Prolasso pavimento pelvico e rettocele importante

Buongiorno, a seguito chirurgia x endometriosi mi è stato asportato un nodulo dal setto retto vaginale e dopo alcuni mesi ho iniziato a soffrire di stipsi ostinata che mi costringeva a forti spinte x evacuare ..
L'anno scorso mi sono rivolta a un centro x la riabilitazione del pavimento pelvico in cui mi hanno diagnosticato anismo (risolto con riabilitazione ) e rettocele di grado non specificato, ho fatto 10 sedute con tens anale e biofeedback ma la situazione non si è del tutto risolta e spesso effettuo clisteri di acqua x svuotare l'ampolla (le feci spesso dure e caprine)
Ho quindi eseguito defecografia e questo il risultato:

A riposo: regolare la compliance dell'ampolla rettale (diametro Ap di 5 cm) Che per quanto valutabile con imaging proiettivo presenta profili parietali regolari. Lunghezza del canale anale 2,7 cm.
L'impronta della fionda pubo-rettale a riposo si estrinseca lungo la parete posteriore del III rettale inferiore e crea un angolo a questo livello di 80° circa.
In squeezing: l'angolo posteriore determinato dall'impronta del pubo-rettale che coinvolge sia la giunzione retto anale che il terzo rettale inferiore si riduce fino a 68°.
In ponzamento: Al colpo di tosse si osservano minimi segni di incontinenza anale.
In fase espulsiva: incompleto ampliamento dell'angolo anorettale (95/100 gradi) Per probabile dissinergia del pubo-rettale: si associa ad iniziale descensus perineale e a formazione di rettocele anteriore misurabile in 5,7x 3,5 cm. Calibro del canale anale di 12 mm.
Non segni di intussuscezione retto rettale nè di enterocele.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
L' indicazione alla terapia riabilitativa e' condivisibile, tenendo conto dell'intervento eseguito e dell'esito della defecografia. Possono essere utili ulteriori cicli. Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Quindi a suo avviso non sono necessari interventi chirurgici?
Come potrebbe evolvere questo rettocele cosi grande?
L'anno scorso il gastroenterologo da cui mi ero recata alla palapazione non aveva evidenziato un rettocele cosi grosso ma mi aveva parlato di dimensione piccola/media...
E' possibile che abbia fatto più danni io (allargandolo inconsapevolmente) a causa dell'utilizzo delle perette rosse riempite con acqua acqua per svuotare il retto?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Questo non si puo' dire a distanza, le dimensioni tuttavia non sono il fattore principale per porre o meno indicazione chirurgica.
No, nessun problema con le perette. Prego.
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Utente
Utente
grazie dottore, mi solleva un pò il morale..
Invece per quanto riguarda il prolasso? a suo avviso con le indicazioni riportate sulla defecografia è grave?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Parrebbe di no
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottori, scrivo a distanza di alcuni mesi sempre in merito al quesito di cui sopra..
La situazione è peggiorata, oltre al problema defecatorio si è associata una problematica di continua emissioni di gas intestinali mal controllabili che mi costringono a ridurre in maniera importante la vita sociale, il peso a livello rettale è sempre più importante e ho notato un nuovo sintomo che non avevo ricollegato al rettocele ma che magari c'entra.. da alcune settimane ho un fastidiosissimo dolore a livello coccigeo sacrale, è come se l'osso facesse male in quella zona coinvolgendo la muscolatura del gluteo circostante..
Il solo modo che ho per svuotarmi è utilizzare lassativi (senna o frangula) e utilizzare sempre il clisterino con acqua calda per far scendere le feci dell'ultimo tratto dell'ampolla che ristagnano li, sono di solito poche e a forma caprina (piccole palline) che però io avverto come se fosse una massa molto più grande.
Ho letto le varie opzioni chirurgiche tra cui sollevamento del pavimento pelvico in laparoscopia che potrebbe andare a correggere anche il rettocele ma ho letto che per chi come me ha già subito altri interventi pelvici per endometriosi è sconsigliato per le molte aderenze già presenti e i possibili rischi di denervazione di tale intervento. E' vero?
Ho inoltre parlato con un ginecologo che sostiene che non può essere solo questo rettocele a causarmi questi problemi (dolicosigma e prolasso iniziale del pavimento pelvico??) e che a suo avviso durante l'intervento di rimozione del nodulo nel setto retto vaginale potrebbe essere stato reciso un nervo (ma come mai il problema si propone dopo 2/3 anni dall'intervento?) e volevo sapere se in questo caso a vostro avviso non sarebbe meglio tentare un intervento di neuromodulazione sacrale dato che se la causa è realmente neurologica il problema continuerebbe a riproporsi anche dopo l'eventuale intervento di rettopessi (ho eseguito 9 anni fa a seguito caduta sul coccige una EMG del pavimento pelvico con potenziali evocati che indicava lieve sofferenza del nervo pudendo)
Sono andata inoltre in un centro di riabilitazione del pavimento pelvico ma (non capisco per quale motivo) non vogliono farmi la TENS anale che già avevo eseguito e insistono con gli esercizi anali: "contrai, rilascia, spingi" che non hanno dato al momento grandi miglioramenti dato che la mia "forza" a livello di spinta è rimasta pressochè nulla...
Scusate per il papiro e grazie se vorrete rispondere

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Tutto è possibile, sicuramente il quadro aderenziale è possibile dopo l' intervento per endometriosi. Affidarsi a un centro di riferimento credo sia la cosa migliore da fare. Prego.
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