Fistola sacro-coccigea

Salve, volevo esporre il problema che mi tortura ormai da qualche anno.
A gennaio del 2006 sono stata operata di fistola sacro-coccigea con tecnica chiusa; a giugno dello stesso anno, si è presentata una recidiva.
Ho convissuto con questa, con perdite di pus, sangue, dolori assurdi, fino a maggio del 2011, quando, dopo numerosi consigli e pareri ho deciso di farmi operare con tenica aperta (e quindi con una bassa probabilità di recidiva).
Il post-operatorio è durato fino a febbraio del 2012, la ferita da far cicatrizzare era abbastanza profonda (forse dovuta anche al fatto che ho aspettato 5 anni prima di ri-operarmi).
Ad oggi, luglio 2012, noto una perdita di liquido giallastro e non riesco a capire se sia pus o siero dovuto alla cicatrizzazione. Non ho particolari dolori, solo tanta paura che questo calvario non sia ancora terminato.
La mia domanda è: è possibile che questo "siero" sia dovuto alla cicatrizzazione? Forse dovuta al caldo, al fatto che comunque la parte sia spesso "chiusa", che quindi sudi molto e causi questa fuoriuscita di liquido che tanto mi spaventa? O sarà forse un'ulteriore recidiva?

Cordiali saluti.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
La tecnica aperta è certamente più sicura ma la guarigione più lenta. La secrezione che presenta potrebbe essere il segno di una cicatrizzazione non completata. Purtroppo senza una visita non è possibile dire qualcosa di preciso.

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la cortese e veloce risposta.
Un'ultima domanda: Le è mai capitato che una ferita con guarigione per seconda intenzione, dopo un anno e 2 mesi dia ancora problemi per la cicatrizzazione? Nel senso, Lei non crede sia un po' eccessivo?
Eventualmente, quali accorgimenti posso adottare affinchè la ferita si "secchi" definitivamente?

Mi scuso per l'insistenza, ma davvero sono terrorizzata dall'idea che possa ri-formarsi.

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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Effettivamente è un poco anomalo che la cicatrizzazione non sia ancora completata ed è per questo che è necessaria una visita da parte del chirurgo.
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Dr. Carlo Somaglino Chirurgo generale, Colonproctologo 85 3 3
La tecnica aperta prevede tempi più lunghi perchè la cicatrizzazione deve avvenire per chiusura dai bordi e dalla profondità, però quando i tempi si protraggono molto è bene farsi ricontrollare perchè deve essere ben ispezionato il fondo della ferita per escludere una recidiva della cisti sacrococcigea. Infatti in casi "sfortunati" a volte le cisti sacrococcigee possono recidivare anche più volte.

Dr. Carlo Somaglino
Specialista in Chirurgia Generale