Artrodesi cervicale c4 c5

Buongiorno Pregiatissimi Dottori,

Sono un soggetto di anni 37 che lo scorso 11 Novembre 2013 ha subito un intervento di microdiscectomia cervicale C4 C5 con applicazione di Cage in Peek medtronic (no viti) e relativa induzione del processo di artrodesi tra le due vertebre interessate. L'intervento si è reso necessario a causa di una grossolana ernia che pressando la radice nervosa aveva creato una perdita di forza consistente sul braccio sx sul gruppo degli extra rotatori (deficit quantificabile a seguito di prove dinamometriche tra il 60% sullo sforzo singolo e l'80% ripetendo a fatica). Il problema di forza è rientrato velocemente, con il solo tono dei muscoli da recuperare, il decorso dell'intervento mi dicono essere regolare e il recupero motorio della mobilità del collo nei tempi.
Mi hanno fatto presente la controindicazione dell'aumento del carico meccanico sul segmento prossimo e io ho il disco c5 c6 già leggermente protuso. Sono sempre stato un soggetto sportivo, pratico principalmente Corsa quotidiana, bici e sci, viaggio molto in auto (20.000Km anno) e in aereo. Mi è stato detto che posso continuare a praticarle ad eccezione della palestra (facevo spesso trazioni di sollevamento). Sto eseguendo una riprogrammazione posturale e svolgo fisoterapia regolare unita a ossigenoozono terapia sulla muscolatura paravertebrale.
Non so se anche per una questione psiologica, ma man mano che la muscolatura del collo si scioglie, mi pare di avvertire l'aumento del carico meccanico verso la base del collo. Quanto è statisticamente probabile l'ernia sul segmento prossimo? Devo evitare lo sport? Quali pratiche di quelle citate sono più deleterie? Data la mia giovane età che prospettive ho?
Ringrazio anticipatamente per le risposte e per il consulto.
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
Gentile signore,
rispondo direttamente alle sue domande.
1. secondo uno studio di chirurghi ortopedici di New York vi è un rischio del 40-90% di alterazioni radiologiche nei livelli adiacenti, che si riduce ad un rischio del 17% di reintervento per discopatia adiacente sintomatica, con un rischio medio per anno del 2-3%.
2. Non deve evitare, ma praticare lo sport in modo corretto.
3. Corsa podistica, bicicletta, sci alpino e guida prolungata sono tutte pratiche non corrette per discopatia cervicale. non così la cyclette, il cammino e lo sci da fondo, ad esempio.
3. per un giovane normopeso come lei, osservare adeguate cautele per un tempo che può variare soggettivamente da alcuni mesi (6) ad alcuni anni (2-3), la prospettiva è di riguadagnare un completo benessere.
Una rieducazione della postura e delle pratiche quotidiane è indispensabile per incidere sul meccanismo patogenetico all'origine delle discopatie.
cordiali saluti

Dr. Alessandro  Rinaldi