Nel mese di febbraio del 2009 sono stata operata di ernia discale a livello l5-s1

Gentile dottore, sono una donna di 43 anni, insegnante. Ho avuto quattro gravidanze. Nel mese di febbraio del 2009 sono stata operata di ernia discale a livello L5-S1 (era presente ernia espulsa e migrata destra). l'intervento si rese necessario principalmente per la mia impossiblità di utilizzare correttamente l'arto inferiore destro, sia per il forte dolore 8che non mi permetteva di camminare bene e di stare in piedi9 sia per la notevole perdita di sensibilità (che aveva raggiunto la metà inferiore dell coscia).
lo scorso anno. Nel mese di dicembre 2009 ho effettuato RM di controllo con contrasto con il seguente referto:"Esito di pregresso intervento chirurgico per ernia discale in L5-S1 a destra con modesta quantità di tessuto fibrotico cicatriziale a cui si associa anche una piccola recidiva erniaria postero-laterale destra che contatta la radice prossimale della tasca radicolare S1 di questo lato. Modesta protrusione disclae postero-laterale sinistra in L4-L5 con lieve impegno radicolare monolatrerale".
In questo ultimo anno ho ripetuto interventio di fisiokinesiterapia, ho effettuato numerose sedute di ginnastica postuirale mail dolore ombara e la pesantezzaalla gambna destra permangono. Ho notevoli difficoltà a riacquistare la stazione eretta dopo essere stata a lungo seduta, mi muovo a fatica nel letto (posso dormire solo sul fianco sinistro), ho costate dolore lombare che si accentua durante l'evacuazione, quando tossisco o starnutisco.
Che tipo di consiglio mi può dare in merito alla mia situazione? ritiene che ci siano gli estremi per un nuovo consulto dal neurochirurgo? In alternativa cje cosa potrei tentare di fare per alleviare lo stato di sofferenza che, pur non essendo acuto come due anni fa, ècostante e invalidante?
La ringrazio sentitamente.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Certamente mi farei rivedere dal Collega che La ha operata
per una valutazione confrontata con quella pre-intervento.
Se il trattamento conservativo/riabilitativo classico non sortisse alcun sostanziale effetto, consiglierei delle in- filtrazioni cortisoniche in sede d'intervento per influire favorevolmente sulla cicatrice fibrotica che ivi si è formata. Qualora anche questo trattamento fosse poco utile, si dovrebbe pensare ad un trattamento mininvasivo che non determinerebbe ulteriori fatti fibrotici e consentirebbe di sbrigliare quelle cicatrici che sembrano essere la vera causa della Sua incompleta guarigione.
Ma, come Le ho detto, senta prima il Chirurgo che La ha operata.
Cordialmente.
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dopo
Utente
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Gentile Dottore,
la ringrazio molto per la sua pronta risposta. Provvederò al più presto ad un nuovo consulto con il neurochirurgo per valutare il da farsi.
Grazie ancora.