Stabilizzazione artrodesi

salve, dopo gli accertamenti medici il neurochirurgo dell ospedale di cisanello mi ha messo in lista per una artrodesi. tc del rachide e dello speco vertebrale, l esame tc e stato esclusivamente in condizioni basali per lo studio degli spazi intersomatici compresi l 3 s1 non si evidenziano alterazioni osteostrutturali di rilievo fatta eccezione per iniziali segni di spondilosi con ipertrofia delle masse articolari interapofisarie in l3 l4 ed l4 l5 si rileva minima protrusione circonferenziale del disco intersomatico determinante modesta impronta sulla superficie ventrale del sacco durale. a livello l5 s1 si documenta anterolistesi di 1 grado su l5 su s1 sostenuta da lisi istmica bilaterale con conseguente distorsione delle fibre dell anulus sul versante canalare e condizionante un impronta ad ampio raggiosulla superficie ventrale del sacco durale e un parziale impegno foraminale bilaterale. sono gia stato in sala operatoria operazione non fatta per allergia all anestesia (penicellina e altro)adesso dopo fatto accertamenti allergici mi devo rimettere in lista per l operazione. La mia domanda e' questa che garanzie ci sono facendo la stabilizzazione di risolvere il problema?, dato che leggendo vari forum la maggior parte delle persone non hanno risolto il problema ma hanno peggiorato, in alcuni casi anche la rottura delle viti impiantate, conviene farlo? faccio un lavoro abbastanza pesante dopo quanto posso tornare a lavoro? grazie del consulto per prendere una decisione. (il dolore dietro la gamba sinistra e formicolio piede e gluteo)
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Egr. Signore,
premetto che le risposte che darò' alle Sue domande hanno un carattere generale dal momento che non ho la possibilità di vedere le immagini degli esami eseguiti e di avere un quadro preciso dei suoi sintomi. In linea di massima l' intervento di stabilizzazione, quando l'indicazione e' corretta, porta ad un miglioramento; in alcuni casi si ha una regressione completa del dolore, in altri casi solo parziale ma comunque in grado di migliorare la propria qualità di vita. Per quello che riguarda la rottura delle viti,e' una evenienza possibile, in genere a distanza di tempo dall'intervento, anche se non frequente: rqualora si verificasse si potrà decidere, in base al quadro clinico del momento, di rimuovere il sistema definitivamente ( infatti a distanza di tempo le vertebre fissate raggiungono la fusione) oppure di riposizionarlo se le indagini radiologiche eseguite mostreranno il perdurare di una instabilità.Infine, per quello che riguarda il decorso post-operatorio, le normali attività della vita quotidiana possono essere riprese in pochi giorni, mentre per i lavori pesanti e' consigliabile aspettare 2-3 mesi ( dipende dal tipo di lavoro).
Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente.

dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
www.pietrobrignardello.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno , volevo sapere inoltre se non eseguo l intervento se ce la possibilita che calcifichi da se , a cosa vado incontro, se andra peggiorando, e se e' pericoloso,e se ce la possibilita di fargli visionare la tac e radiografia. grazie per il consiglio e l icoraggiamento ma , non e' che non mi fido del mio chirurgo ma piu opinioni sento e meglio e' per me, come accade su qualsiasi altra cosa, piu esperienza ce piu mi posso fidare. Grazie e la saluto cordialmente.
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Utente
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Buongiorno , volevo sapere inoltre se non eseguo l intervento se ce la possibilita che calcifichi da se , a cosa vado incontro, se andra peggiorando, e se e' pericoloso,e se ce la possibilita di fargli visionare la tac e radiografia. grazie per il consiglio e l icoraggiamento ma , non e' che non mi fido del mio chirurgo ma piu opinioni sento e meglio e' per me, come accade su qualsiasi altra cosa, piu esperienza ce piu mi posso fidare. Grazie e la saluto cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno , volevo sapere inoltre se non eseguo l intervento se ce la possibilita che calcifichi da se , a cosa vado incontro, se andra peggiorando, e se e' pericoloso,e se ce la possibilita di fargli visionare la tac e radiografia. grazie per il consiglio e l icoraggiamento ma , non e' che non mi fido del mio chirurgo ma piu opinioni sento e meglio e' per me, come accade su qualsiasi altra cosa, piu esperienza ce piu mi posso fidare. Grazie e la saluto cordialmente.
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
No, non esiste la possibilità di una fusione spontanea delle vertebre. In assenza di deficit neurologici, quando la sintomatologia e' rappresentata " solo" dal dolore, la decisione se farsi operare o meno dipende proprio dal' intensità del dolore stesso: se è di notevole entità, a carattere continuo e tale da rendere difficoltosa la propria attività lavorativa vi è indicazione all'intervento, se invece è di lieve entità e a carattere saltuario si può anche decidere di aspettare. L'intervento non riveste una pericolosità particolare, ovviamente vi possono essere delle complicanze come in qualunque procedura chirurgica, alle quali è comunque possibile porre rimedio, e che Le verranno spiegate dettagliatamente dallo specialista che la segue. La saluto cordialmente