Dolori che si ramificano

salve a tutti,
vi espongo il mio problema anche se ormai ho imparato a conviverci.
ho dei dolori durante i rapporti da qualche anno, la mia gineologa ha detto che sono psicologici ed ho preso per buona la sua tesi anche se in 11 anni con mio marito non ho mai avuto inibizioni quindi non so a cosa potesse riferirsi e cerco di stare nelle posizioni che meno mi fanno soffrire e delle volte devo stringere addirittura i denti finchè proprio non resisto più e dobbiamo bloccarci all'istante.
finchè qualche tempo fa ho sentito una fitta fortissima che a distanza di 4 giorni ancora non sembra alleviarsi alla parte bassa dell'addome, se pigio in corrispondenza del taglio cesareo più direzionato verso la destra fa ancora male ed in più sento ingrossati i linfonodi dell'inguine, quelli del cavo popliteo (sempre a destra) e mi tira il nervo dal gluteo al terzo dito del piede. soffro a volte di sciatica, ma questo dolore è diverso, come se fosse a spirale intorno la gamba.
Non so se sia una cincidenza, ma il tutto è partito durante l'ultimo rapporto che a questo punto non credo più essere doloroso per cause psicologiche... (anche perchè non credo di averne di questi problemi!)
essendo agosto credo sia difficile trovare uno specialista ed in più mi sono trasferita da poco a roma e non saprei achi rivolgermi.
grazie dell'aiuto.
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Come già ho espresso in altri consulti, ribadisco che il dolore pelvico viene spesso frettolosamente liquidato con "cause psicologiche", mentre, è necessario andare a fondo con la diagnosi di un disturbo che può essere anche molto invalidante per le donne . Il fattore psicologico è importante e va gestito, ma in genere è un elemento subentrante.
Nel suo caso credo che possano avere un ruolo gli esiti del taglio cesareo che probabilmente hanno creato delle aderenze.
La diagnosi, in ogni caso, deve essere fatta da un ginecologo che abbia sensibilità e competenza per queste problematiche.
Per via telematica le posso comunque dire che sarebbe utile praticare come primi esami un'ecografia transvaginale e un tampone cervicale con ricerca di chlamydia, ureaplasma e mycoplasma, possibilmente utilizzando la tecnica della amplificazione genica (PCR)per la ricerca dei microrganismi.
Successivamente vi sono una serie di condizioni ginecologiche, urologiche e intestinali che vanno ricercate e che potrebbero essere alla base del disturbo.
Molto importanti possono essere anche cause di natura neuromuscolare e, considerando la peculiarità dell'ultimo episodio che riferisce, probabilmente sarebbe utile anche una consulenza neurologica.
Aldilà della diagnosi precisa, chi si occupa di queste problematiche sarà anche in grado di prescriverle una terapia adeguata al suo caso per cercare di gestire direttamente il sintomo dolore.

Cordiali saluti,

Dr. Agostino Menditto
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Responsabile U.O. Ginecologia e Ostetricia
Clinica Mediterranea - Napoli

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dopo
Utente
Utente
la ringazio molto dottore,
sembrerà strano, ma spero davvero ci sia qualcosa da curare perchè almeno c'è possibilità che questi dolori spariscano.
sicuramente mi rivolgerò altrove adesso, ma nel caso che mi dicano ancora che sono fattori psicologici farò l'elenco delgi esami da lei citati e mi farò fare un analisi più accurata.
le auguro una buona serata.
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
Gentile utente,
mi permetto di segnalarle la lettura del seguente Minforma appena pubblicato:
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/499-il-dolore-pelvico-cronico.html
in quanto il disturbo da lei riferito può essere un'espressione della problematica trattata.

Cordiali saluti,