Un ulteriore spermiogramma

Buongiorno,
sono una giovane donna di 33 anni e insieme a mio marito abbiamo iniziato un percorso di inseminazione in Ospedale a gennaio. Abbiamo effettuato tutti gli esami del caso, rimandandoci che siamo una coppia con infertilità sine causa (a parte qualche mio esame non esattissimo per la tiroide, infatti avendo tolto la tiroide qualche anno fa sono in cura con eutirox ma i miei valori non sono ancora nella norma, ho tsh vicino allo 0) e ci hanno proposto 3 iui e 3 fivet.
Ho quindi effettuato 2 iui e alla seconda sono riuscita a rimanere incinta ma alla sesta settimana ho avuto un aborto spontaneo. Non mi hanno fatto raschiamento. dopo qualche settimana però ho deciso di rivolgermi ad un'altra specialista per avere un consulto e mi ha informata che lo spermiogramma di mio marito avrebbe dovuto essere sottoposto ad ulteriori accertamenti dato che risultata un buon numero di spermatozoi ma l'88% atipico e il 12% tipico.
Quindi lei proponeva un ulteriore spermiogramma per valutare anche se era il caso di fare un icsi e non iui o fivet anche perchè mi ha fatto intendere che avrei potuto andare incontro ad un altro aborto con queste tecniche. In ospedale invece non hanno preso in considerazione questa tecnica e hanno valutato positivamente lo spermiogramma di mio marito.
Sono abbastanza confusa e frustrata sia per il percorso che è già molto difficile ed ora con queste incongruenze mi chiedo chi dei due possa avere ragione e cosa sia meglio fare.
Potete aiutarmi a comprendere quale sia la strada giusta?
grazie

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

se l'esame del liquido seminale è stato fatto in laboratorio dedicato il 12% di forme normale è da considerarsi sostanzialmente un dato nella norma e quindi, se non ci sono altri problemi clinici, voi siete a tutti gli effetti per ora da "etichettare" come una coppia con infertilità "sine causa".

Forse, visti comunque i ripetuti fallimenti e l'episodio abortivo, da lei riferito, come andrologo potrei consigliare a suo marito eventualmente un test di frammentazione del DNA , ma qui è bene risentire ora in diretta il suo andrologo di fiducia che si spera abbia precise competenze in patologia della riproduzione umana.

Se desidera poi avere informazioni più dettagliate sull'utilizzo delle tecniche di riproduzione assistita, le consiglio di consultare anche gli articoli pubblicati e visibili agli indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/1026-l-inseminazione-intrauterina.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/215-la-fecondazione-in-vitro-e-la-icsi-come-si-svolgono-e-cosa-avviene-in-laboratorio.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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