Lesione papillomatosa vulva e pareti vaginali, dtc

Sono una ragazza di 29 anni. Facendo una visita ginecologica di controllo per delle eccessive perdite biancastre, il ginecologo ha riscontrato delle "lesioni papillomatose della vulva e pareti vaginali", mentre il pap-test eseguito due soli mesi prima, presso altra struttura sanitaria, aveva dato esito negativo senza ulteriori specificazioni. La discordanza mi è stata spiegata dallo specialista facendo riferimento alle due diverse aree interessate: il pap-test avrebbe analizzato cellule localizate nel collo dell'utero, mente le lesioni da lui riscontrate sarebbero concentrate nella parete vaginale.Le perdite sono state attribuite dallo specialista a "vaginite mista, cervicite erosiva" e mi è sono stati prescritti degli ovuli vaginali e una lavanda, entrambi antibiotici. Ma è il "papilloma" a preoccuparmi! Per esso (di cui peraltro ho potuto vedere le manifestazioni più evidenti su un monitor durante la visita), il medico mi ha parlato di necessità di "DTC" delle formazioni e della superfluità di una biopsia, la quale non farebe altro che confermare questa diagnosi.Sarei davvero grata se poteste darmi qualche informazione in più. Ad esempio: dovrei apprfondire le indagini o sarebbe solo una perdita di tempo?E' possibile intervenire solo con la tecnica DTC che mi è stata indicata, o comunque con trattamento laser, e non in modo meno invasivo e quale intervento mi consigliereste (anche in relazione ai loro efffetti dannosi, che non conosco)?Questa "DTC" consiste in onde radioattive?Devo eseguire questo trattamento necessariamente in tempi brevi o posso rimandare di qalche mese?C'è rischio che il virus si estenda al collo dell'utero se non intervengo subito? Mi scuso per la quantità di domande, ma avrei davvero bisogno di un consiglio prima di decidere!
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,

La descrizione del suo caso è piuttosto chiaro:

sono in completo accordo con i Colleghi sull'orientamento diagnostico:

- la perdita è compatibile con una vulvo vaginite o cervicite di natura da determinare (batterico-micotica l'etiologia più accreditata)

- il PAP test è una metodica validissima ma non rientra nella diagnosti delle patologie vulvo vaginali

- le leisoni vulvo vaginali se diagnosticate come "condilomatosi genitale" debbono essere oggetto di terapia fisica dermato-venereologica quale

a) LASERTERAPIA A CO2
b) DIATERMOCOAGULAZIONE

Le metodiche sono scelte dal Terapeuta, personalmente ritengo che le condilomatosi piane ottengono eccellenti risultati con la Laserterapia, mentre lesioni pi grandi e proliferandi debbono essere approcciate con entrambi le metodiche o con la sola DTC.

quindi tutti gli ulteriori dubbi potranno esere chiariti nella sede VENEREOLOGICA (abbiamo scritto molto su questo tema, se vorrà potrà reperire consulti simili linkando sul mio nome a sinistra).

Pertanto effettui il consulto Venereologico (con l'esperto di cute e mucose genitali) per chiarire il suo problema, ben sapendo che la serenità è la strada migliore per affrontare queste problematiche.

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
In aggiunta alle chiare indicazioni del Collega Laino dico che una volta intervenuti(DTC,laser terapia) sono necessari controlli ravvicinati e se indicato il trattamento topico con immunomodulatori.
La DTC(o diatermoelettrocoagulazione)non è costituita onde radiottive ma bensì da scariche elettriche regolabili in intensità (detto anche bisturi elettrico).
Cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

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dopo
Utente
Utente
Molte grazie per le risposte, ora sono più sicura sul da farsi. Soprattutto per la serenità: pare ovvio che sia sempre la miglior cosa, ma non sempre riesci a persuadertene da sola e se è un medico a raccomandarla...bhè... fa tutto un altro effetto!Grazie ancora, tanti saluti.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Cari saluti a lei e torni pure ad aggiornarci quando vorrà.

