Occlusione: disturbi, postura e relativi esami

Buongiorno, vorrei porvi alcuni dubbi, dopo avervi brevemente spiegato la mia situazione:
diagnosi di sclerosi multipla nel 2009 stabile dal 2010, dolori di vario tipo (collo, schiena, spalle, braccia, polsi) che non sono stati spiegati né da visita ortopedica né da visita fisiatrica né neurologica (la neurologa imputa il tutto a problemi posturali), tendenza a "scrocchiare" (esiste un termine tecnico?) le varie articolazioni (collo e polsi) e il basso lombare, in presenza di dolore, rigidità diffusa e difficoltà ad effettuare alcuni movimenti o posizioni, vertigini (non spiegate da test otorinolaringoiatrico). Leggero dolore e fastidio di masticazione e alle orecchie, soprattutto sinistro.

Di recente sono stato visitato da odontoiatra-posturologo, che mi ha effettuato dei test in cui mi faceva fare resistenza ad una pressione (es. da sdraiato, gamba sollevata, resistere alla pressione verso il basso effettuata dallo specialista), e ha poi creato "manualmente" la mia occlusione ideale, facendomi tenere degli spessori tra i denti per mantenerla e rifare i test, mostrandomi che con questa nuova posizione i test erano perfetti (dove avevo debolezza ora ero forte). Quindi mi ha preso l'impronta per effettuare un (costoso) bite, con cui avrei dovuto ritrovare una postura corretta e la progressiva sparizione di tutti o almeno parte dei dolori già dopo poco.

Purtroppo dopo circa un mese e mezzo e 2 visite, gli unici benefici erano nella masticazione e un po' alle orecchie, ma i miei dolori e soprattutto le vertigini erano invariati, quindi scoraggiato non ho più neanche fatto visite dallo specialista, dato che hanno un costo, e il rapporto spesa-risultato si stava facendo un significativamente sbilanciato. Nonostante questo, ho continuato a portare il bite per 4 mesi, fino a pochi giorni fa.

Oltre a chiedervi se avete idea su come potrei fare per vederci più chiaro sulla mia situazione, vorrei chiedervi un parere sui test che mi sono stati fatti: a posteriori mi sembra che la mano dello specialista sia uno strumento diagnostico poco preciso, e se lo specialista mi dice "vedi, così non hai forza, così ce l'hai" posso affidarmi solo al suo parere, poiché dal mio punto di vista nulla vieterebbe (a voler pensar male) che sia lo specialista ad effettuare una forza minore per farmi credere di avere più forza. Perché in effetti nella vita di tutti i giorni, portando il bite, non sentivo nessuna differenza di forza né di postura. Non dovrebbero essere utilizzati mezzi diagnostici un po' più obiettivi?

Vi ringrazio per l'ascolto, vorrei togliermi questi dubbi e non saprei dove altro chiedere.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile paziente, il Collega ha impiegato la Kinesiologia Applicata, una tecnica difficilmente supportabile scientificamente, ma che in buone mani può dare buoni risultati. Purtroppo questi non sono arrivati.
Ovviamente una diagnosi di Sclerosi Multipla va seguita attentamente presso le strutture specialistiche che l'hanno formulata.
Per alcuni sintomi riferiti chi ha potuto visitarla ha ipotizzato una origine posturale ed un ruolo della bocca e delle Articolazioni Temporo Mandibolari.

La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "bite" é come dire "pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche La modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi.
Forse sarebbe il caso di chiedere una seconda opinione ad altro dentista-gnatologo,esperto in problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare e nei rapporti fra questa , l'Orecchio e la postura.
Accade spesso , infatti, che una malocclusione comporti degli atteggiamenti posturali compensatori, che possono creare problemi alla colonna.
Può trovare qualche notizia utile in merito aprendo questo link:

http://www.studiober.com/patologie/occlusione-e-postura/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
E' importante che il dentista che la tratta conosca il problema e ne tenga conto .

Le suggerirei di dare un'occhiata anche agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."





Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottore, la ringrazio per l'accurata risposta, e completo con alcune precisazioni:

il bite (di riprogrammazione posturale) è stato possibile portarlo per 24 ore solo per i primi 20 gg, poiché poi ho ripreso a lavorare, e lavoro al contatto col pubblico, e l'apparecchio mi impedisce molto nel parlare. Inoltre non è particolarmente confortevole: avendo riscontrato una masticazione retrusa e deviata a sx, è stato costruito un bite per portare la mandibola in avanti e centrata, ma non nella posizione "ideale", bensì in una posizione leggermente avanzata rispetto a quella che dovrebbe poi essere definitiva.

