Grazie ai papà perché

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Ogni volta che ho rimproverato a mio padre qualcosa, lui mi ha sempre ripetuto che non si nasce papà. E in effetti, a differenza delle donne che custodiscono in sé la maternità, per gli uomini la paternità è qualcosa che emerge solo dopo che il bambino è già nato da un pezzo. E non è detto che emerga sempre, perché quell'esserino avrà anche mezzo corredo cromosomico proveniente dall'uomo ma resta comunque uno sconosciuto per lui. E non esistono scuole o corsi capaci di insegnarti quello che non sei o non vuoi o non sei capace di essere. Perché diciamocelo, essere padri non è una passeggiata. Bisogna confrontarsi con tante richieste culturali che pretendono dall'uomo di essere guida e protezione e forza e tanti altri stereotipi paterni che spaventano. Quanta responsabilità e quanta fatica. E se tutto va bene, dopo qualche anno ti sentirai dire dai tuoi figli che sei stato troppo severo, o troppo poco severo, o troppo assente, o troppo poco assente. E l'elenco delle recriminazioni e delle accuse continuerà a lungo. E a volte questo può anche mettere una distanza tra un padre e i propri figli. Una distanza chiamata silenzio, fatta di frasi non dette, di incomprensioni, di sguardi sospesi. Tutti noi portiamo le ferite di qualcosa che appartiene al passato e tutti noi abbiamo qualche cicatrice che imputiamo a nostro padre. E quanti vuoti ci portiamo dietro, dovuti a gesti che avremmo voluto da lui o a parole che avremmo voluto sentire. E lo so bene anch'io, che come tutti i figli ho avuto il mio bel periodo di astio e risentimento nei confronti di mio padre. Però poi arriva un momento in cui riesci a guardare la tua rabbia, prima negata e poi espressa, e comprendi che è solo un modo per non ascoltare il dolore di quelle mancanze. E solo quando ti sarai preso cura di quel dolore, sarai riuscito a sanarlo e a prendertene cura, potrai guardare tuo padre con gli occhi adulti e vederlo finalmente per quello che è. Un uomo che ha fatto quello che ha potuto. Un uomo che ha fatto il meglio che ha saputo fare in quel momento. Un uomo terreno, coi suoi pregi e coi suoi difetti, fallibile come tutti gli esseri umani. E questo ti riconcilia con la vita, perché se tuo padre è un essere umano, allora vuol dire che lo sei anche tu e puoi vivere da uomo, fallibile, coi tuoi pregi e coi tuoi difetti.
E quindi grazie al mio papà e grazie a tutti i papà, per averci insegnato la lezione più importante della nostra vita che troppo spesso dimentichiamo. Continuate quindi a essere umani e a sbagliare, cari papà. E' la cosa più bella che potete fare per noi figli.

Data pubblicazione: 23 aprile 2016