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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, mi piacerebbe poter fare ancora qualche domanda per conoscere meglio il tipo di virus con cui ho a che fare e la terapia da eseguire.Mi chiedevo se non sia opportuno, prima di intervenire con una qualsivoglia terapia che elimini le lesioni attuali, avere una precisa conoscenza sullo specifico tipo di virus che ho contratto. Ricordo che ho effettuato una visita ginecologica ad esito della quale sono state riscontrate "lesioni papillomatose della vulva e pareti vaginali" e consigliata la terapia "DTC", ritenendo lo specialista non necessari altri accertamenti.Mi chiedo: può essere dovuto al fatto che il tipo di lesione o la localizzazione rimandano esclusivamente ad un unico ceppo di virus, o dovrei approfondire le indagini prima di intervenire con le bruciature?Se si, quale tipo di analisi si fa in questo caso?Una semplice biopsia anche prima del trattamento?
Se possibile, vorrei avere un altro chiarimento: la terapia, laser o DTC, elimina solo le formazioni cutanee o anhe il virus? Grazie mille anticipatamente!Saluti.
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Cara Utente,
1)L'HPV integra il suo genoma nel DNA delle nostre cellule, questo vuol dire, che lì(nel DNA delle NOSTRE cellule) rimarrà per tutta la vita, poichè per eliminarlo ci vorrebbero tecniche laboratoristiche di riarrangiamento del nostro DNA al momento impensabili(in un futuro ancora lontano forse si,sic!) e non certo attraverso il ricorso a medicine convenzionali(tra queste anche il laser e la DTC) e non(dubiti, di chi le fa credere il contrario)
2)Le manifestazioni sono dovute alla sua virulentazione che può avvenire anche per un lieve e non patologico, calo delle nostre difese immunitarie(pertanto la maggior parte di noi potrebbe averlo ma non avere mai avuto manifestazioni e quindi non essere contagiante)
3)Le manifestazioni,quelle si, devono essere curate(lo si può fare anche con laser e DTC e utile soprattutto nella donna prima del trattamento effettuare la tipizzazione dei condilomi) per non provocare fenomeni di autoinoculazione in altre sedi e la propagazione del virus ad altre persone(rapporti protetti finchè non si viene giudicati privi di manifestazioni cliniche).Non necessariamente la presenza del virus anche dei sottotipi 6-11-16-18,vuol dire sicura degenerazione delle cellule della cervice uterina(bene fa il Venereologo a programmare dei controlli e nello stesso tempo se notata la presenza di manifestazioni cliniche indurre ad avere rapporti sessuali protetti finchè non si verrà dichiarati privi delle suddette)
4)Il periodo di cura e quindi la scomparsa delle manifestazioni cliniche, varia da persona a persona ed oltre che dipendere dai vari e validi approcci terapeutici dipende soprattutto dallo stato immunitario del soggetto che si sta curando.
5)Le modalità di contagio dei condilomi che rientrano tra le MST riguardano qualsiasi pratica sessuale non protetta,pertanto anche i rapporti orali(naturalmente dipende sempre dalla virulentazione del virus del contagiante e dalle difese immunitarie del potenziale contagiato)
6)La sede in cui tutti i dubbi vanno risolti tramite visita e visione diretta è sempre quella Venereologica.
Cari Saluti
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
La tipizzazione virale dell'HPV è utile SOLO per la donna cui è riscintrato l'HPV a livello della cervice uterina mediante PAP test: se tale procedura (che deve essere sempre effettuata una volta all'anno) risulta negativa è inutile approfondire le ricerche;

per le condilomatosi esterne quindi la migliore procedura è l'ablazione (laser o DTC) seguita da opportuna terapia con immunomodulatori topici.

Studi molto recenti hanno finalmente dimostrato che l'HPV entra nelle cellule (all'interno del nucleo) e permane allo stato latente anche a vita senza creare problemi:

solo in particolari condizioni però (ad esmpio flogosi cronica causata da cerviciti croniche flogistiche o ectropion flogistico della cervice uterina), tale virus può integrare il suo genoma al DNA dell'ospite e creare quel temuto effetto mutageno sulla cellula.

Abbiamo scritto molto su questo tema: se ha ulteriori dubbi potrà reperirli all'interno del nostro portale anche cliccando sul mio nome a sinistra e cercando nell'elenco dei consulti.

cari saluti

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte chare e dettagliate.Se ho ben capito, dunque, il virus può essere trasmesso solo quando si presentano le sue tipiche manifestazioni per cui una volta effettuata la terapia non posso contagiare il mio partner pur rimanendone "portatrice".
Mi chiedo allora,se può essere utile a ridurre la frequenza di nuove manifestazione del virus,effettuare il vaccino di cui molto si sente parlare (naturalmente, solo qualora il sottotipo di virus da me contratto rientrasse tra quelli per cui è previsto, considerando che per il momento ha leso solo vulva e pareti vaginali).
Inoltre, un secondo dubbio.Da qualche anno mi è stata diagnosticata una connettivite di tipo indifferenziato; gli unici sintomi che avverto sono: secchezza oculare, febbricola, perdita di sensibilità alle mani con il freddo e periodico senso di spossaztezza.Può derivare,da questa malattia,una particolare risposta immunitaria che mi abbia esposto in modo particolare al contagio e che influisca in futuro, in qualche modo, sul virus e soprattutto sulla frequenza delle sue nuove manifestazioni?
Infine:le perdite biancastre attribuite dallo specialista a "vaginite mista, cervicite erosiva" pur in presenza di tampone negativo, possono invece dipendere dal papilloma?Mille grazie per la disponobilità e un cordiale saluto!!
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Le sue domande specialsitiche non possono essere surrogate dalla semplice sede telematica: necessitano di accurata valutazione in sede di una visita diretta: questo per il suo bene e la sua salute.

sappia per sua utilità che il vaccino per l'HPV non ha alcuna ragione d'essere in presenza dei ceppi 6 11 16 18 cui si rivolge: per tale ragion e per meglio approfondire l'aspetto della connettivite la invio a sede dermatologica.

cari saluti


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Utente
Utente
Provvedrò al più presto, grazie ancora per le risposte!Saluti!
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Utente
Utente
Gentili dottori, se è possibile vorrei porgere delle domande forse anche un pò banali!Ogni qualvolta mi sottopongo ad una visita ginecologica, mi chiedo se è necessario astenersi nei due o tre giorni precedenti da rapporti sessuali completi, almeno non protetti, o se al contrario mantenere le normali abitudini sessuali possa anzi essere importante e dare informazioni utili in sede di visita. Nel mio caso, questa volta la visita è motivata proprio da bruciori solo durante la penetrazione e con l'uso del profilattico...E ancora, come curare la propria igiene intima prima della visita? E dopo i rapporti sessuali?Sarei molto grata se poteste consigliarmi. Cordiali saluti
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente, se non in presenza di HPV in fase attiva o sospetto di MTS, lei può svolgere normalmente la sua attività sessuale anche prima della visita.Per quanto riguarda la detersione dell'area genitale, se non affetti da allergie,diatesi atopica,fenomeni infettivi in atto,può utilizzare qualsiasi detergente per l'igiene intima.
Cari saluti
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Utente
Utente
Ringrazio sentitamente per l'attenzione di nuovo prestata!!saluti
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