Gozzo tiroideo multinodilare non tossico

Buongiorno,ho 55 anni,

in riferimento alla seguente situazione della tiroide:
1) riscontro di gozzo tiroideo non tossico multinodulare;
2) aspetto benigno dei vari noduli, tiroide ingrandita in toto specialmente per il lobo di dx. (lobo dx nodulo misto isocogeno con componenti liquide-nodo di iperplasia diametro 3,6 x 1,4 cm.)- lobo sx noduli cistici diametro cm. 2 e cm. 0,7;
3) funzionalità tiroidea normale, esami autoimmuni normali.(t3=3,3 - t4=1,1 - TSH=1,15 - Ac anti-tireoglobulina=12 - s-Ac Tireoperossodasi=6 - Calcitonina=<1,0).
L' endocrinologo ha consigliato di non fare nulla, e tenere sotto controllo visivo il gozzo, per eventuali ingrandimenti e compressioni alla trachea.

Con la presente Le chiedo molto gentilmente quanto segue:

1) siamo sicuri senza esecuzione di ago aspirato della benignità dei noduli?
2) Senza attendere l' eventuale ingrandimento del gozzo, essendo i noduli, in buona parte liquidi, specialmente il nodulo più grande a dx. non può essere ridotto con aspirazione o ablazione con laser?
3) Avendo diversi noduli tra cui 1 nodo a dx > a 3,5 cm., ci sono delle strategie per favorire la sua riduzione (uso sale iodato o uso integratore di iodio), cataplasmi, ecc.
4) Può essere stato l' uso , da decenni di lorazepam e anafranil e inderal a favorire la formazione del gozzo multinodulare? Lo stress e la tensione possono aver influito?
Potrebbe anche ridursi da solo o è impossibile?
4) Quali sono le condizioni che fanno propendere per l' asportazione della ghiandola tiroidea?

Ringraziandola per i chiarimenti e Le Sue gradite risposte, Le porgo cordiali saluti.

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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente,cerco di rispondere alle sue domande:
1) Il gozzo eutiroideo multinodulare diffuso ,di cui è portatore, è una patologia benigna; purtuttavia non è da trascurare la possibilità di sviluppo di un carcinoma tiroideo nel suo contesto.&#8232; Infatti la presenza di microlesioni con caratteristiche di carcinomi è stata dimostrata e scientificamente documentata nel 4-17 % di gozzi multinodulare; quasi sempre si tratta della variante di carcinoma papillare.&#8232; Altrettante altri studi, tuttavia, hanno riportato che focolai di adenocarcinoma papillare sono riscontrabili nel ben 13% delle tiroidi asportate per qualsiasi motivo.
2)Non è previsto assolutamento nel trattamento di tale gozzo multinodulare il ricorso all'agoaspirazione o al laser per la sua riduzione dei o anche di un solo nodulo proprio per le caratterische fisio-patologiche e anatomo-patologiche della malattia gozzigena.
Al l'agoaspirazione trova impiego solo per finalità diagnostica tramite il prelievo di cellule e liquido per l'esame citologico a scopo diagnostico.
3) Le strategie dell'uso del sale iodato o dell'integratore di iodio, cataplasmi, ecc.non favoriscono la riduzione evidente del gozzo multinodulare( nella mia lunga esperienza quasi quarantennale di chirurgo endocrino non ho mai visto avverarsi questo). L'unico farmaco che potrebbe rallentare l'aumento di volume , ma non la riduzione, almeno nelle intenzioni ma difficilmente realizzabile,potrebbe essere la tiroxina ma a dosi alte soppressive non prive di effetti collaterali quali un ipertiroidismo farmaco-indotto.
4) Non vi è alcuna evidenza scientificai che i farmaci che lei riporta possano causare la formazione del gozzo multinodulare; invece, al contrario è i sufficientemente documentato nella letteratura medico-scientifica la possibile influenza di altri farmaci tipo l'amiodarone( farmaco iodato antiaritmico) , l'interferone alfa e il litio nel provocare una vasta gamma di disturbi e lesioni della tiroide.
Chiede poi se potrebbe anche ridursi da solo o è impossibile? Salvo miracoli è praticamente impossibile ciò.
5)La terapia ablativa chirurgica, invece, trova indicazione ,oltre per tutte le considerazioni sopra riportate, soprattutto per motivi clinicii ed estetici ovvero :
- che nella certezza o nel sospetto citologico di patologia tumorale in questi casi:
-segni clinici/radiologici di compressione delle strutture del collo e/o del mediastino;
-dimensioni di un nodulo superiore a 3 cm o incremento delle dimensioni di un nodulo durante la terapia TSH soppressiva;
-gozzo multinodulare tossico con noduli funzionalmente autonomi;
-problemi estetici.
Disponibile per ulteriri chiarimenti porgo distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Malerba,

