Una seconda ernia

Salve,
da qualche giorno soffro di scarsa sensibilità vescicale e mitto debole. Nel 2006 mi fu diagnosticata un'ernia del disco L4-L5. Da un mese a questa parte, in seguito ad una partita di calcetto, ho avuto un importante riacutizzarsi dei sintomi classici e, da pochi giorni, la comparsa dei problemi minzionali che ho prima descritto con regressione del dolore alla deambulazione, del dolore propriamente lombare, ma acutizzazione di quello, poco localizzato, all'arto inferiore, all'inguine ed ai testicoli (dolore questo comparso per la prima volta in 7 anni). Ho parlato dapprima con un urologo, il quale, ancor prima di visitarmi, ha ritenuto improbabile che questi sintomi, presentandosi così improvvisamente senza un certo corteo sintomatologico, siano di natura urologica, ma piuttosto neurologica. Detto questo ho fatto una RMN in bianco ed è venuto fuori che l'ernia potrebbe essere causa di compressione al punto da dare questi sintomi. Inoltre è stata rilevato una seconda ernia fra L5 ed S1.Il neurochirurgo ritiene che molto probabilmente sia così e che in caso si debba operare, mentre il neurologo ha chiesto di approfondire con gadolinio includendo l'encefalo. Domani farò gli esami preparatori per questo. Volevo un altro parere anche perchè il neurochirurgo mi ha detto che in seguito all'operazione non è detto che io riacquisti la piena funzionalità dell'organo. Volevo chiedervi se il quadro che vi ho presentato è verosimile che sia dovuto all'ernia, se può regredire senza operazione e poi, un po' fuori tema, se è possibile esista una sorta di diatesi erniaria. Mi spiego meglio: la prima ernia l'ho avuta a 16 anni ritengo per via di un non congruo allenamento in palestra, e ci sta, ma questo seconda, a 23 anni, praticando sport saltuariamente ed avendo ridotto l'esercizio in palestra a puro hobby, proprio non me la spiego. Grazie anticipatamente.
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Buongiorno.
Avere una sintomatologia vescicale non associata ad una sintomatologia dolorosa o parestesica mi sembra alquanto inconsueto.
Bisogna capire, poi, cosa Lei intenda per sintomi classici. Una lombalgia non è un sintomo classico dell'ernia.
Fondamentale, comunque, in questo caso vedere le immagini per esprimere un parere. Se il neurochirurgo le ha dato questa indicazione, comunque, mi fiderei. D'altra parte è quello che ha potuto correlare clinica e neurodiagnostica. Quale sarebbe il sospetto posto dal neurologo poi?
Relativamente alla "diatesi" (questo termine rende...) erniaria, effettivamente mi capita di rioperare dei paziente per un ernia ad un diverso livello che sono stati operati anni prima ad un altro livello. La biodinamica della colonna vertebrale è qualcosa di molto complesso da capire.
Cordiali saluti

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
per dolore lombare intendevo dolore sacrale, mi perdoni l'imprecisione, non certo lombalgia. Il neurologo semplicemente ritiene non ci sia nessuna correlazione, anche perché, come avviene comunemente, un problema al cono o alla cauda dovrebbe dare incontinenza e ritenzione più che altro. Oggi ho parlato con un altro neurologo e questo ritiene non sia necessario nemmeno il gadolinio, crede sia pure più probabile sia un fattore psicologico. Eppure la possibilità che la compressione erniaria dia questi sintomi esiste come confermato dal neurochirurgo. È per questo che ho chiesto consiglio a lei. Capisco che senza risonanza per lei sia difficile aiutarmi però anche statisticamente lei saprà quanto questo possa essere probabile e l'operazione utile. Il dolore c'è, parestesie no e ovviamente nemmeno deficit sensitivi più importanti (neanche in sede anale) o motori. Ora riparleró con il neurochirurgo ma so per certo che mi dirà di operarmi, non che questo mi turbi. Per quanto detto, lei cosa mi consiglia ?