Quesito sulla sostenibilità di una relazione con penetrazione dolorosa

Gentilissimi,

sono un ragazzo di 28 anni e sono assieme alla mia partner, di 32 anni, da più di 4 anni. Cerco in breve di spiegare la mia situazione.

Nei primi due anni del nostro rapporto non abbiamo avuto problemi dal punto di vista sessuale, ma da quasi due anni abbiamo problemi nell'atto della penetrazione. Lei sente dolore durante l'atto, cosa che ovviamente le impedisce di provare piacere e ne preclude, in quasi tutti i casi, il completamento.

Abbiamo naturalmente interrogato andrologi, ginecologhe e sessuologhe. Io non ho problemi andrologici. La sessuologa, da una chiacchierata, ha ipotizzato il vaginismo, che però è stato categoricamente escluso da 3 gineologhe diverse, esperte e indipendenti l'una dall'altra in 3 visite ginecologiche nel corso del tempo.

Con questa premessa vi scrivo NON per chiedere una soluzione a questo problema, ma per capire se, in base alla vostra esperienza con altri pazienti, è sostenibile una vita di coppia in cui ci è quasi sostanzialmente preclusa la penetrazione (se non dolorosa e finalizzata alla procreazione quindi) e gli atti sessuali si riducono alla masturbazione reciproca.

Vi ringrazio per la pazienza e la disponibilità.

Un caro saluto
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
questo dipende da voi: non da medici o psicologi.
Personalmente aggiungo che la diagnosi di vaginismo spetta allo psicologo, il medico non lo vede.