Mi piacerebbe poter consultare un'altro specialista nella materia, Lei p.es. vedo opera anche a Parma, e ho visto uno studio anche su Firenze, entrambe zone non lontane da dove vivo. Purtroppo al momento devo valutare bene quando sarò economicamente in grado di fare un investimento così consistente (l'ultimo si è aggirato sulle 1500 euro), e la paura affrontare una spesa consistente senza ottenere risultati è un forte deterrente. La mia condizione attuale è quella di una triste rassegnazione a convivere con questi problemi. Spero prima o poi di poter ritentare una soluzione.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, un problema posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
E' per me del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche, spesso, rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente é esattamente come quando ha cominciato: il bite costituisce solo una terapia iniziale di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia.. Successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite a vita.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito , queste articolazioni verrebbero ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo, vista la sua " masticazione retrusa e deviata a sx" , tolto il bite, "costruito per portare la mandibola in avanti e centrata" questa non dovrebbe tornare ad essere retrusa e deviata a sx?
La conformazione del bite deve consentire una vita normale ; "lavoro al contatto col pubblico, e l'apparecchio mi impedisce molto nel parlare" : lo deve poter fare anche con il bite.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Solitamente il paziente , successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda , torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Cordiali saluti ed auguri.

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
Gentile paziente, alla fin fine, stringendo stringendo, di bite ce ne sono di due tipi:

1) quelli che funzionano,
2) quelli che non funzionano.
Il suo appartiene a questo secondo tipo.

Questo indipendetemente dal tempo che sono portati.

Personalmente, non costruisco MAI e poi MAI bite che devono essere portati 24 ore al giorno, come non eseguo alcuna indagine strumentale (eccettuata la registrazione notturna elettromiografica in caso di sospetto bruxismo) per la diagnosi.

Non è questo infatti l'importante, ma la competenza dello gnatologo che proporrà una strada terapeutica, diversa probabilmente da quella di un altro competente gnatologo.

Il dr. Bernkopf è molto competente, come come daltronde quella di un altro gnatologo (della sua provincia) che solitamente risponde su questo sito.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottori, grazie per le gentili risposte.

Gent.mo Dott. Bernkopf: senz'altro anche io sono consapevole che tolto il bite la posizione torna lentamente quella iniziale, le confermo però che i miei dolori e problemi rimanevano gli stessi sia con bite che senza. Il bite è stato portato per le 24 ore per i primi 20 giorni, e per almeno 17 ore per i successivi, oltre ai giorni di riposo, in cui è stato portato di nuovo 24 ore. Ci terrei a precisare che quella di non portarlo sul lavoro non è stato un mio rifiuto, ma un' effettiva impossibilità: il bite porta in effetti una differenza (fonatoria?) piuttosto vistosa ed i miei responsabili non me lo consentivano.
Mi permetto di dissentire fortemente sul fatto che un insuccesso "costa" al professionista quanto al paziente. Sicuramente Il professionista trarrebbe soddisfazione da un successo, ma ha in ogni il suo guadagno anche in caso di insuccesso, e non ci perde niente, mentre il paziente ci perde i risparmi, ed ottiene ulteriore frustrazione nel persistere dei disturbi. L'insuccesso della terapia, già di per sé, oltre all'investimento economico, influisce sulla MIA vita, e molto, quindi non accetto di buon grado questo punto di vista: dubito che chi ha tentato di curarmi abbia perso il sonno per non esserci riuscito. Questo non riferito al mio caso specifico e a questo ambito, ma a qualsiasi ambito e caso: nessun medico o farmaco segue la regola del soddisfatti e rimborsati.
Ad ogni modo resta il limite economico effettivo di chi percepisce uno stipendio base, quindi il messaggio che passa è che la salute è appannaggio esclusivo degli individui facoltosi.

Dott. Formentelli, quindi sostiene che una terapia con bite può essere effettuata anche senza che quest'ultimo sia indossato 24h?
Posso chiederle come viene stabilita la corretta posizione senza esami strumentali?

Grazie mille.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, al medici un' insuccesso "costa": il quanto è una variabile che dipende da vari fattori.
Un "insuccesso" in una malattia terminale costa poco, perchè rientra nella normalità: si fa il possibile.
Un insuccesso in una banalità passa inosservato.
Un insuccesso ad un libero professionista "costa" molto di più che ad un operatore in ambito pubblico.
Un insuccesso ad un medico che opera senza passione per il proprio lavoro non costa nulla.
un insuccesso seguito dal successo di altro Collega costa molto.
Un insuccesso al paziente costa denaro speso per nulla, ma se un libero professionista ha troppi insuccessi , alla lunga perde credibilità e anche denaro.
Se cambiando gnatologo lei otterrà successo, il primo dentista perderà come cliente lei , la sua famiglia e i suoi amici, e il secondo avrà guadagnato più della parcella che le avrà emessa, alta o bassa che sia.
La rinuncia a trattare un caso costa, ma se non si è in sintonia con il paziente (il che non è una colpa per nessuno dei due) è meglio non partire.
Questo intendevo, e confermo.

