La posizione accentua i dolori sopratutto

Buongiorno,

vi scrivo per un problema (o un insieme di problemi) che mi assilla da oltre un anno e che ancora non siamo riusciti ad inquadrare perfettamente.

Il fastidio si presenta come un dolore alto-addominale (lungo il diaframma) che si intensifica a volte a destra (fegato) a volte a sinistra e ultimamente proprio sotto la fine dello sterno con entità di dolore medio/alto. Spesso il dolore interessa tutta le tre zone contemporaneamente.

Ultimamente, inoltre, non riesco più a dormire sul fianco: la posizione accentua i dolori sopratutto in prossimità dello sterno.


Ho fatto numerosi controlli:
- ecografia delle vie biliari (12 mesi fa): sono risultate leggermente piegate. Nessun calcolo.
- ulteriore ecografia del fegato e del rene destro (9 mesi fa) in cui il fegato è stato definito "da osteria" ovvero leggermente ingrossato.
- Analisi del sangue (6 mesi fa): nessun valore fuori norma.
- Esame cardiaco con prova a sforzo (2 mesi fa): tutto nella norma
- Visita da un chirurgo specialista per una sospetta ernia di spigelio (1 mese fa) sostanzialmente esclusa. (numerosi miei parenti hanno l'ernia di spigelio)

Molto tempo fa (2000) ho fatto una gastroscopia che non ha rilevato particolari problemi (solamente arrossamento della laringe).
Sempre nel 2000 ho fatto una ecografia del cuore, che non ha rivelato problemi.

Ho 30 anni e peso 81 kg. Sono dimagrito a seguito di dieta ipocalorica e attività fisica di 8kg negli ultimi 4 mesi. In passato (2000) ho avuto piccoli problemi d'ansia.


Il mio medico di base (specializzato in neurologia) ritiene -in seguito agli accertamenti. che i problemi siano da imputare a:
- reflusso gastrico con sospetta ernia eiatale (mia madre ha ernia eiatale)
- occasionali travasi di bile a causa della colecisti piegata
- colite (anche se attualmente non ho diarrea)

Attualmente sto facendo una terapia di 15 giorni (sono all'undicesimo) basata su:
Limpidex 30mg: una compressa all 7.00
Gaviscon Advance: un cucchiaio dopo i pasti e prima di coricarmi

La situazione non è migliorata. A seguito delle mie lamentele il medico di base mi ha prescritto delle supposte di Buscopan composito che effettivamente mi hanno aiutato negli ultimi due giorni almeno a dormire. Il dolore, seppur diminuito, persiste, tuttavia.

Da mesi ho eliminato alcolici e caffè dall'alimentazione. La mia dieta tipo prevede un medio consumo di legumi e ortaggi, poi pasta (con condimenti semplici), carne e pesce.
Attualmente, però, su invito del medico di base sto mangiando solo pane, pasta, patate e pollo.

Sinceramente non sono pienamente convinto del responso del mio medico di base e vorrei effettuare ulteriori controlli. Ma quali?
Quale può essere il mio disturbo?

Grazie in anticipo, R.
[#1]
Dr. Giovanni Ragozzino Endocrinologo, Gastroenterologo, Dietologo 389 4
Gentile Utente,
la sintomatologia gastrointestinale riferita suggerisce l'ipotesi diagnostica di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), meritevole di esofagogastroduodenoscopia con biopsia intestinale per sospetto di malattia celiaca (spesso causa poco indagata per discomfort intestinale) oltre ovviamente al dosaggio ematico di ab antitransglutaminasi. La terapia con lansoprazolo (Lansox) alla dose di 30 mg è indispensabile in presenza di MRGE a cui spesso viene aggiunta la somministrazione di un procinetico (levosulpiride, domperidone, etc) oltre al protettore di parete gastrica (sodio alginato, Gaviscon). Indispensabile, in presenza di steatosi epatica (fegato da "osteria"?) una alimentazione varia e bilanciata per macronutrienti (carboidrati, lipidi e prteine) e priva di alcolici.
Saluti

[#2]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Gentile Utente,
concordo pienamente con quanto già detto dal Collega che mi ha preceduto nella risposta. Mi permetto di consigliare di effettuare la gastroscopia con la metodica transnasale che consentirà, oltre ad effettuare le previste biopsie, una attenta valutazione di tutto l'esofago e delle prime vie aeree (per controllare anche la pregressa diagnosi di laringite. Tale metodica consente di esplorare attentamente anche lo stomaco e il duodeno con un disagio nettamente inferiore rispetto alla gastroscopia tradizionale. Rimango a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ho fatto stamane la gastroscopia (tradizionale, purtroppo) e il risultato è una piccola ernia iatale.
Mi è stata prescritta una cura a base di domperidone (si scrive così?) e un qualche inibitore (non ho la ricetta sotto mano).

Ma la cosa più importante per me era trovare un nome ai miei fastidi. Probabilmente il disagio che lamento è accentuato (se non provocato) da ansia e stress. Avere un quadro clinico credibile mi aiuta a stare più tranquillo e affrontare i fastidi con maggiore serenità.

Spero che questo riesca a portare a breve la mia condizione al meglio, in modo da non dover dipendere da medicinali.

Sentiti ringraziamenti vorrei rivolgere a chi mi ha risposto e a chi ha ideato e gestisce questo utile servizio.
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