Postumi intervento starr

Sono stata operata il 10 di febbraio per prolasso rettale, emorroidi di II e III grado oltre che per rettocele sintomatico. Ero affetta da ostruita defecazione.
Ho avuto quindi un intervento di Resezione trans-anale di retto distale con doppia stapler PPH01 più Retto-rettostomia maccanica /STARR) in anestesia spinale selettiva.
Tutto è andato bene, il post operatorio non ha incontrato grandi dolori, se ci sono stati sono da limitrare al giorno dell'intervento,ma sopportabili. Già l'indomani potevo camminare e sedere senza avvertire dolori anche senza uso di analgesici. Al terzo giorno sono stata dimessa e... ho pensato di aver vissuto un sogno: credevo fosse dolorosissimoi e rischiosissimo per tutte le controindicazioni lette, invece stavo più che bene. Qualche dolorino durante la defecazione, ma controllabile. Mi scarico una sola volta al giorno e assumo ancora olio di vasellina e lattulosio.
Vi scrivo solo perchè da qualche giorno a questa parte è iniziato, tutto intorno all'orifizio anale, tendente verso l'interno, un fastidoso prurito che non riesco a lenire. Il chirurgo che mi ha operata, mi ha detto di continuare ad usare l'ANONET e che il prurito è da attribuire al processo cicatriziale che sta avvenendo. Disubidendo al mio chirurgo, oltre all'ANONET, ho aggiungo un po' di FARgAN pomata che non fa miracoli, ma un po' d sollievo lo offre. Vi chiedo: posso continuare ad usare questa pomata senza rischiare nulla? Esiste qualche farmaco più appropriatodi che possa risolvermi il fastidiosissimo problema?
Vi ringrazio per l'attezione e vorrei tranquillizare tutti quelli he devono essere operati come me.
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
un processo di cicatrizzazione può determinare una sensazione poco piacevole di prurito come giustamente le ha detto il collega. Tuttavia prima di applicare farmaci o dare consigli impropri, è indispensabile valutare la zona interessata, effettuando una visita diretta.
Essendo a noi precluso tutto ciò la invito a ricontattare il collega proctologo e a non fidarsi dei consigli o prescrizioni effettuati via internet.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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Utente
Utente
Grazie dottore per la tempestività, ha ragione ma il mio chirurgo mi ha visitata dopo 8gg dall'intervento e mi aveva riscontrato un leggero arrossamento dovuto ad un disinfettante errato che usavo per l'igene. miha consigliato appunto l'Anonet sia per lavarmi che come emolliente per la zona. l'ho ricontattato telefonicamente qualche giorno fa per fargli presente il fastidio ed ho ricevutio la risposta che ho presentato nel precedente scritto. Sa, la nostra posizione di pazienti è un po di sudditanza, c'è in me un po' di timidezza nel richiamarlo per insistere in merito a un problema già espresso. Con tutto il da fare che esiste in un ospedale, non me la sento di continuare a chiamare per il mio fastidio che ritengo minoritario come importanza, ma tanto fastidioso, mi creda. Da questa realtà è nata la mia richiesta di consiglio a voi.
Esprimervi su una pomata, non credo sia compromettente anche perchè il mio chirurgo dovrà visitarmi tra tre mesi tranne complicanze in corso che spero di non avere.
Grazie comunque
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Utente
Il collega Nardacchione, che non ha certo bisogno di un avvocato difensore, le ha dato il miglior consiglio. Personalmente io più di aggiungere leverei, sospendendo ogni detergente(anche l'anonet) e pomate, spesso si assite, utilizzando tali prodotti, ad una ulteriore sensibilizzazione della cute con la comparsa o il peggioramento della sintomatologia riferita. Nel dubbio ed in attesa di una visita continuerei le abluzioni solo con acqua tiepida.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Grazie dottore D'Oriano, seguirò il suo consiglio che mi ha convinta non poco. Mi sento già una fortunata, quasi graziata, per perdermi detro un fastidio che tanti vorrebbero in cambio di patologie più serie.
Volevo solo dirle che io la leggo da parecchio tempo. Prima ancora della mia operazione ho letto e fatto tesoro di tutte le risposte da lei date agli ammalati come me e sempre nei suoi scritti ho avvertito attenzione e grande umanità. Mi creda, non è poco.