Cordiali saluti

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, il suo punto di vista è chiaro. Il professionista a cui mi sono rivolto ha avuto diversi successi, quindi considero il mio un "caso". Confermo che sicuramente il professionista ha i suoi "costi", ma non li considero pari a quelli del paziente, che perde danaro e continua a soffrire. Sarà che poi ha una visione basata sul proprio ruolo.
Sono adesso parecchio combattuto nella decisione se continuare con lo stesso (che magari può studiare una soluzione diversa). Intanto credo che riproverò a portare il bite (l'ho tolto da circa 4gg).

Un'altra cosa che mi crea confusione, è il fatto che ogni professionista ha un' idea diversa (come emerge anche in questa costruttiva discussione):

- tempo fa un mio amico odontoiatra mi invitò da un suo collega professionista in postura e occlusione, che mi fece un semplice test con uno spessore tra i denti e facendomi girare il collo, e disse a) che emergeva che da un bite non avrei tratto giovamento ma peggioramento. b) che non avrebbe potuto fare altro finché non avessi tolto l'ultimo dente del giudizio (contro il parere del mio odontoiatra che era contrario all'avulsione perché il dente non è problematico).

- Un' altro, un anno e mezzo fa, mi fece un bite piuttosto alto, con una posizione basata su quanto io mi sentissi "comodo", con test su pedana stabilometrica, dicendo che l'avrei dovuto portare sempre meno, fino a portarlo qualche ora al giorno giusto per "rilassare" (sto usando termini colloquiali non tecnici ovviamente). Anche da questa terapia non ho tratto nessun beneficio, senza nulla togliere all'indiscutibile buona fede nonché bontà d'animo del professionista.

- e da ultimo, quello già raccontato.

Il dott. Formentelli in questa discussione sostiene, da quanto ho capito, che i bite da lui prescritti non vanno portati per 24h, e che non servono test strumentali per crearli.

Lessi qui su medicitalia qualcun'altro che, ad es, un bite per essere efficace deve essere attaccato all'arcata superiore.

Tutta questa varietà, converrà (converrete) crea confusione nel paziente. E i costi, scusate la venalità, contribuiscono: se uno deve girare diversi professionisti per trovare quello adatto, viene a costare quanto un' automobile.

Grazie mille per il confronto. Spero in ulteriori contributi per soddisfare la mia curiosità!

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
"Il dott. Formentelli in questa discussione sostiene, da quanto ho capito, che i bite da lui prescritti non vanno portati per 24h, e che non servono test strumentali per crearli."

Esatto.
Quelli fatti da me (e tantissimi altri professionisti).
Che non passi il messaggio che portati 24 ore sia giusto e solo la notte sbagliato, e neppure il contrario.
Fatti come li allestisce il dr. Bernkopf (che è un luminare) vanno portati 24 ore.

Fatti come li faccio io (e tantissimi altri) solo la notte.

Un problema di movimento, come quello generato dall'articolazione temporo-mandibolare, si risolve recuperando il movimento non mettendoti la mandibola in poltrona nella migliore occlusione possibile!
L'occlusione perfetta non può garantire nulla sul movimento; un paziente disfunzionale è tale è tale perchè ha movimenti non corretti mentre leggo sempre e sento solo parlare di malocclusione che non vuol dire nulla.
Maloccluso fa pensare che la posizione è sbagliata e che il problema sia quello.
Non è mai così, è la FUNZIONE, il MOVIMENTO che è sbagliato.
Il bite che faccio cerca di recuperare la funzione mediante una serie successiva di aggiustamenti.

Cosa mi cambia nella terapia se un condilo è più o meno malformato?
Una cone beam o una RM mi da un'immagine statica che non serve a nulla per la terapia.
Altri esami strumentali neppure.
Mi serve solo uno strumento: un cervello con l'interruttore posizionato su ON e ben funzionante.

Ma questo è quello che serve A ME.
Altri, per il tipo diverso di bite che allestiscono, hanno bisogno di altre indagini strumentali.

Quella medica, compreso quella odontoiatrica, è principalmente ancora un'ARTE che si basa sull'intuito clinico del curante, perchè ogni persona è diversa dall'altra.
L'esecuzione di una ottrurazione è ormai "standardizzata", il successo è quasi sempre garantito.
Ma in gnatologia, nella terapia delle persone disfunzionali no.
E la terapia dei disfunzionali, quasi sempre creati da altri dentisti, è molto ma molto difficile.
E il successo è purtroppo tuttaltro che garantito.
Questa è la dura inevitabile realtà.





