Dolori nei rapporti

Gentilissimi dottori, volevo sottoporre alla Vostra cortese attenzione, il mio problema personale di provare dei dolori intensi e invalidanti durante i rapporti sessuali..
Ho 33 anni e sto con il mio attuale marito da 17 anni, 15 di fidanzamento e ben 2 di matrimonio. Scrivo questo per far capire l'intimità e la complicità che ci caratterizza e per far comprendere chiaramente che adoro e che desidero intensamente.
l'uomo con cui ho rapporti sessuali.
Il mio problema, che negli anni si sta facendo sempre più frustrante e invalidante facendomi anche vergognare e cadere in depressione, è che non riesco ad avere rapporti sessuali completi senza provare dolore. Mio marito è la persona più comprensiva che io conosca sulla faccia di questa terra e aspetta sempre i miei tempi, mi rispetta e mantiene l'astinenza spesso per amor mio, ma questo mi preoccupa e credo che non vada bene.
Premetto se può essere utile nella valutazione della mia situzione clinica, che quasi ad inizio di un attività sessuale più costante ho subito una laserterapia per condilomatosi vulvo vaginale, esperienza questa che sicuramente non è stata delle più piacevoli.
In seguito, e probabilmente anche prima per gli stessi condilomi, posso affermare con assoluta franchezza, anche se con un pò di vergogna, di non aver avuto mai rapporti sessauli completi soddisfacenti, ma sempre dolorosi.
Negli anni ho sempre fatto delle visite di controllo e il pap test che ha confermato la scomparsa dei condilomi, ma nel presentare la problematica del dolore durante il rapporto, venivo licenziata, secondo me troppo facilmente, col discorso del fattore psicologico...
Potrebbe anche darsi che subentri un fattore psicologico che contribuisce, ma io sento davvero dei dolori forti e laceranti all'inzio del rapporto,che attenuo con un lubrificante, e poi dei dolori lancinanti in profondità, per non parlare poi dei dolori e bruciori successivi al rapporto e spesso di perdite di sangue nell'immediato e di macchie marroni successivamente anche nei giorni. Vorrei chiederVi cortesemente un consiglio, dal momento che il mio ginecologo non mi ha fatto fare nessun altro esame a parte il pap test e dal momento che a 33 anni non ritengo normale trovarmi in questa situzione di disagio e imbarazzo.

RingraziandoVi di cuore, porgo distinti saluti!
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Prima di liquidare con il fattore psicologico queste problematiche, è necessario andare a fondo con la diagnosi di un disturbo che può essere anche invalidante per le donne è che spesso viene sottovalutato. Il fattore psicologico è importante e va gestito, ma in genere è un elemento subentrante.
La diagnosi deve essere fatta da un ginecologo che abbia sensibilità e competenza per queste problematiche.
Per via telematica le posso comunque dire che sarebbe utile praticare come primi esami un'ecografia transvaginale e un tampone cervicale con ricerca di chlamydia, ureaplasma e mycoplasma mediante amplificazione genica (PCR).
Successivamente vi sono una serie di condizioni ginecologiche, urologiche e intestinali che vanno ricercate e che potrebbero essere alla base del disturbo.
Aldilà della diagnosi precisa, chi si occupa di queste problematiche sarà anche in grado di prescriverle una terapia adeguata al suo caso per cercare di gestire direttamente il sintomo dolore.

Cordiali saluti,

Dr. Agostino Menditto
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Responsabile U.O. Ginecologia e Ostetricia
Clinica Mediterranea - Napoli

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Gentilissimo Dr. Menditto,
La ringrazio innanzitutto di avere risposto e soprattutto in una maniera così celere e delicata.
Scusi la mia ignoranza ma Le volevo chiedere un'informazione:quando si fa il pap test, dallo stesso eventualmente non si evince la possibile presenza di clamydia, ureaplasma e mycoplasma come la candida? e se non si evince dal pap test, il tampone cervicale va fatto sempre dal ginecologo?e devo essere io a richiederlo? altra cosa questa tecnica dell'amplificazione genica la fanno usualmente in tutti i laboratori o è rara?
Per quanto riguarda poi il discorso di altre condizioni urologiche e intestinali, se può essere importante, soffro di stitichezza cronica sin dall'infanzia e conseguente colon irritabile, condizioni queste che senz'altro condizionano e non poco i dolori al basso ventre e internamente durante i rapporti a ridosso dei vari organi.
La ringrazio nuovamente e Le porgo distinti saluti.
[#3]
Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Il tampone che le ho indicato non è praticato di routine, ma solo da alcuni centri o laboratori.
La problematica intestinale potrebbe sicuramente essere quantomeno una concausa.
Aldilà di dove si possano praticare esami speciali, o valutare un singolo sintomo, c'è bisogno, come già le ho detto, di una figura professionale (che in genere è un ginecologo con competenze in questo campo) che riesca a sintentizzare tutti gli elementi per gestire al meglio la problematica.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
La ringrazio ancora di tutto e Le porgo distinti saluti.
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Gentile utente,
mi permetto di segnalarle la lettura del seguente Minforma appena pubblicato:
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/499-il-dolore-pelvico-cronico.html
in quanto il disturbo da lei riferito può essere un'espressione della problematica trattata.

Cordiali saluti,
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile signora, fermo restando le indicazione del Collega e del Suo curante, potrebbe esserle utile un colloquio con uno psicoterapeuta esperto nel trattamento dei disturbi sessuali.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
Grazie gentilissimo dottore Menditto e grazie anche alla dottoressa Angela Pileci.
Distinti saluti.

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