Questo glielo dovevo.
L'abbraccio.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
La ringrazio per la stima e l'attenzione accordatami
Ricambio l'affettuoso saluto.
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Utente
Utente
Dottore D'Oriano, mi è accaduta una cosa strana e spiacevole. l'arrossamento riscontrato dal chirurgo che mi ha visitata e il relativo prurito sopraggiunto, si sono trasformati in una ferita situata lungo l'orifizio anale. Me ne accorgo ora perchè solo da qualche giorno sono riuscita a guardarmi. La ferita, la chiamo così,ha queste caratteristiche: è di forma circolare, della dimensione di due grosse lenticchie poste l'una accanto all'altra, ma divise, l'interno ha colore rosso vivo e se le tampono lasciano tracce di sangue, dopo circa 2 gg, queste piccole sfere si sono unite disegnando d'apprima un otto, ora un bell'ovale. Purtroppo in questo momento sono fuori sede e non posso andare dal mio chirurgo, cosa che faro il 22 di questo mese. L'ho contattato telefonicamente e, come lei mi aveva consigliato, mi ha detto di sospendere qualunque trattamento e di usare solo acqua. Ho seguito il consiglio solo per pochi gg, non è possibile usare solo acqua, perchè il prurito diventa molto forte, la parte si disidrata( questa è la mia sensazione) e cominciano fastidi irritanti, soprattutto la notte in posizione supina. Ho ripreso a lavarmi usando il latte detergente NON ALL derma e, quando non posso farne a meno, applico un minimo di pomata LUAN.Forse è significativo sapere che le ferite non lasciano alcun segno nel senso che non purgano nulla.
Dottore, cosa può essermi accaduto??? Perchè si sono aperte queste ferite?? Io non mi sono mai grattata nè ho usato alcun farmaco al di là di quelli menzionati e di cui non posso fare ameno.
Mi aiuti ad arrivare al 22 di questo mese perchè io non so a cosa pensare. Temo la "fistola", ma le mie ferite non purgano nulla.
Cordialità dottore, mi dica qualcosa.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
Sinceramente, a distanza, mi è difficile poterle dare una risposta in merito a quello che lei descrive. Potremmo essere in presenza di una fisurazione della parete anale(ragade), oppure, quello che descrive, è mucosa edematosa del margine anale friabile e sanguinate. Le consiglio, vista l'intensità della sintomatologia, di farsi visitare in pronto soccorso. Con una diagnosi precisa eviterà di applicare medicamenti non indicati.
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Utente
Utente
Grazie dottore, ma non me la sento di andare in prontosoccorso, non ce la faccio più di mostrare quella parte del mio corpo e sì che non mi creo tanti problemi, ma credevo di aver finito e, invece...
Non credo che si tratti di una ragade, se è vero che la ragade è dolorosa e si presenta come una fessurazione del tessuto,la mia "ferita" è situata sul margine anteriore dell'ano e si presenta come una escoriazione. Immagina, dottore, due belle grosse lenticchie unite? Ecco, questa è la forma e la dimensione della mia "ferita". Tutto l'interno del suo margine, che si presenta un po' affossato rispetto al bordo, è macerato, a volte ha un aspetto rosso vivo, a volte è un po' più attutito. Spesso è silente, brucia e pizzica durante la defecazione che, ovviamente, la dilata e la disturba, prude, ma non mi è chiaro se è solo lei o un po' tutto l'ano, durante la ablazioni con acqua tiepida.
Per tacitarla devo necessariamente lavarmi con il latte e aggiungere, soprattutto alla sera, un po' di LUAN.
Dottore, comprendo che le chiedo l'impossibile, ma secondo lei, i due preparati che uso possono provocarmi dei danni ulteriori? Mi creda, non posso assolutamente non usarli. E poi, è possibile ipotizzare perchè mi sia accaduto ciò?? Guarirò o queste "ferite" devono essere trattate chiurgicamente?
Dottore, mi dica tutto quello che pensa, lo so che non può essere preciso, mi rendo conto, ma ho necessità di capire qualcosa di più.