La ringrazio per le risposte date ai miei quesiti. Essendo abbastanza preoccupato, Volevo chiederLe ulteriori chiarimenti:

1) Trova corretto il consiglio dell' endocrinologo da me consultato,
sulla base della situazione complessiva e tenendo conto delle dimensioni abbastanza elevate del nodo di dx (cm. 3,6x1,4)?
2) Essendo questo nodulo misto (liquido e solido), colloidale e
isocogeno, non sarebbe utile ridurlo di dimensione con l' agoaspirazione eventuale svuotamento e alcoolizzazione?

Sono gradite eventuali osservazioni integrative.
Cordiali saluti e i migliori auguri di Buone Feste.
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
1) Non condivido il consiglio dell'endocrinologo di non fare nulla , non per partito preso dall'essere un chirurgo, ma semplicemente da un punto di vista pratico e risolutivo: perchè dovrebbe perpetuare per anni un problema patologico per il quale l'unico procedimento terapeutico sicuro e risolutivo è l'intervento chirurgico di tiroidectomia totale.
2) Non trovo assolutamente utile seguire le procedure che riporta al 2° punto perchè non consone scientificamente per il trattamento del gozzo multinodulare diffuso.
Cordialità.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dr. Malerba.
Nel frattempo ho sentito il parere di un altro endocrinologo
della mia zona, che ha confermato il parere del precedente
endocrinologo, molto famoso in tutta la regione Veneto.
Comunque alla fine dell' inverno penso di sentire anche un
chirurgo esperto e decidere qualcosa in merito all' esecuzione
dell' intervento o attesa (non si sa di quanto???) e con che
rischio???
Io volevo appunto Chiederle dr. Malerba:
1) Una volta eseguito l' intervento, venendo asportata la tiroide
si gestisce facilmente la terapia e il dosaggio dell' eutirox?
2) Se dai controlli risulta non aumentato il volume dei nodi
come ci si dovrebbe comportare?
3)Non si può sapere o ipotizzare una crescita lenta o una
stabilizzazione dei nodi, specialmente di quello più grande?
Secondo la Sua esperienza ogni caso è diverso, ma di norma
nel gozzo multinodulare non tossico si può verificare una crescita
lenta, veloce o anche una stabilizzazione?
Grazie per le gradite risposte e cordiali saluti.
Le auguro un sereno 2015.
[#5]
Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, in questo caso non si tratta di contraddire l'endocrinologo,poichè sono due valutazioni, entrambi valide ma che seguono procedimenti diversi.
Se lei vuole risolvere il problema in modo radicale e definitivo , per tutti i motivi che le ho già illustrato, può solo eseguire l'intervento chirurgico di "tiroidectomia totale" che le garantirà, con il supporto della terapia sostitutiva , tra l'altro facilmente gestibile e praticamente priva di effetti collaterali,la guarigione definitiva.
Secondo la mia esperienza quarantennale in chirurgia endocrina, e in particolare sulla tiroide,il suo caso presenta tutte le indicazioni classiche per l'intervento chirurgico, in quanto il suo gozzo multinodulare è già grande , già visibile e sicuramente destinato a crescere nel tempo pur essendo difficile stabilire di quanto e in quanto tempo.
Consideri inolre che l'intervento , per un chirurgo esperto è di semplice esecuzione, dura circa 1 ora e se ben condotto è privo di eventuali complicanze.
Disponile per ulteriori chiarimenti contraccambio gli auguri di Buon Anno.
[#6]
dopo
Utente
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Gentile dr. Malerba,

