Una seconda visita,insistendo ottengo una ricetta

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 22 anni,scrivo perché ho davvero bisogno di consiglio esperto sulla mia situazione.Vi acconto come si sono sviluppati i miei pensieri connessi all’ HPV,solo inizialmente limitati al collo dell'utero:
-maggio 2005: alla prima visita ginecologica il pap test risulta “alterazioni citopatiche di possibile etiologia virale (HPV)” ;
-luglio 2005 : biopsia con la seguente diagnosi: “cervicite cronica aspecifica, con metaplasma piatta,anche immatura ed iperparacheratosi associata ad alterazioni citopatiche di tipo virale (HPV) dell’epitelio di rivestimento”;
Il ginecologo mi consiglia di aspettare perché il virus avrebbe potuto scomparire da solo e di ripetere il pap test dopo 6 mesi.
-dicembre 2005:il pap test risulta “alterazioni citopatiche di tipo virale(HPV)” e il ginecologo mi consiglia di effettuare la tipizzazione HPV che risulta “DEBOLE POSITIVITA’”;
-marzo 2006: mi sottopongo a una DTC ;
-luglio 2006: risulta anomalia delle cellule squamose atipiche di significato indeterminato (ASC-US) che il ginecologo riconduce all’intervento di febbraio (DTC) e consiglia un controllo dopo 6 mesi;
-agosto 2006: scopro di avere delle macchie sulla lingua;il medico di base crede essere un fungo e provo il Daktarin per una settimana senza risultati. Mi affido prima a un otorinolaringoiatra, gli parlo anche dell’HPV che ho sul collo dell’utero e dice di attendere un mese. Alla seconda visita(la macchia persisteva e si diffondeva lentamente) mi rassicura che non si tratta di HPV.Mi affido allora a una dermatologa,spiego anche a lei dell’HPV sul collo dell’utero e,tutt’altro che preoccupata,mi dice che normalmente non si manifesta in quel modo sulla lingua,in una seconda visita,insistendo ottengo una ricetta per fare un tampone per HPV sulla lingua.
-Dicembre 2006: il risultato di 2 tamponi linguali con estrazione di DNA e metodo polimerizzazione a catena risultano POSITIVI,GENOTIPO 51. Due tamponi della cervice uterina (fatti per avere un confronto con quelli linguali) risultano invece negativi.
Nel frattempo le macchie si allargano lentamente e anche sotto la lingua si manifesta una escrescenza che lentamente in questi mesi si ingrandisce e altri rilievi mai visti prima.Una visita odontostomatologica si risolve con un altro nulla di fatto perché mi richiede una biopsia sull’escrescenza per poter dare il suo parere.
-Febbraio 2007: mi reco dal ginecologo,credendo di aver sconfitto l’HPV almeno a livello ginecologico perché illusa dal risultato del tampone vaginale,ma il ginecologo già a prima vista vede manifestazioni sul collo dell’utero del virus e effettua il pap test che risulta con “alterazioni citopatiche di tipo virale(HPV)”. Mi dice che dovrò fare una biopsia e sottopormi ad un nuovo intervento.
Nel frattempo il mio ragazzo ha effuttoato una balanoscopia con risultato negatovo e sta attendendo il risultato di tamponi uretrale e linguali.
Vorrei davvero guarire al più presto perché ormai è passato tanto tempo e la situazione è davvero pesante per me e per i miei genitori. Vi chiedo anche un gentile parere sull’HPV sulla lingua che non mi da pace ,soprattutto perché non ho ancora trovato un medico competente in materia che mi sappia dare un indirizzo su come risolvere questo problema ma ho solo fatto trascorrere inutilmente i mesi.Mi affido alla Vostra competenza e alla Vostra sensibilità di medici, e nell’attesa di una risposta ringrazio infinitamente per il Vostro aiuto.
Distinti saluti.
[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Il papilloma virus non sparisce da solo, continua imperterrito a combinare guai, come ha potuto constatare, finché non viene portato via; i condilomi e le lesioni che lei manifesta sono l’espressione della sua permanenza nell’organismo, in qualsiasi zona.
Il virus va eliminato definitivamente dal suo corpo, ma occorrono esami strumentali più incisivi, che soltanto la medicina biologica mi offre, per poter evidenziare il virus, insieme agli altri agenti patogeni che lo hanno fatto entrare e mantenere.
La terapia per portarlo via è articolata e in diverse successioni, controllata sempre sulla persona in esame.
L’analisi va condotta sull’organismo e sul suo sistema immunitario, in modo da avere sempre evidenti le progressioni della sua eliminazione e degli altri agenti patogeni.

Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
[#2]
dopo
Utente
Utente
Quale una terapia consiglia per eliminare l'HPV del cavo orale?Alla prossima visita potrà essermi proposto di eliminarlo con laser o altri sitemi?
E' corretto affidarsi a un odontostomatologo o c'è un medico di maggior competenza per questa problematica?
Temo che dalla lingua si sia diffuso perchè guardando più in fondo possibile noto dei rilievi strani e accuso fastidio nel deglutire.
Assumo integratori per rafforzare il mio sistema immunitario,in particolare uno a base di echinacea.
Attendo il Suo gentile parere a riguardo.La ringrazio.
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, come le spiegavo, le terapie invasive, per portare via i condilomi, non eradicano il virus, che rimane all'interno dell'organismo, continuando a procurare guai, soprattutto a livello del collo dell'utero, con tutte quelle lesioni ben conosciute, che poi lentamente conducono a problemi ben più gravi come il carcinoma del collo dell'utero. Anche se i condilomi vengono eliminati, con terapie invasive o pomate, il soggetto rimane infettante, questo è bene precisarlo, perché spesso non viene bene compreso dalla persona a cui vengono effettuati gli interventi.
Il virus alberga dentro le cellule, per cui è impossibile reperirlo nei secreti e con i tamponi, ma va cercato attentamente con altre metodiche più precise. A livello del glande è praticamente impossibile stabilire la sua assenza/presenza, a meno che non si abbia a disposizione un microscopio ben potente.
L’azione va rivolta verso il virus stesso, eventualmente, la immunodeficienza che lo ha fatto entrare è provocata da un altro virus, che va individuato e portato via anche lui.
L’echinacea, è una pianta, ottima, nella sua azione, che va considerata come un antibiotico naturale, ma non basta per procedere alla eliminazione del virus, la terapia deve agire in maniera più profonda, avere gli strumenti e gli esami strumentali idonei per seguire la eliminazione del virus e degli altri agenti patogeni che lo hanno fatto entrare.

Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it

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