Pneumotorace in volo

Salve, ho 34 anni, sono alto e magro. nel 2000 ho avuto un episodio di pneumotorace spontaneo al polmone dx trattato con drenaggio pleurico, alla tac HD nessuna bolla al polmone. Nel 2001 dopo una lunga corsa e una respirazione scorretta ho avuto un secondo episodio allo stesso polmone, risolto con semplice riposo perché la falda era molto piccola. Inizialmente i medici intendevano operarmi, poi essendo il mese di agosto ed essendoci in programma molte operazioni per patologie più serie, visto che il mio pnx si era riassorbito già da dieci giorni sono stato rimandato a casa con una tac HD che evidenziava una bolla di 2 cm sul polmone dx.
Da allora ho cercato di fare una vita più o meno normale, ho evitato il fumo e sforzi a glottide chiusa, ma ho giocato a calcetto e preso l'aereo per due viaggi continentali in solo mese. Sono stato solo fortunato o dopo 15 anni ci sono meno rischi di un pnx ad alta quota?
Sono decisamente ipocondriaco e l'eventualità di un viaggio di piacere a londra mi ha rispolverato acute ansie che mi hanno portato a farmi una cultura su pressurizzazioni delle cabine, percentuali di pnx in volo oltre a catastrofiche fantasie di pnx iperteso sull'aereo con conseguente morte.
su internet ho conosciuto altre persone come me che hanno preso l'aereo pur in presenza di bolle. su centinaia di utenti del gruppo solo uno ha avuto un pnx in viaggio all'estero ma dopo essere atterrato. ho anche letto un articolo di uno studio che teorizza il fatto che il pnx relativo al volo in genere manifesta i suoi sintomi dopo qualche giorno.
Devo veramente fare una vita di rinunce dal punto di vista dei viaggi?
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore penso che varrebbe la pena fare uno studio approfondito della sua situazione polmonare (TAC HD) per valutare l'ipotesi di un intervento di asportazione delle bolla sul polmone per via toracoscopica. comunque se va in un aereo pressurizzato non dovrebbero esserci problemi. ma per vivere tranquillo valuti l'opportunità di un intervento. cari saluti

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia