Una erezione completa dell'asta del pene,

Gentili Dottori, desidero avere dei consulti in merito ad un mio problema!!!
Dopo diversi episodi di priapismo, mi accorgo che non riesco più ad ottenere una erezione completa dell'asta del pene, in particolare mi si presenta questo problema: la parte basale dei corpi cavernosi sia Dx che Sx si eriggono normalmente per circa la metà dell'intera asta, stessa cosa vale per il glande che si rigonfia normalmente, il problema è che la parte che và dal centro dell'asta al glande non si erigge completamente (sembra che il sangue non vi passi più). Sono andato dall'urologo che mi ha effettuato una ecografia peniena basale e mi ha detto che si nota l'albuginea leggermente ispessita e che l'esame ecografico ha delle limitazioni nell'accertare esattamente cosa è accaduto. Per cercare di risolvere il problema mi ha prescritto una terapia riabilitativa da effettuare per circa 3 mesi con 5 mg di CIALIS al giorno. Adesso noto che la parte besale del mio pene stimolata si erigge meglio rispetto a prima ma la parte distale non trova nessun giovamento dalla terapia. Premetto che è da soli 12 giorni che eseguo questa terapia. Il parere che desidero ottenere è: 1. è possibile recuperare nuovamente l'erezione con tale terapia; 2. nel caso in cui il priapismo abbia creato dei danni possono essere reversibili; 3. come mai il danno (se di danno si tratta) si è verificato solo sulla parte distale dell'asta e non sull'intero pene.
Sono grato a tutti i medici che sapranno dare alcune delucidazioni in merito a ciò che mi sta accadendo.
Distinti saluti.
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
se effettivamente ha avuto episodi ripetuti di priapismo (erezioni involontarie di più di 4 ore consecutive) c'è la realistica possibilità che vi possa essere stato un danno irreversibile, che caratteristicamente è peggiore verso la punta del pene. In genere già un'ecocolordoppler dinamico potrebbe dare delle informazioni in merito.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Gentile Dr. Pescatori, in riferimento alla Sua risposta, desidero conoscere: 1. quali possibilità avrei di riottenere la mia virilità se effettivamente dovesse riscontrarsi un danno irreversibile; 2. come mai nel 2010 esistono ancora dei limiti in medicina per far fronte ad un danno di questo tipo; 3. desidererei conoscere effettivamente qual'è il meccanismo che porta al danneggiamento del tessuto erettile !!
Un grazie per il Suo intervento.
Distinti saluti
[#3]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
le confesso il mio disagio a risponderle in quanto ci basiamo sull' IPOTESI di un danno, esito di priapismo. Questa è una condizione seria che andrebbe medicalmente accertata, non semplicemente ipotizzata via web. Ciò premesso se si trattasse di reale danno al tessuto del pene da esiti di priapismo, le risposte alle sue domande sarebbero:
1. tentativo di risultati con vacuum (o "dispositivo a vuoto per l'erezione"); se inefficace: protesi peniena;
2. la protesi non è un limite della medicina, ma la risposta medica (in particolare chirurgica) alla condizione di fibrosi peniena;
3. il meccanismo è l'ischemia del tessuto, che determina fibrosi ("cicatrizzazione") di parte dello stesso.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Caro lettore,

alcuni episodi di erezioni prolungate oltre le 4 ore, a mio parere non dovrebbero determinare una condizione di fibrosi così compatta da richiedere soluzioni chirurgiche.
Si tratterebbe di capire perchè lei ha avuto tali erezioni prolungate, Quanto siano effettivamente durate tali erezioni, e conoscere la sua storia clinica per valutare se siano presenti patologie predisponenti.
Una buona valutazione ecodoppler con verifica clinica della risposta erettile dovrebbe consentire una adeguata diagnosi.
Tra 10 giorni devo operare un giovane 40enne, che ha avuto numerosi episodi di priapismo di 10-12 ore legato ad una malattia ematologica con conseguente fibrosi del tessuto cavernoso erettile non più responsivo a stimoli farmacologici e quindi con specifica indicazione ad un impianto protesico endocavernoso che. tra l'altro gli impedirà di avere altri episodi di priapismo.
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Gent.mi Dottori Pescatori e Pozza Vi ringrazio delle Vostre risposte, in riferimento alle cause che mi hanno determinato gli episodi di priapismo, sono legate al fatto di avere una forma di thalassemia intermedia, solo che a mio parere l'ematologa che mi tiene in cura insieme all'urologo hanno trascurato la serietà del problema!!!!
Infatti l'urologo, quando ho effettuato il controllo ecografico, mi ha tranquillizzato dicendomi che non vi era alcun problema al pene, e di condurre una vita normalissima poichè questi priapismi sarebbero stati molto sporadici; l'ematologa dal canto suo si è solamente limitata a prescrivermi una compressa al di di ARVENUM comunicandomi che è un farmaco che migliora i vasi. Premesso che io prendo una compressa al dì di CARDIOASPIRINA come scuagulante del sangue poichè sono splenectomizzato!!
L'errore che hanno fatto questi medici a mio modesto parere è che avrebbero dovuto intervenire con uno scuagulante più potente come l'EPARINA oppure con COUMADIN onde evitarmi i problemi che mi ritrovo oggi.
Cmq spero che non siano effettivamente dei danni irreparabili, adesso sto continuando la cura con 5 mg al giorno di CIALIS, vediamo che risultati riesco ad ottenere e poi vedrò come affrontare i problemi che si presenteranno.

N.B.: I priapismi che ho avuto avvenivano nelle mattinate addirittura mi svegliavo per il dolore, ed avevano una durata anche di 3 ore o poco più.

Ricollegandomi alla risposta del dr. Pescatori, Le sarei molto grato se mi fornisse le risposte alle seguenti domande: 1. per utilizzare il vacuum occorre una prescrizione medica ??
2. Un'altra cosa che mi preme sapere è, nel caso in cui ci fosse un danno da fibrosi, che tempo max deve intercorrere tra l'avvenuto riscontro di fibrosi e l'operazione chirurgica di protesi per evitare ulteriori danni?? 3. un intervento di protesi è assistito dal SSN oppure è a totale carico del paziente??

Ringraziandovi a priori per le risposte che vorrete fornirmi, porgo cordiali saluti.
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12

L' uso del vacuum non richiede prescrizione medica; se si parla di fibrosi ci si riferisce a danno consolidato, e quindi l'intervento di protesi può essere eseguito. L'intervento di protesi può essere eseguito in entrambi i regimi.
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