Nevo con atipia moderata-severa

Salve. Sono un giovane collega specializzando. Recentemente sono stato sottoposto a biopsia escissionale di un nevo ritenuto atipico dal mio dermatologo, il quale però, non aveva consigliato la rimozione, in quanto sì, atipico, ma soltanto da monitorare secondo lui (da premettere che sono un fenotipo chiaro con molti nei che possono essere considerati con segni di atipia, anche se questo in questione in particolar modo). Ad ogni modo, essendomisi presentata la possibilità di toglierlo ad opera di un amico chirurgo plastico, ho pensato di togliermi il pensiero. Nel referto (di una sola riga) la diagnosi cita: "nevo displastico (displasia moderata-severa). Completamente escisso." e basta. Il mio amico chirurgo mi ha chiamato dicendo che quando esiste anche la sola parola 'severa' va fatta una re-escissione di 0.5 mm. Due dermatologi consultati invece si sono opposti all'allargamento, dicendo che è un nevo benigno (anche se displastico), non ha caratteri di invasività, e di conseguenza è inutile andare a ricercare delle cellule residue essendo completamente escisso. Hanno anche aggiunto che è qualcosa che si fa solo in casi di melanoma o se l'anatomo patologo avesse espresso qualche dubbio diagnostico su alcune cellule, cosa che non è stata. Ora, io ho cercato un po' tra le linee guida, ed in America effettivamente valutano questa re-escissione, ma qui i dermatologi sono abbastanza convinti della sua inutilità, perché secondo le recenti ricerche praticamente quasi nessun nevo displastico (a prescindere dal grado) evolveva verso il melanoma (e comunque sarebbe già escisso in questo caso). A chi dovrei credere? Spero in un vostro parere da chirurghi plastici che mi dia un'illuminazione.
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Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 102 6
gentile utente, per quanto ci siano delle atipie, se l'escissione è completa e si tratta di nevo, lei è guarito.
In questi casi ad ogni modo, io personalmente, ne parlo con l'anatomo patologo che sicuramente può dare qualche informazione in più.

Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it

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dopo
Utente
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Mah sì, ho chiamato il patologo per delucidazioni, e lei, sicura del fatto suo, ha detto che i margini erano liberi e non c'era nessuna cellula con capacità infiltrante. DI conseguenza diceva che era solo un protocollo a cui spesso aderiscono i plastici secondo linee guide straniere, trattando il nevo displastico come precursore del melanoma in situ e quindi allargando di 0.5 cm la ferita chirurgica.

Il melanoma, o cancro della pelle, è un tumore, spesso molto aggressivo, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).

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