Grazie dott. e una serena giornata.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
La descrizione, seppure minuziosa, non mi permette di fare ulteriori ipotesi. Resta il fatto che si tratta di una "ferita". In attesa di una visita di controllo può continuare ad usare i prodotti menzionati, questi non credo possano essere utili per una guarigione ma la loro azione detergente ed anestetica può lenire la sintomatologia.
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Utente
Utente
Grazie dottore, sono un po' preoccupata, ma comunque sia ciò che sarà, sarà sicuramente risolvibile. Vado avanti così in attesa del controllo. Le farò sapere.
Cordialità
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Sicuramente risolvibile.
Resto in attesa di sue notizie.
Saluti
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Utente
Utente
Carissimo dottore,
sono ancora da lei per raccontarle il prosieguo del mio decorso post intervento STAR.
Speravo che il chirurgo che mi ha operata mi visitasse per la ferita e i disturbi che lamentavo, ma... molto spartanamente mi ha detto che il mio quadro rientra nella più assoluta normalità, che la ferita che lamento è molto usuale in questi interventi, che devo avere pazenza perchè la zona oltre che molto delicata è anche umida e qualunque escoriazione stenta a guarire. L'unica cosa che devo fare è quella di tenerla pulita e a contatto con indumenti di puro cotone, di tenerla sotto controllo e, nel caso ci fossero ulteriori necessità, di rihiamarlo.
In un primo momento ci sono rimasta un po' male, poi ho capito che aveva ragione, infatti è da circa 20 gg che non avverto alcun disturbo, la ferita non è del tutto richiusa, ma è sulla via della completa guarigione, non uso alcun farmaco solo l'anont per detergermi.
Mi scarico con normalità, raramente ho bisogno di farlo una seconda volta, non ho mai avvertito urgenze incontrollabili (ero terrorizzata per questa evenienza)ed ho anche smesso da qualche giorno di prendere il lattulosio (ne prendevo un cucchiaio la sera).
Dottore, posso considerarmi guarita? O posso incontrare altri incovenienti? Comunque il 7 maggio ho la visita di controllo con il mio chirurgo.
La ringrazio ancora dottore e buon fine settimana.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
Apprendo con piacere che le sue condizioni sono nettamente migliorate. Con la STARR ha brillantemente risolto il prolasso e i suoi problemi di ostruita defecazione ed escludendo questi fastidi che, come le ha spiegato il suo coloproctologo, rientrano nel normale decorso post operatorio, la sento soddisfatta. Direi che si può considerare guarita.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie dottore, sono veramente felice anche perchè leggendo su questo furum, non pochi operati come me lamentano complicazioni di non poco conto.
Mi ritengo ancora una fortunata.
E buona fortuna auguro a tutti.
La saluto ancora caramente.
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Utente
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Dottore D'oriano, mi aiuti.
Non è vero che ero guarita, non è vero che non poteva capitarmi, dopo l'apparente quadro positivo, nulla di increscioso.
Ho atteso a scriverle perchè volevo essere sicura. Tutto è cominciato dopo aver sospeso il lattulosio, pochi giorni e, nonstante facessi e faccio molta attenzione all'alimentazione, la mia ampolla rettale, non si è mai più svuotata nella sua completezza.
Ho immediatamente ripreso il lattulosio, ma il fastidio permane, meno intenso ma permane (ma posso prendere il lattulosio per tuttala vita?). Mi sono operata per risolvere i miei problemi defecatori, non per accrescerli. il 7 maggio ho avuto il controllo dal mio chirurgo, per lui tutto è a posto anche la ferita che avevo e che tuttora ho, mi ha detto che si richiuderà e mi ha prescritto "connetivina" pomata. A mio avviso non si potrà mai richiudere, perchè quando sembra sulla via della guarigione, le difficoltà defecatorie e i necessari sforzi per svuotare l'ampolla, la riaprono. Questo, però, sebbene fastidioso, è minoritario rispetto al senso di pienezza che avverto, all'addome gonfio e ai gas ch si formano. Dottore, il mio chirurgo durante la visita che è stata solo manuale mi ha detto che la musculatura è perfetta allora cosa mi è successo??? C'è magari un po' di dissenergia nel movimento espulsivo? Sempre il chirurgo ritiene che devono passare almeno 8 mesi prima di preoccuparsi, ma... non può essere prescritto nessun esame per sapere se qualche muscolo non funziona a dovere? e se così fosse perchè, sia pure per un breve periodo, ha funzionato? Non so più cosa fare.L'unica nota positiva è che non ho dolori di alcun genere.
