Pancitopenia

Buongiorno dottore,
sono una ragazzo di 26 anni e da uun anno sono in cura dall'ematologo per una pancitopenia scoperta casualmente l'anno scorso.
La biopsia midollare cui mi sono sottoposto in data 08/10/07 non ha evidenziato nulla solamente una "ridotta cellularità midollare con lievi alterazioni displastiche-prelievo non diagnostico".
Il dottore mi ha detto che non era necessaria la somministrazine di alcun farmaco ma solo un emocromo ogni tre mesi con rispettiva visita periodica.
Non ho alcun sintomo ne di anemia ne di piastrinopenia ne di leucopenia.
Dall'anno scorso ad oggi i valori si sono abbassati e ultimo emocromo effettuato l'1/08/08 ha dato i seguenti risultati:
WBC 3,0 (a luglio 08 era 4,0)
GR 2,85 (a lugli0 08 era 3,07)
Emoglobina 10,2 (a luglio 08 era 10,6)
Ematocrito 29,8 (a luglio 08 30,4)
MCV 103,9 ( a luglio 08 era 101,2)
Piastrine 47 (a luglio 08 era 50)
Vol piastr. 11.0 (invariato)
Neutr, 46 (a luglio 08 38,2%)
Linf. 51 (a luglio 08 57%)
Eosinofili 0 (invariato)
Monociti 3 (a luglio 08 1%)
Dopo l'ultima visita l'ematologo mi ha detto che potrebbe essere una tra mielodisplasia e anemia aplastica.
Tutti gli esami di tipizzazione linfocitaria e midollare hanno dato esito "normale" salvo appunto una ridotta cellularità midollare .
La mia domanda è: non è il caso di intervenire farmacologicamente per tentare di stimolare l'attività midollare residua o Mi devo rassegnare al trapianto di midollo? Inoltre secondo lei si tratta di mielodsplasia o di anemia aplastica?Grazie, cordiali saluti
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
La aplasia e' un problema puramente quantitativo (midollo produce tutto normale, ma in quantita' ridotta).

La mielodisplasia e' il midollo che sbaglia a far maturare le cellule, per cui ne mette in cantiere tante, ma alla fine ne manda in circolo poche. Nel midollo, e a volte in circolo, si vede un "eccesso di blasti" (i precursori di base, che poi non maturano).

Non e' possibile fare ipotesi sulla base dei soli dati numerici riferiti. Statisticamente la mielodisplasia e' piu' tipica dell'anziano.

Citokine e ormoni per stimolare le varie linee midollari esistono, ma non sono una soluzione a tempo indeterminato, mentre il trapianto di midollo, se e quando se ne ravvisera' la necessita', si'.

Queste forme aplastiche a volte sono indotte da farmaci o da sostanze tossiche, in tal caso nel tempo possono essere reversibili. Speranza e possibilita' ce n'e' sempre, solo che non conosciamo bene le cause e non sappiamo predire con certezza il singolo caso che evoluzione avra'

Per questo si tenga controllato e non abbassi mai la guardia, un grosso in bocca al lupo!

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Utente
Utente
Grazie melle per la risposta!!!
volevo chiederle quale è la percrntuale minima di compatibilità HLA per eseguire il trapianto di midollo visto che io e mio fratello non siamo compatibili al 100%.
Grazie mille
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Mi dispiace, ma non ho esperienza su questo aspetto.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Potere trovare un'identità HLA tra familiari consanguinei è, percentualmente, di circa il 25 %. In conseguenza, solo 1 paziente su 4, in media, ha la possibilità di attuare un trapianto allogenico. Il sistema HLA è estremamente polimorfo per cui la probabilità per un paziente, di trovare un donatore HLA identico al di fuori dell’ambito familiare sono basse: a tale proposito sono state costituite , nel mondo, «banche» informatizzate, che contengono i risultati della tipizzazione HLA di milioni di donatori volontari di cellule staminali emopoietiche . Questo permette, in assenza di un donatore HLA identico tra i consanguinei del paziente, di attivare questa ricerca informatizzata. La probabilità di trovare un donatore è dell'ordine del 60% circa entro 10 mesi dall'inizio della ricerca e questi trapianti rappresentano oggi circa il 40% di tutti i trapianti allogenici. I risultati sono sovrapponibili a quanto può essere ottenuto con un donatore familiare. L’obiettivo che ci si pone è la guarigione del paziente e questa è in relazione all'eradicazione della malattia

Un saluto

A. Baraldi

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Utente
Utente
La ringrazio è stato davvero molto esaustivo oltre che paziente.
Un saluto
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Utente
Utente
Un ultima cosa: nell'ultimo prelievo che ho fatto l'infermiera mi ha bucato il braccio senza però trovare la vena e facendomi soltanto male!Al secondo tentativo mi ha effettuato il prelievo nello stasso braccio.
Poichè ho avuto sia perdita di sangue e sia un grosso livido, può questa disattenzione aver influenzato i valori del mio emocromo rendendoli magari più bassi di quello che già sono?
Grazie per l'infinita pazienza.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
No, stia tranquillo
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Utente
Utente
Buongiorno dottore scusi ancora il disturbo,
Volevo sapere se il volume pistrinico è importante per valutare l'attività midollare poichè fino ad aprile ho sempre avuto un MPV pari a 7 (basso) mentre da luglio ho un MPV pari a 11 (alto).
Cosa significa un MPV alto (o basso)???
Grazie mille
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Il suo MPV, tenendo conto di un range che và da circa 7 a 11.5, rientra nella normalità. Rappresenta la grandezza delle piastrine ma non rappresenta un indice specifico di valutazione dell'attività midollare
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Le piastrine giovani (appena prodotte) tendono a essere piu' grandi di quelle vecchie, tant'e' vero che esiste un indice calcolato detto "Large Platelet Ratio" (LPR o simili) che indica la percentuale di piastrine grandi sul numero di piastrine totali, e da' una idea approssimativa della intensita' d. rigenerazione piastrinica midollare.

MPV e LPR sono comunque secondari rispetto al conteggio.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Gentile Signore,

le ribadisco quanto da me detto in precedenza