Affrontare la frustrazione

Frustrazione significa delusione o disappunto per il mancato appagamento di un desiderio coltivato, purtroppo, invano. Sono decisamente frustranti gli ostacoli esterni (ambiente) o interni (atteggiamenti, convinzioni, modi di pensare, ecc.) che impediscono, in qualche modo, l’appagamento delle tensioni personali verso obiettivi coinvolgenti.

A volte le frustrazioni dipendono dal fatto che un obiettivo fissato diventa irraggiungibile; altre volte la meta verso cui ci spingiamo sembra allontanarsi nel tempo ed è meno facile poterla conquistare; e, ancora, si viene accusati o attaccati fino a mettere in grande difficoltà una delle abilità personali indispensabili per raggiungere l’obiettivo; molto spesso, infine, la frustrazione nasce non da fattori esterni, ma interni all’individuo. Si determina cioè un conflitto tra il desiderio di affermarsi, di essere “aggressivi” verso la realtà circostante e la tendenza ad adattarsi passivamente alla situazione per evitare problemi e difficoltà

La reazione alla frustrazione può essere irrazionale o, magari, decisamente sproporzionata, altre volte invece risulta equilibrata, creativa e costruttiva. La capacità di reagire in modo positivo a questo disagio è considerata di solito una qualità indispensabile per mantenere un adeguato equilibrio emotivo.

La reazione può essere aggressiva e indirizzata verso l’oggetto (la persona) che ha causato l’ostacolo che si frappone all’appagamento del proprio desiderio.

Ma vi è anche l’aggressività autodistruttiva, quella cioè che l’individuo rivolge contro se stesso, perché si considera la causa del fallimento (si veda ad esempio lo stato depressivo).

Data pubblicazione: 17 settembre 2015 Ultimo aggiornamento: 23 ottobre 2015

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