Trattamento con rifaximina

Buongiorno,
le scrivo perché ho letto diverse suoi interventi riguardo al trattamento della SIBO con Rifaximina 1200 mg/die, proposta in diversi studi clinici per il trattamento di IBS e SIBO.
Ho iniziato questa cura, che ho proposto al mio medico curante, per affrontare una situazione di malessere che ho da Giugno, caratterizzata da forte meteorismo, immediatamente dopo il pasto principale, con fitte dolorose a tutto il basso ventre, flatulenza marcata e imbarazzante, feci dure caprine, miste a muco.
Ho sempre sofferto di IBS ( stipsi alternata a diarrea e dolori addominali prevalenti a sx) che ho però sempre ben contenuto con cicli di fermenti lattici alternati di varia composizione, antispastici e per alcuni periodi anche con mesalazina 800mg x 3 die.
Questi rimedi non sortiscono nessun effetto sulla condizione attuale che io riconduco, dai sintomi, a una possibile SIBO.
Poichè i tempi d’attesa per un breath test al lattosio qui in provincia di Como sono lunghi ( 1 mese da ora senza prendere fermenti lattici e ab), ho proposto al mio medico di base di tentare col trattamento solitamente usato x Sibo.
Quello che non mi è chiaro è se durante l’assunzione della Rifaximina è necessario assumere probiotici. La mia paura è di alterare la flora batterica intestinale e vaginale “buona” che finora ho mantenuto e andare incontro a un impoverimento della microflora intestinale.
Mi può spiegare come l’assunzione della Rifaximina non comporti la formazione di una disbiosi intestinale?
Alcuni autori suggeriscono la contemporanea assunzione di Gomma di Guar 5 mg/die, che cosa ne pensa?

In ultimo, conosce qualche gastroenterologo che si occupi anche di SIBO nella provincia di Como?
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Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
Intanto c'è da dire che il breath test al lattosio serve per ricercare l'intolleranza al lattosio, mentre per il SIBO occorre il breath test al lattulosio, ma meglio al glucosio.
Per quanto riguarda poi la rifaximina, la sua osservazione è giusta, e le ricerche a tal proposito sono ancora in corso, tuttavia l'esperienza clinica depone per l'utilità e l'efficacia di questo tipo antibiotico, che è a largo spettro e che non viene assorbito, e l'associazione con probiotici è per molti necessaria proprio per proteggere, modulare ed equilibrare il microbiota intestinale spesso in qualche modo compromesso. Naturalmente la terapia deve essere periodica e la sua efficacia verificata con l' apposito test, nel caso della sovraccrescita batterica del piccolo intestino, in modo tale da poter da una parte limitare nel tempo l'uso dell'antibiotico, dall'altra parte verificarne anche il risultato terapeutico.

dr. Luano Fattorini

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