Presenza di disturbo post traumatico in incidente non grave

Buongiorno,
a settembre 2014 ho subito un tamponamento non grave e mi è stata diagnosticata una perdita totale della lordosi cervicale con conseguente paralisi del collo e dolore al braccio dx. Per questo motivo ho seguito un percorso di fisioterapie di circa 3 mesi e mi sono assentata dal lavoro per malattia per 3 mesi dato che non riuscivo a stare al pc per più di 15 minuti al giorno senza avere paralisi al collo e forte dolore al braccio.

A seguito dell’ok del fisiatra, a dicembre 2014 sono tornata a lavoro, ma dopo 3 giorni ho cominciato ad avvertire forti fitte al collo e mi si è paralizzato completamente il braccio dx a lavoro.

Nel giro di qualche giorno mi si è paralizzato anche l’altro braccio e le gambe e sono stata ricoverata d’urgenza in ospedale dove mi è stata effettuata una nuova RMN ed è risultato che nonostante le fisioterapie non ho recuperato neanche minimamente la lordosi cervicale. Inoltre mi è stato diagnosticato un Disturbo Post-Traumatico che associato ad un Disturbo di Conversione mi provoca paralisi improvvise e temporanee a gambe e braccia che fortunatamente con le giuste cure dovrebbero sparire completamente.

Premetto che prima dell’incidente non ho mai sofferto niente di tutto ciò.

Oltre a tutti i referti degli esami (radiografie, RMN, cartella clinica ospedale ecc...) ho al momento le seguenti relazioni che attestano il mio disturbo e lo associano all’incidente stradale.

Nel dettaglio ho:

- relazione del neurologo che mi diagnostica la presenza di un Disturbo Post Traumatico associato a paralisi causato dall’incidente stradale.

- relazione della fisiatra dove è indicata la perdita della lordosi cervicale e il sospetto di condizione psicologica associata sempre all’incidente stradale.

- relazione dello psicologo che conferma la presenza del Disturbo Post Traumatico associato all’incidente.

- dimissioni ospedale che confermano la presenza di un ipertono muscolare spastico ai 4 arti collegato ad incidente stradale.

Nonostante tutto ciò, l’avvocato che mi sta seguendo per la pratica di risarcimento mi dice che sarà molto difficile che un medico legale possa riconoscere un disturbo psicologico associato ad un incidente non grave. Inoltre il mio medico di base ha messo in dubbio la validità di una relazione dello psicologo, in quanto l’unico medico a poter fare una diagnosi di un disturbo di questo tipo è solo lo psichiatra.

Cosa ne pensa? Potrebbero essere necessarie ulteriori visite (es: visita psichiatrica) o altri esami per avvalorare il mio disturbo di fronte ad un medico legale?

Come mai un medico legale potrebbe sollevare perplessità a riguardo?

La ringrazio per il suo consulto.



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Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 95
Buongiorno,

concordo con il suo avvocato, è già difficile avere un riconoscimento del danno biologico per gli esiti del colpo di frusta al rachide cervicale (per cervicoalgia e limitazione funzionale), gli aspetti di natura psicologica non vengono presi in considerazione per gli incidenti lievi in quanto potrebbero essere simulati e non verificabili, quindi dovrebbe affrontare una eventuale causa con dispendio economico e con tutti rischi conseguenti di perdita della causa.

Cordiali saluti.

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
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