Sindrome della bandelletta ileo tibiale

Buongiorno,
mi è stata recentemente diagnosticata la sindrome della bandelletta ileo tibiale, e dopo aver fatto quanto il medico aveva detto, e aspettato 20 giorni, ho riprovato a correre e il dolore è tornato.
corro regolarmente 2-3 volte in settimana per circa 45-50 minuti.
circa tre mesi fa ho cambiato scarpe da corsa. Dato che avevo notato di spingere molto verso l'interno, ho preso delle scarpe con la parte interna rinforzata, della Nike (Nike Zoom Elite+ 4 - Donna). Dopo la corsa, ho avvertito un dolore molto forte, sono stata ferma un giorno-due, è passato, quindi sono tornata a correre. Ed è ricomparso.
Dopo un mese cosi, alternando scarpe vecchie e scarpe nuove per vedere se cambiava qualcosa, sono andata dal medico, che mi ha diagnosticato la sindrome della bandelletta ileo tibiale, consigliato ghiaccio, stretching, e un cerotto da applicare per 2 settimane.
Passati 20 giorni ed avendo fatto nel frattempo tutto quello che aveva detto il medico, sono tornata a correre (a questo punto con le scarpe vecchie) ed il dolore è ricomparso.

vorrei sapere:
- cosa devo fare ora? adnare avanti con il ghiaccio, lo stretching?
- può essere utile fare nuoto, o cyclette, per fare comunque del movimento? (mi dica di si, La prego, senza fare movimento e stando seduta tutto il giorno mi viene la depressione!)
- cyclette o bici ellittica vanno bene entrambe?
- i tacchi alti (che porto in ufficio, ed ho sempre portato senza problemi) influiscono? oppure, le ballerine (quindi scarpa raso terra?)

voglio trovare una soluzione a questa cosa, perchè privarmi della mia corsetta la mattina prima di andare in ufficio è una tortura!
e poi ho letto su internet, in vari forum, di gente a cui dura mesi e mesi, che si opera,...panico!!!

grazie mille
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Dr. Sergio Lupo Medico dello sport 901 16
Per prima cosa le consiglio in futuro di non cambiare tipologia di calzatura, utilizzando scarpe con "correzioni", senza l'indicazione dello specialista (il medico dello sport o l'ortopedico e non, ovviamente, il medico di base).
Per quanto riguarda il suo problema, si deve per prima cosa stabilire le sue cause: è un problema anatomico, evidenziato per l'uso di calzature non idonee, oppure è un problema di appoggio del piede? E' un errato carico di allenamento o un deficit della struttura muscolare? ...
Stabilite le cause si potrà effettuare la terapia corretta (sicuramente più complessa di quella attuata ...). Si rivolga quindi allo specialista per la diagnosie e l'eventuale terapia.
Per quanto riguarda i tacchi, come sempre la condizione ottimale è qquella intermedia: il tacco per una donna deve essere di circa 4 cm, a base larga e stabile.

Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com