Anche per tre giorni di seguito con mal di stomaco

E' da circa 6 anni che ho motevoli difficoltà a digeririre qualunque cosa. Ciò mi ha condotto ad un a sindrome da panico con agorafobia. Ho provato di tutto. Hofattoi una gastroscopia nel 97 da cui è risultata un'ernia iatale e una esofagite di II grado, ma niente helicobacter (sebbene in un secondo momento abbia fatto le anlisi che ne hanno riscontrato una passata presenza). Adesso ho provato con il test per le intolleranze alimentari e pare che sia estremamente intollerante al grano duro (dato un limite di 12.4 sono intollerante 144.00) nonchè ad altri alimenti tra cui il latte il manzo le pere ecc. Ho fatto anche le analisi per la celiachia ma sono risultate negative. Per questo ho deciso di provare ad effettuare un'altra gastroscopia con ricerca specifica proprio per la celiachia. Preciso di di essere un'ex ipertiroidea (morbo di basedow) trattata con iodio radioattivo nel nov 2004 e ormai ipotiroidea con utilizzo di una compressa di EUTIROX 100 mg per die. Vorrei sapere cosa posso fare per scoprire la causa dei miei continui malesseri che mi costringono a letto (nel periodo invernale nell'ordine di due tre volte al mese)anche per tre giorni di seguito con mal di stomaco, seguito da bruciore, mal di testa e tremore e perdita di forza a gambe e braccia. Sono alta 152 cm e peso 72 Kg, mangio pochissimo e non riesco a perdere un etto in nessun modo. Nei giorni in cui sto male non magio nulla perchè tutto mi nausea, anche l'acqua.
Vorrei anche sapere se questi malesseri (che hanno ormai dimezzato il mio livello di qualità della vita) possono causare anche mancanza di mestruazioni visto che da quando ho interrotto la pillola (SECURGIN)nel gennaio 2005, per avere un figlio, non ho più avuto un ciclo spontaneo ma solo a seguito di Farlutal. Inoltre ho provato ad eseguire i test del progesterone (mi più alto di 0.60). Vorrei trovare un medico che mi smonti dalla testa ai piedi e mi dica cosa ho e cosa posso fare per avere una vita quasi normale. Chiedo scusa per la lunghezza del post ma non so più dove sbattere la testa.
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia signora, eseguiamo lo smontaggio a distanza, secondo quelle che sono le mie esperienze e gli “smontaggi” che eseguo alle persone esaminate.
Da sei anni presenta difficoltà digestive, mal di stomaco seguito da bruciore, mal di testa, tremore e perdita di forza, successivamente ha presentato morbo di BasedoW, trattato con radioiodio, attualmente ipotiroidea, ha assunto la pillola, alla cessazione, amenorrea, per cui le vengono prescritti ormoni.
La gastrite di II grado che le è stata diagnosticata con la gastroscopia, può aver origini molteplici, ma la più semplice, consiste in una infiammazione persistente asintomatica, in altre zone dell’organismo. Infatti, per un principio di patologia generale, nella zona di infiammazione, l’ambiente extracellulare ha un Ph acido, poiché tale situazione compromette la vita delle cellule, l’organismo cerca di riportare il Ph ad uno stato maggiormente fisiologico, togliendo le basi da altre zone, che vanno in acidosi, in queste zone si manifestano sintomi vaghi e aspecifici, sensazioni di malessere; proseguendo l’infiammazione, prosegue la necessità di reperire basi, che vengono trovate nel posto più semplice, lo stomaco. Infatti il contenuto dello stomaco deve essere acido, ogni molecola di acido versata nel lume dello stomaco, viene prodotta un molecola basica, che entra nel circolo sanguigno, per essere trasportata nel luogo acido dell’infiammazione. Aumenta così l’acidità dello stomaco, gastrite, rigurgito gastroesofageo, ernia jatale, impianto di Helicobacter Pylori. Questo batterio vive bene in ambiente acido nella mucosa gastrica, soprattutto dentro le pieghe. Pertanto se il prelievo della mucosa, non è esattamente nel punto dove il batterio vive, non si vede. Inoltre tutti gli altri metodi di rilevamento sono indiretti e quindi inattendibili. La presenza degli anticorpi anti Helicobacter dimostra che la persona è venuta in contatto, per cui si può presumere che sia ancora presente,ma in medicina convenzionale, non esiste nessun esame che ne dimostri la effettiva presenza attuale. Per cui considero che lei ha la presenza del batterio, considerando i dati clinici. Necessita quindi di una terapia per il batterio ma non antibiotica, altrimenti acuirebbe il problema, gli antibiotici sterilizzano la flora intestinale buona, permettendo lo sviluppo di quella cattiva, ma soprattutto dei funghi, Aspergillus, Penicillium, Candida, ecc.... Come vede, va cercata la infiammazione che ha innescato il problema e iniziato la patologia. Lei ha presentato una tiroidite, ma chi ha provocato la tiroidite?, perchè si è verificata?, chi ne è il responsabile?. Molto probabilmente, lo stesso agente patogeno che sta producendo l’infiammazione persistente asintomatica, entrato nell’organismo molto tempo indietro, anni, che piano, piano, continuando la sua opera, ha prodotto e facilitato l’impianto dell’Helicobacter, ma anche ha innescato la tiroidite. Per un meccanismo ben conosciuto in immunologia, che si chiama mimetismo molecolare, l’agente patogeno, quando è entrato, nel confronto con il self, antigene umano linfocitario, HLA, ha fatto produrre l’errore al sistema immunitario, che ha prodotto anticorpi contro l’agente patogeno, ma anche contro le cellule della tiroide. Queste sono state distrutte ed hanno liberato l’ormone in grande quantità, generando un ipertiroidismo. Invece di curare il problema all’origine, hanno fatto prima, hanno distrutto la tiroide, tanto si può sostituire con la pasticchina, Eutirox, ma le cose non stanno esattamente così. Gli anticorpi antitiroide, che vengono costantemente prodotti, non trovando l’organo bersaglio, si stanno rivolgendo verso altri organi, da qui la sensazione di malessere e tutti i suoi sintomi vaghi e aspecifici. Infatti bisogna sempre andare all’origine del problema, indagare chi ha prodotto, innescato il mimetismo molecolare, da cui poi si è sviluppata la malattia autoimmune, ed intervenire su questo. Non riesce a perdere peso perchè nel frattempo s sono instaurate altre problematiche, come la sindrome metabolica, in cui si verifica una iperinsulinemia e insulino-resistenza, con una diminuzione della produzione di Leptina, l’ormone che va a bloccare l’assunzione del cibo. L’ipotiroidismo, unito alla assunzione della pillola, ha interrotto l’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, e la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia, per cui al termine dell’assunzione della pillola, le mestruazioni non si sono più ripresentare, per un malfunzionamento del corpo luteo dell’ovaio.
Come vede, molte sono le problematiche che si sono intersecate, ed è bastato l’ingresso di un agente patogeno, che indisturbato, ha continuato ad agire nell’organismo, per proseguire verso alterazioni importanti. Bisogna individuare questo agente patogeno, risalire alla malattia che ha provocato molti anni indietro, per rimontare gradatamente tutto l’organismo.
Inoltre, per quanto riguarda la diagnosi di celiachia, questa si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Per smontare la persona esaminata, bisogna anche avere a disposizione esami strumentali idonei, pe poter seguire il ragionamento diagnostico, condurlo nella direzione giusta, poter approntare una terapia adeguata per poterlo rimontare nella maniera giusta.
saluti


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