Mi dia una mano su come muovermi, e, perfavore, non mi dica che non può esprimersi senza una valutazione diretta, ho bisogno di un consiglio, di una ipotesi, che mi apra spiragli di movimento, non di una diagnosi e questo lei lo ha sempre fatto.
Aspetto fiduciosa e... buona domenica
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
Purtroppo è la verità, come faccio ad esprimere un parere in merito ad una situazione locale caratterizzata da un a ferita che a distanza di cinque mesi non guarisce o si ripresenta? Potrebbe essere questa la causa che rende la defecazione difficoltosa ed incompleta(la mia ampolla rettale, non si è mai più svuotata nella sua completezza).


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Utente
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No dottore, non può essere la ferita che è minima ed esterna ad eserne la causa, è solo la conseguenza degli sforzi a cui devo quotidianamente sottopormi per liberarmi delle feci. Mi perdoni l'assertività, ma non può essere. Io ho una netta sensazione: le feci ristagnano perchè sembrano trattenute e gli sforzi sembrano inutili, nè mi azzardo ad esagerare. Ho l'impressione che il mio ano si sia ristretto, ma forse più esattamente non riesce a raggiungere la necessaria dilatazione, il blocco lo sento lì, le feci non passano o passano a metà con la conseguente sensazione di "doverla sempre fare", scusi il mio parlare franco, ma la realtà è questa. Alcune volte ricorro a piccoli clisteri, ma... non si può fare questa vita, mi creda è invalidante. Dopo i tentativi mattutini, passo ore con l'ano dolorante, prima riuscivo a tacitarlo con un po' di Luan, ora sembra che neanche questo faccia effetto. Mi domando: un'operazione come la STARR ha il fine di disostruire, perchè questo non è avvenuto? Perchè la mia situazione è peggiorata e di molto anche?? Ma è poi tanto corretto questo intervento? Ho conosciuto tante persone operate di STARR, ma quelle che stanno bene le devo ancora incontrare.
Dicendo qualche bugia al mio medico di base, sono riuscita a farmi prescrivere la colpodefecografia e la manometria anorettale, credo che se ci sia disenergia o qualche problema espulsivo, questi esami lo mettano in evidenza, mi conforti sula loro utilità, aspettare che me li prescriva il mio proctologo a settembre, significa poterli effettuare ad ottobre novembre.Il mio chirurgo alla visita di controllo del 7 maggio ha sottovalutato la ferita,ha detto che è solo un'escoriazione e che si sarebbe richiusa con la connettivina, di fronte al mio problema mi ha suggerito di continuare con il lattulosio, che questo non è un lassativo (il foglietto illustrativo lo definisce proprio "lassativo") e che prima di preoccuparsi devono passare 8 mesi. A settembre siamo a quota 7, spero inizi a preoccuparsi, anche se, mi sembra, che "l'attesologia" ormai contraddistingua quasi tutti i fautori della STARR. Dottore, mi perdoni, ma sono veramete oltre che avvilita, impaurita, non si può vivere con quella cosa lì sempre pronta, ma mai presente. Anche il ginecologo, proprio ieri, durante la solita annuale visita di controllo, mi ha chiesto se mi sentissi poco bene con l'intestino che gli appariva gonfio, ma come l'ha visto? io con lui non avevo parlato di nulla, questo mi ha preoccupata ancora di più. Io non mi rassegno a passare coì tutta la mia vita, se tornassi indietro non mi opererei per nessun motivo. Una soluzione da qualche parte deve pur esserci, mi indichi una via che io la trovo, il sentiero mi è sconosciuto, neanche con un tom tom riuscirei a trovarlo. Me lo indichi lei, mi dica almeno se questi esami che mi sono fatta prescrivere possono essere utili nella diagnosi, o mi appresto a farli inutilmente o, meglio ancora, se ce ne sono di più specifici. Dottore D'Oriano, mi dica qualcosa, tranne quella del riscontro diretto perchè è l'unica cosa che non posso concretizzare, tutto il resto lo faccio e lo farò perchè se dipende da me una soluzione la trovo. Non ho un cancro e devo guarire.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Cara Signora