Ho sentito parlare in riferimento alla dieta vegana di brevi periodi di digiuno, 2-3 gg fatti periodicamente, nei quali si assume soltanto acqua distillata o acqua e limone, ottenendo a livello fisico delle riduzioni o addirittura la scomparsa per autolisi di noduli presenti in diversi organi del corpo (per esempio la tiroide, il seno, l' utero, ecc.)
Ne ha sentito parlare, ci sono dei casi avvenuti in letteratura o trattasi di una "bufala"?
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
[#7]
dopo
Utente
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Egregio dr. Michele Malerba, o colleghi endocrinologi,
La disturbo ancora x aggiornarla si un controllo del 23/6/2015. L' endocrinologo è rimasto stupito per 2 motivi:
1) il nodo più grosso, sul lobo dx, si è ridotto ed è quasi completamente liquido (dimensioni 3,2 x 1,4);
2) i 2 noduli completamente cistici, si sono ridotti, sia pur di poco.
La funzionalità tiroidea è normale, per cui mi ha consigliato di attendere circa 1 anno per vedere. Lui ha asserito che c' erano delle probabilità di ulteriore riduzione e qualora riscontrasse ciò ha detto che avrebbe optato per l' aspirazione con alcolizzazione.
Lei che ne pensa? La ringrazio per la gradita risposta Sua o degli altri esperti del settore.
[#8]
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Utente
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Come mai in seguito ad ulteriore situazione: controllo, non mi viene risposto?
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, mi scuso ma negli ultimi tempi per intensi problemi lavorativi e di viaggio all'estero non ho avuto tempo per seguire i consulti di Medicitalia.
Mi chiede cosa ne penso del suo ultimo controllo endocrinologico del 26/06/2015 .
A riguardo mi sembra di essere stato abbastanza chiaro nei miei precedenti interventi.
Per l'occasione già Le avevo espresso il mio pensiero, motivandone anche la mia scelta terapeutica chirurgica , che non vuole contraddire quella dell'endocrinologo,poichè trattasi di due valutazioni che, sebbene entrambe valide, seguono procedimenti terapeutici diversi.
Premesso che Lei è portatore di un "Gozzo multinodulare diffuso",
per risolvere il suo problema in modo radicale e definitivo , per tutti i motivi che le ho già illustrato in precedenza, può solo eseguire l'intervento chirurgico di "tiroidectomia totale" che le garantirà, con il supporto della terapia sostitutiva , tra l'altro facilmente gestibile e praticamente priva di effetti collaterali,la guarigione definitiva.
Del resto quando il paziente si rivolge allo specialista, quale risultato atteso spera di risolvere il proprio problema, sempre se possibile come è appunto nel suo caso, in modo definitivo e sicuro e non perpetuarlo per anni.
Pertanto quando mi chiede cosa ne penso "dell'aspirazione e alcolizzazione del nodulo" , Le ribadisco quanto già le avevo detto in uno dei consulti precedenti, cioè che " Non trovo assolutamente utile seguire tale procedura perchè non consona scientificamente per il trattamento del gozzo multinodulare diffuso".
Sperando di aver risposto a quanto richiesto, invio cordiali saluti.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Egregio dr. Malerba,
Le aggiorno la situazione del gozzo multinodulare non tossico. Nel maggio del 2016 il controllo dei noduli ha evidenziato quanto segue:
Il nodulo più grosso sul lobo dx, prevalentemente liquido di 32 mm., in sede di istmo lobo destro nodo di circa 33 mm. (componente liquida), a sinistra formazione cistica di 27 mm. Valore nella norma x quanto riguarda la funzionalità tiroidea.
Adesso dovrei sottopormi ad un controllo a circa 1 anno
dal precedente. Mi chiedo: ma essendo pressochè completamente liquidi i nodi non è possibile fare una radicale aspirazione con alcolizzazione?
Ho sentito anche parlare di una soluzione che arriva dalla radiologia interventistica: i noduli responsabili del gozzo. attraverso sonde che emettono caloreda radiofrequenza o da laserpuò bruciare i noduli da togilerre.Gli interventi sono rapiudi, efficaci e mini invasivi.Il volume dei noduli dovrebbe diminuire del 60-70%.
Che ne pensa Lei di questa procedura:
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Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, mi sembra che le abbia già abbondantemente spiegato nelle precedenti risposte la sua situazione e il mio pensiero scientifico a riguardo secondo le Linee Guida e frutto di un'esperienza ultraquarantennale di chirurgia endocrina. Umanamente capisco che si tenti sempre di evitare un intervento, deve scegliere se guarire radicalmente , ricorrendo all' l'intervento di tiroidectomia totale e/o perpetuare la malattia, sebbene apparentemente possa sembrare eliminata tramite le altre procedure alternative. Le ho detto pure che non si può dire di quanto e in quanto tempo i noduli possono aumentare, riporta una diminuizione da 36mm a 32 mm del nodulo dx, non fa testo perchè all'ecografia differenze di pochi mm possono verificarsi durante la misurazione delle dimensioni, in tutti i modi a sin da come riporta sembrano aumentati. Poi bisogna capire se il nodulo a dx è solo componente liquida e/o mista , solida e liquida, come nel primo esame.
In tutti i modi le riconfermo la mia opinione già espressa nelle precedenti risposte.
Cordialità

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