Teatro e bambini: un fantastico connubio

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Dr.ssa Cristina Bernucci Psicologo, Psicoterapeuta

“Sapete che cosa significa amare l'umanità? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi. Quando uno è contento di sé stesso, ama l'umanità.” (Dal libro: “Ciascuno a suo modo” - Luigi Pirandello, 1924)

Perché consiglio spesso ai bambini di intraprendere un percorso teatrale.

Il teatro è un luogo di condivisione. Non si apprendono solo movimenti e battute, ci si scambiano parole, gesti, impressioni ed emozioni: esiste un dialogo da far "vivere". I bambini, recitando, apprendono le dinamiche relazionali, socializzano e imparano la condivisione sia da un punto di vista pratico che da un punto di vista emotivo.

Si impara qual è il proprio potenziale espressivo, quanto è importante il senso di appartenenza ad un gruppo oltre che lo scambio interpersonale. Il teatro è inoltre un mezzo per esplorare e tirar fuori le proprie risorse comunicative e creative. Si imparano i diversi linguaggi del teatro: quello del corpo (l'espressione corporea dona al bambino un canale in più per liberarsi dalle sue ansie e paure); della voce; della fantasia.

Il teatro è soprattutto linguaggio del corpo. Da questa dimensione non si può prescindere per crescere bene. Attraverso il proprio corpo, e l'esercizio delle sue potenzialità, si possono esprimere emozioni e stati d'animo, si possono esternare pesi e preoccupazioni non verbalizzate, rimaste silenti.

Si impara “a giocare” con le emozioni rendendo possibile una crescita relazionale prima ancora che artistica, potenziando la conoscenza di sé e degli altri, la capacità di ascolto, la comprensione interpersonale, la motivazione, l'empatia, l’assertività.

Sì, la gestione delle emozioni può essere imparata: muovendosi sul palcoscenico, interagendo con i coetanei e con gli adulti di riferimento. Gestire i diversi tipi di emozioni che si sperimentano a teatro significa anche saper gestire diversi tipi di emozioni, speculari alle sensazioni che possono sopraggiungere anche in ogni altro momento della vita. L'agitazione la paura, l'attesa, l'impazienza e la soddisfazione. Recitando si recita inconsapevolmente la vita stessa e se ne apprendono le dinamiche.

È necessario ed indispensabile educare all’emotività, tanto più in un mondo in cui la sovrabbondanza di stimoli si accompagna a crescenti difficoltà di relazione. 

Le abilità espressive dei bambini, sono valorizzate e incrementate progressivamente. Il bambino ha la possibilità di allenarsi all'uso della creatività e al pensiero divergente, può coltivare l'ascolto di se stesso e degli altri, sviluppando così una relazione positiva.

Un altro grande privilegio dell’attività teatrale è che è in grado di aumentare l'autostima anche in quei bambini che si sentono estremamente insicuri e in balìa del giudizio degli altri. Il teatro rende indipendenti perché sviluppa il sé, aiutando il bambino a percepirsi come meravigliosamente unico e indispensabile.

Attraverso il teatro il bambino esprime se stesso. Non solo. Ha la possibilità di fare un'esperienza che mette radici nella propria anima.

 

Dott.ssa Cristina Bernucci

Psicologa - Psicoterapeuta

Data pubblicazione: 23 marzo 2018

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