Certamente con una cistocolpodefecografia dinamica o una cistocolpodefeco RNM si potrà valutare l'esistenza di una sindrome da ostruita defecazione residua ed una manometria anorettale sarà utile a valutare l'esistenza di una dissinergia anorettale associata. Ma è inconcepibile la loro esecuzione prima e senza una precisa valutazione diretta coloproctologica. Le voglio dirle che sarebbe preferibile, se l'ottimismo del suo chirurgo non coincide con la sua sintomatologia, una valutazione anche da parte di un coloproctologo diverso da quello che l'ha operata . Basterebbe la sola visita coloproctologica ed una proctoscopia per confermare se esiste un rettocele residuo o un residuo di prolasso rettorettale . La STARR, le posso assicurare, non è da mettere in discussione come tecnica, in mani esperte, con precisa indicazione e quando si è resecato il "giusto", si ha quella "disostruzione" da lei auspicata.
[#19]
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Utente
Utente
Dottore carissimo, è molto bello e corretto il suo dire, è incocepibile che si eseguano degli esami senza una precisa valutazione specialistica, ha ragione! Don Abbondio usava il latinorum per confondere il povero Renzo, oggi si rinvia, si rimanda, tanto i conti quotidiani e non rinviabili con il water sono dei malati, i conti con le sedie su cui per ore non ci si può sedere, sono ancora dei malai, i conti con i gas provocati dalle feci che ristagnano e che stagnanti rimangono perchè non ci si può liberare, sono ancora dei malati.
La vita , il lavoro, le relazioni, sono fuori e il malato deve stare dentro perchè prigioniero di un corpo che non risponde più, anche questi sono conti del malato.
E' riuscito a farmi sentire in colpa e a me sembra paradossale, io che tiro avanti come meglio posso la mia menomazione, mi sento in colpa per aver pensato di anticipare degli esami che mi erano stati prescritti prima dell'interventio e che ho creduto fossero dirimenti rispetto ad una diagnosi che non viene.
Cosa deve fare un malato dottore D'Oriano? Deve pellegrinare da uno specialista all'altro in cerca di risposte se non di soluzioni? Deve dissanguarsi pagando parcelle non certamente irrisorie e non sempre sostenibili, per apprendere alla fine del calvario che l'errore è ancora suo, che non si è messo in mani esperte e, quindi, magari, non si è resecato il giusto?
Dottore, ma come fa un malato a sapere quali sono le mani esperte quando voi stessi indicate di rivolgersi all'unità di proctologia indicata dalla SIUCP? Forse vi sfugge che un malato, per la maggior parte dei casi, è ammalato una volta e non sa cosa fare e dove andare, cerca di scegliere il meglio, ma il meglio non sempre coincide con il giusto.
Io sono, nonostante tutto, fiduciosa e convinta di aver scelto bene, ma anche tanto impaurita dal decorso del mio post intervento e quel che leggo in giro non mi conforta, avrei voluto non essermi operata. ma la realtà è questa e da qui parto per andare avanti.
Mi scusi dottore, i mio è stato uno sfogo nato dal senso di inadeguatezza che il suo velato rimprovero ha suscitato in me. Non la disturbo oltre, mi dica soltanto, perchè non lo capisco da sola, quali degli accertamenti da lei citati combacia con quelli da me prenotati.
Non me ne voglia dott, ma non sono mai riuscita ad essere formale, anche attraverso questo mezzo lo scritto deve sapere di vita.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Signora
Le risposte al suo problema non le potrà trovare, solo con l'esecuzione degli esami che si accinge ad eseguire, senza consultare preventivamente e direttamente un interlocutore valido. Il mio non è un rimprovero ,ma il consiglio di chi, a distanza, legge l'insoddisfazione di una paziente al quale il chirurgo assicura che tutto è a "posto".