"Lessi qui su medicitalia qualcun'altro che, ad es, un bite per essere efficace deve essere attaccato all'arcata superiore."

Li faccio quasi tutti nell'arcata inferiore.
Ma vanno bene anche nell'arcata superiore.
Non è questo il problema, ma piuttosto quello che "funzionino".
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Purtroppo questo argomento prevede in prima battuta, un approccio essenzialmente clinico (occhi e mani dell’operatore) , e anche le scelte terapeutiche sono in gran parte individuali: ogni gnatologo, oltre a tener conto ovviamente del caso che tratta, segue le indicazioni della propria scuola e della propria esperienza, anche nelle caratteristiche tecniche e costruttive del bite. E’ evidente che ciò può comportare sconcerto per il paziente, ma non è solo in Gnatologia che operatori diversi possono avere idee diverse, e anche opposte.
Il bite serve a disarticolare l'occlusione abituale, che si ritiene scorretta e fonte dei problemi riscontrati , e a riposizionare la mandibola nella posizione che si ritiene corretta , quantomeno se il bite, che è termine generico, è in realtà una placca di riposizionamento mandibolare a posizione definita, come quella che mi pare lei abbia descritto (" è stato costruito un bite per portare la mandibola in avanti e centrata,").
In pratica sta in mezzo alla due arcate", e può essere quindi ininfluente se é ancorato all'arcata superiore o a quella inferiore.
Però, in particolare per la portabilità h24 , l'inferiore è, a mio parere , indispensabile.
Non vorrei che il suo disagio nel portarlo derivasse dalla scelta di ancoraggio superiore.
Cordiali saluti.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Dott. Bernkopf: no, il bite (che ho ripreso oggi a reindssare) è ancorato all'arcata inferiore, il disagio è dovuto al fatto che per mantenere la mandibola in avanti ha, per dirla in soldoni, due canini inferiori lunghi che in occlusione si ancorano a quelli superiori.

Dott. Formentelli grazie del prezioso contributo, in effetti ho anche un problema di deviazione dell'apertura (in apertura, ad un certo punto, ho un zig zag), mi è stato detto che non è patologico. Una domanda: oltre ad una corretta occlusione, in genere quali tipi di intervento funzionale vengono fatti? Parliamo di "ginnastica" oppure di intervento chirurgico o altro?

Al momento avrei deciso di proseguire con l'ultima terapia, riprendendo a portare il bite e facendo riferimento all'ultimo gnatologo. Per informazione vostra (ed eventualmente se ci sono consigli ulteriori) il professionista di riferimento in genere procede con protesi di rialzo, molaggio selettivo, e ortodonzia se inevitabile (mi ha detto che nel mio caso è evitabile).

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
" per mantenere la mandibola in avanti"

Io la posiziono SEMPRE nella nella posizione indietro non forzata.
A meno che non esegua una terapia specifica contro le apnee notturne.
Ma è completamente un'altra cosa.

Il bite DEVE portare alla scomparsa dei sintomi.
NESSUNA manovra se i sintomi non sono cessati: nessun rialzo quindi, nessun molaggio e tantomeno ortodonzia o interento chirurgico.

Tenga conto che alcuni professionisti con grande abilità procedono ai rialzi in composito e con questi danno le guide che noi otteniamo con il bite.
Ma non possono sbagliare...

L'apertura a zig-zag è un segno di disfunzione, un segno che qualcosa non va.
Se lei non avesse nessun sintomo, concluderei che non è patologica.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Quindi secondo lei dottor Formentelli il mio bite è sbagliato? Mi sconsiglierebbe di fare un tentativo di continuare questa terapia? So che questo specialista ha fatto interventi protesici su alcune persone senza passare dal bite con successo, ma a quanto pare io non sono molto fortunato... I bite sono modificabili in caso, per esempio, si decidesse di cambiare la posizione?
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
Come faccio a dirle on-line se è sbagliato o ha bisogno solo di qualche piccola correzione?

I benefici si ottengono, con un uso solo notturno, secondo la mia metodica, in pochi giorni.

Se non li ottengo, (e succede) ho sbagliato qualcosa.
Eh, si...
Sono un essere umano anche io, e sbaglio, anche se i pazienti a volte tendono a dimenticarlo con aspettatie taumaturgiche.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille, ho finito con le domande.

Dott. Formentelli, mi piace molto il suo modo di ammettere la sua fallibilità, è un pregio che riscontro raramente (non nei medici in particolare ma in generale nelle persone).

Grazie a entrambi per le delucidazioni.
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