Mielopatia spondilosica

Buongiorno volevo sottoporre alla vostra attenzione la situazione di mio padre di 79 anni. Nel 2011 inizia a sentire la gamba sinistra che si stancava, in seguito inizia a camminare male e per questo va dal neurochirurgo che lo fa sottoporre a RMN con i seguenti risultati: Nette protusioni disco-osteofitarie posteriori ad ampio raggio in C3-C4 e C4-C5 complicate da focalità erniarie posteriori mediane che improntano il sacco durale contattando marginalmente anche la superficie ventrale del midollo.
In C5-C6 è rilevabile una ernia discale paramediana e posterolaterale sinistra che impronta il sacco durale senza determinare effetti compressivi sul midollo e determina un restringimento dell'imbocco del corrispondente forame di coniugazione di sinistra dove contatta la parte distale della tasca radicolare C6 omolaterale.
Infine netta protrusione discale posteriore mediana in C6-C7 che impronta il sacco durale senza determinare compressioni mieli-radicolari.
Le alterazioni descritte, nel loro insieme, determinano una riduzione dei diametri del canale spinale nel tratto compreso fra C3-C4 e C6-C7 con scomparsa degli spazi liquorali perimidollari anteriore e posteriore; si associa una lievissima disomogeneità di segnale lungo il margine posterò-laterale sinistro del midollo all'altezza di C3-C4 in rapporto ad iniziale mielopatia spondilosica.
Nessuna altra alterazione a livello cervicale, alle formazioni anatomiche della cerniera cranio-vertebrale ed encefalo-midollare ed ai primi metameri di rachide e midollo dorsali". Nel mese di Giugno si sottopone ad intervento di discettomia cervicale nello spazio C3-C4 e in seguito fa alcuni cilci di fisioterapia. La situazione non migliora ed anzi si nota un lieve peggioramento nell'andatura, per questo lo porto da un neurologo che lo sottopone a EMG- ENG ai quattro arti, i risultati confermano le problematiche rilevate dalla RMN escludendo patologie più gravi. Nel mese di Ottobre si sottopone a RMN con e senza contrasto ad Encefalo, cervicale e lombosacrale, il neurologo ci dice che sono confermati completamente i risultati della EMG-ENG e che il problema è riconducibile al danno iniziale compressivo del becco artrosico asportato. Ora però la situazione continua a peggiorare seppur lievemente, la gamba la muove male e tra un po' credo abbia bisogno di un bastone. Tutto ciò sta causando a mio padre una discreta depressione, volevo chiedere questo peggioramento a cosa può essere imputabile visto che la causa primaria è stata rimossa, potrebbero essere gli altri problemi compressivi? Grazie della cortesia.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
per rispndere adeguatamente alle Sue domande, è necessaria la valutazione clinica di Suo padre, ovvero visitarlo, vedere le immagini degli esami strumentali prima e dopo l'intervento e quant'altro necessario.
A distanza, in base a quanto Lei racconta, posso solo intuire che, esistendo già una sofferenza midollare, l'intervento ha evitato l'aggravarsi della stessa, ma la lesione evidenziata è rimasta immutata.

Non so quindi dirLe se sia indicato un ulteriore intervento o invece una buon trattamento fisioterapico.

Con cordialità ed auguri
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dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio della sua risposta! Capisco che in assenza di immagini degli esami strumentali sia difficile esprimersi, posso dirle che il neurochirurgo ci fece vedere il punto in cui il "becco" spondilosico iniziava a comprimere il midollo, in effetti dopo l'intervento non vi erano più compressioni, restava solo il danno procurato dalla compressione. Nell'ottobre scorso il neurologo gli ha fatto fare la RMN con e senza contrasto anche nell'encefalo, ci ha detto che i risultati confermavano pienamente i risultati dell'EMG-ENG. Posso dirle però che dopo l'intervento la situazione va peggiorando anche se in modo molto lento, tempo altre patologie e che mio padre perda l'uso della gamba. Grazie di nuovo.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
mi ripete le medesime cose che ha già detto.
Non resta quindi anche a me ripeterLe che bisogna valutare se è necessario reintervenire oppure no!

Cordiali saluti