Piede diabetico in gangrena

Gentile Staff medico avrei bisogno di un vostro parere.A seguito di un angioplastica alla gamba destra e di asportazione del dito piu' piccolo del piede destro a mio padre gli è stato detto che subira' l'amputazione di mezzo piede per diffusione della gangrena. Il medico che lo ha in cura al cardarelli ha detto che purtroppo l'angioplastica non ha avuto esito positivo per l'ossigenazione al piede. Vi chiedo : é davvero necessaria l'amputazione?( In internet ho visto dei casi clinici in cui il piede è stato addirittura ricostruito)Inoltre:Se al cambio della medicazione da parte del medico (dopo tre giorni dall'uscita dell'ospedale)la gangrena si è estesa cosi velocemente , potrebbe anche dopo l'amputazione continuare a diffondersi?E in questo caso potrebbe essere utile la camera iperbarica?E ancora e mi scuso:L'esito negativo dell'angioplastica riguarda la mancata riossigenazione di tutta la gamba?
Grazie in anticipo.
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Dr. Andrea Odero Chirurgo vascolare 17
Buona sera.
Per poter etichettare in modo corretto la patologia sarebbe necessario conoscere il quadro lesionale di partenza: distretto iliaco feomorale, femoro popliteo o tibiale. Altro fattore importante è conoscere la procedura che è stata effettuata. Non meno importante è l'esito della procedura: se l'asse arterioso trattato è pervio in line di massima non dovrebbero esserci probelmi per l'ossigenazione ed il trofismo delle dita. UN'amputazoine di avampiede ha buone possibiltà di riuscita nel caso il segmento trattato sia pervio al momento dell'amputazione. UN fallimento della procedura endovascolare determina un qudro di ischemia al di sotto della zona trattata (con conseguente estensione della gangrena) e perciò è possibile risponderLe solo sapendo in che punto è stata eseguita.
UN metodo rapido ed efficace per conoscre l'esito della porcedura è lo studio Eco Color Doppler arterioso degli arti inferiori.
In linea di massima la camera iperbarica, in alcuni casi, è in grado di aiutare la rigenerazione dei tessuti ischemici.
RicordandoLe che i consulti a distanza possono indurre in errore la invito a farsi seguire da uno specialista che la possa visitare dopo aver valutato l'eco doppler arterioso di suo padre.
A disposizine per chiarimenti La saluto.

Dr. andrea odero, MD PhD
Specialista in Chirurgia Vascolare
www.odero.it

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dopo
Utente
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Gentile Dottore, innanzitutto la ringrazio per avermmi fornito una cosi celere e esauriente risposta. In effetti nel frattempo preoccupati dalla a questo punto sicura amputazione dell'avanpiede , ci siamo rivolti a uno specialista che opera al policlinico di NAPOLI.La visita in effeti ci ha fornito una risposta molto simile alla sua.In effetti tutto (la dimenzsione dell'amputazione)dipende da quanto è stata efficace l'angioplastica che ha "subito" mio padre. Ricordo che il dottore che l'ha eseguita ci disse che era stato necessario intervenire su tutta la lunghezza dell'arto e ovviamente dell'arteria.Tornando all' ultima vistita il dottore ci ha spiegato che se al cardarelli hanno deciso per l'avampiede e non oltre , avranno effettivamente constatato da esami che alla base del piede vi è circolazione.Comunque al momento di intervenire faranno ulteriori indagini per stabilire e confermare il punto di amputazione.Certamente a noi familiari è sparita la speranza di recuperare almeno l'appoggio plantare, pero' avendo conferma dalla visita eseguita e riscontro nella vostra risposta , possiamo ben sperare per una guarigione della zona da trattare.
Ancora grazie dottore!
Saluti.

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