurre i disagi legati alla menopausa femminile, per far sì che il gesto sessuale - terminata la fertilità - possa continuare ad essere sereno.  

Oggi sempre più persone e coppie, giovani ma anche in là con gli anni, vivono la corporeità e lo scambio sessuale con gioia e serenità; e, se non ci riescono in autonomia, si rivolgono alla Sessuologa/o clinica/o per migliorare quanti/qualitativamente la vita sessuale. Con successo.

Fonti

 

Per approfondire

Data pubblicazione: 19 agosto 2015 Ultimo aggiornamento: 05 luglio 2023

3 commenti

#1
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Ciao Carla, complimenti per questa news che proponi. Concordo con le tue conclusioni, consapevole che questo farmaco non risolverá quelle problematiche che vediamo in terapia ma chissà potrà essere d aiuto nella premenopausa quando la donna sente anche di perdere la propria femminilità e spesso la sessualità ne risente anche per problematiche fisiche.

#2
Dr. Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria Brunialti

Grazie.
Concordo proprio con il Tuo punto di vista. Talvolta si delega tutto al farmaco, come è successo con gli inibitori della fosfodiesterasi-5; salvo accorgersi poi che nulla è magico e che - se manca una componente personale - il "miracolo" non avviene.
Ma sicuramente a certe condizioni la pillola contraccattiva, le "pillole blu" per lui ecc. e questo - auspichiamo - nuovo farmaco possono rappresentare un valido aiuto.
Carlamaria

#3
Dr. Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria Brunialti

E' di oggi la comunicazione di Adnkronos relativa ad una ricerca sulla sessualità della coppia; interessante.

"Coppia più felice e sesso migliore se il papà condivide la cura dei figli"

Buone notizie per le super-mamme, che già si preparano a gestire i mille impegni legati al ritorno a scuola dei figli e alla ripresa del lavoro. La soluzione ideale, infatti, sta nel delegare un po' più spesso ai padri. A dirlo è la scienza: il segreto per una vita sessuale e di coppia brillante sta infatti nel comportamento dei papà. Quelli che condividono con la madre la cura dei figli, finiscono per regalare alla coppia una dosa extra di felicità, con riflessi preziosi anche sull'intimità. Lo stabilisce una ricerca condotta dai sociologi della Georgia State University, illustrata a Chicago in occasione del meeting dell'American Sociological Association.Il team di Daniel Carlson ha usato dati relativi a oltre 900 coppie eterosessuali, coinvolte in uno studio precedente. I ricercatori hanno scoperto che se le donne si prendono cura da sole, o in modo preponderante, delle esigenze dei propri figli, entrambi i genitori finiscono per riferire una scarsa soddisfazione per il rapporto e una vita sessuale deludente. Insomma, le frustrazioni sono condivise.
Al contrario, se i compiti sono ben distribuiti, a giovarne sono tutti gli aspetti della relazione. Non solo, se è il papà ad assumersi le maggiori responsabilità, la vita di coppia non ne risente, anzi. Con buona pace delle mamme iper-presenti. Il problema è che se le donne in questo caso riferiscono la maggior soddisfazione sessuale, lo stesso non si può dire per i super-papà.
"Questo ci ha portati a concludere che essere dei padri coinvolti è molto importate per gli uomini. Se questo aspetto manca, non troviamo livelli elevati di soddisfazione di coppia". Ma l'ideale è condividere, evitando squilibri eccessivi. Insomma, secondo gli studiosi non ci sono dubbi: il coinvolgimento paterno nella cura dei figli è un aspetto "importante per entrambi i partner".

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/08/23/coppia-piu-felice-sesso-migliore-papa-condivide-cura-dei-figli_Y6ufoGHaGv7ULA3lzDqUDK.html
Pubblicato il: 23/08/2015 17:13

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