Lieve dilatazione della radice aortica

Buonasera,
vi scrivo per chiedere chiarimenti su un'ecocardiografia a cui sono stato sottoposto circa 1 anno fa.
L'esame non ha riscontrato alterazioni, tranne che una lieve dilatazione della radice aortica, con diamentro di 38 mm.
Mi sono un po' stupito della cosa data la mia età, ma la cardiologa mi ha riferito che negli individui alti e con fisico longilineo (ho dei tratti leggermente marfanoidi, con alcuni criteri muscolo-scheletrici positivi) come il mio è parafisiologica una lieve dilatazione.
Ultimamente il mio medico di base ha poi rilevato un piccolo "soffio" cardiaco, senza specificare di che tipo, ma che non mi era mai stato diagnosticato prima, nemmeno con l'eco; non ha ritenuto necessario effettuare altre indagini in ogni caso.
Vorrei chiedere se la "teoria" espostami dalla cardiologa sia corretta e se sia il caso di tener controllata l'aorta, e con quale frequenza.
Grazie mille, arrivederci
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Dr. Alessandro Durante Cardiologo 447 4 2
Buonasera,
La sua aorta appare lievemente dilatata secondo i valori soglia, seppur le dimensioni dell'aorta vadano effettivamente rapportate anche alla superficie corporea.
Lei parla di tratti marfanoidi e non spiega il motivo per cui ha eseguito l'esame circa un anno fa.
Questi dati sarebbero molto importanti per potersi esprimere sulla frequenza dei controlli ecocardiografici.
Potrebbe iniziare a eseguire un primo controllo vista anche la presenza di un soffio prima non riscontrato. In base ai reperti di questo controllo si potrebbe poi decidere la frequenza di quelli futuri.

Cordiali saluti
Alessandro Durante

Dr. Alessandro Durante
Medico Chirurgo - Cardiologo - Milano, Como, Varese
www.durantealessandro.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile Dottore, vedo di colmare la mia mancanza.

Ho eseguito l'ecocardiografia durante una visita pre-intervento chirurgico (deviazione del setto nasale), in quanto avevo riferito all'anestesista una cronica "fame d'aria" che mi spingeva a far respiri molto profondi e frequenti; personalmente la cosa non mi preoccupava granchè in quanto la imputavo ad un periodo stressante che stavo attraversando (questi attacchi mi capitano tutt'ora in momenti stressanti di studio), ma l'anestesista ha preferito eseguire ECG (dove ha rilevato un leggerissimo difetto del tratto st trascurabile, non ricordo se sopra o sottoslivellamento) / ecocardio / rx torace (nella norma).

Per quanto riguarda i tratti leggermente marfanoidi, mi sono stati riferiti durante una visita ortopedica fatta un paio di anni fa per un problema di instabilità articolare al ginocchio: all'esame obiettivo il test del cassetto risultava positivo e si sospettava una lesione del LCA, ma invece la RM ha mostrato delle formazioni pseudocistiche extrarticolari delle guaine tendinee dei flessori della gamba (presumibilmente dovuti ad eccessivi sforzi in bicicletta). L'ortopedico mi ha quindi detto che ho i legamenti un po' lassi (da qui la positività al test) e alcune caratteristiche marfanoidi, ma attualmente non utilizzate per la diagnosi di Sindrome di Marfan (non vorrei dilungarmi troppo con dettagli non necessari, se le interessa posso dirle quali) per la quale, da quanto mi ha riferito, si tiene conto soprattuto della dilatazione aortica e dell'ectopia lentis.


[#3]
Dr. Alessandro Durante Cardiologo 447 4 2
Buonasera
Le confermo che eseguirei un primo controllo e in base ai risultati deciderei le tempistiche dei controlli successivi.

Cordiali saluti
Alessandro Durante
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
La ringrazio per la celere risposta.
Il fatto è che 2 settimane fa (quando mi venne riscontrato il piccolo soffio) il mio medico di base mi disse che secondo lui non c'era bisogno di effettuare nuove analisi a breve, dato la davvero lieve dilatazione aortica; mi sentirei un po' in imbarazzo a tornar subito "chiedendo" una nuova ecocardiografia. Secondo lei se lasciassi passare un anno o due sarebbe rischioso?
Grazie per la sua disponibilità, arrivederci.
[#5]
Dr. Alessandro Durante Cardiologo 447 4 2
È una domanda a cui non posso dare una risposta non avendo effettuato nessun controllo a seguito del primo riscontro della dilatazione. In generale il riscontro di un nuovo soffio richiederebbe un controllo.

Cordiali saluti
Alessandro Durante
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Va be, la ringrazio comunque, arrivederci
[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Buonasera,
aggiorno il post perchè ho eseguito una nuova ecocardiografia a riposo, che casualmente è stata fatta sempre dalla stessa dottoressa (non credo ci possano essere quindi errori di misurazione ecografici): la dilatazione è aumentata a 39-40 mm, con invece diametri dell'aorta ascendente (26 mm) e dell'arco (31 mm) normali. Nel referto vengono considerate altre anomalie presumibilmente "minori", come un pattern diastolico da alterato rilasciamento, un'insufficienza fisiologica della tricuspide, una mal valutabile ma apparentemente nei limiti pressione polmonare, un BBdx.
Ho chiesto se sia il caso di fare dei test genetici per la Marfan e mi è stato risposto affermativamente.
La cosa che però mi preoccupa maggiormente è l'avermi prescritto di astenermi dagli sforzi fisici intensi, specie quelli isometrici: per me è stata una mazzata, sia perchè ho 26 anni e ho sempre fatto sport, considerandolo una vitale valvola di sfogo dallo stress quotidiano, sia perchè sto attraversando un periodo non facile dal punto di vista personale, in cui appunto l'esercizio fisico riveste una parte rilevante nel mio scaricare certe tensioni (sono attualmente in cura antidepressiva con 1 pastiglia/die di citalopram 20mg).
Sentirmi dire, in maniera tra l'altro piuttosto brutale, che non dovrei nemmeno spingere la macchina se questa mi si ferma, mi ha turbato alquanto: posso evitare gli sforzi isometrici da palestra (che non mi piacciono), ma mi è stato sconsigliato pure di andar in bici in salita (non faccio ascese faticosissime, ma mi capita di affrontare dislivelli di 500-700 m con pendenze non eccessive, 5-8%, lavorando però al massimo delle mie forze) e di farmi venire il fiatone e la tachicardia correndo o andando in bici (e non ho ben capito quindi cosa possa fare).
La dottoressa evidentemente non aveva molto tempo da dedicarmi (posso capirla, probabilmente doveva visitare molte persone), quindi non mi ha detto ne' quando dovrei farmi controllare nuovamente, ne' se un aumento di 1 mm l'anno sia molto o poco, ne' cosa intendesse per "astensione dagli sforzi fisici intensi"; quando ho provato a chiedere gentilmente informazioni più dettagliate, mi è stato risposto: "gliel'ho già ripetuto cosa non deve fare, arrivederci".
Mi rivolgo quindi a voi, sperando di aver maggiori chiarimenti sul da farsi, sia nell'ambito sportivo (potrei praticare il nuoto?), sia nelle tempistiche per il prossimo controllo, sia nel capire se sia da eseguire un test genetico.
Grazie, attendo le vostre preziose informazioni.