Ernis L4-L5

Buonasera,
vorrei ricevere un parere in merito alla mia situazione.
Premetto che sono una persona di 30 anni che svolge molta attività sportiva: palestra, calcetto, corsa, trekking.
Da 4 mesi a questa parte ho iniziato a provare dolore nella parte bassa della schiena soprattutto il mattino dopo ogni partita di calcetto.

2 mesi fà dopo l'ultima partita non riuscivo a camminare e così il medico curante mi ha fatto fare una lastra che ha evidanziato quanto segue:

"Dimorfismo del passaggio lombo-sacrale per presenza di metamero transizionale come per sacralizzazione di L5. Non lesioni ossee focali di evidenza radiografica.
Modesti esiti osteocondrosici delle limitanti contrapposte al passaggio dorso-lombare.
Riduzione della fisiologica lordosi lombare.
Nella persistenza della sintomatologia controllo RM".

Dopo questo evento acuto ho abbandonato il calcetto mentre ho continuato a fare palestra leggera e corsa lenta 1 volta a settimana con solo leggeri fastidi. In più sono andato in un centro di fisioterapia dove per 2 volte a settimana ho iniziato a fare stretching per la schiena.
2 settimane fà dopo una corsa su asfalto (di solito corro su terreno morbido) ho risentito dolore in maniera abbastanza intensa e così circa 10 giorni fà visto il perdurare dei fastidi il medico mi ha fatto 3 inizioni di cortisone (non ricordo il nome del farmaco) e per i giorni seguenti il dolore era quasi completamente sparito, con solo un leggero fastidio all'altezza di una natica.
Incoraggiato dalla quasi totale scomparsa del dolore e tranquillo nel fare una cosa che comunque facevo anche con maggiore dolore, ieri mattina sono andato a correre (su terreno morbido, parco) e dopo non più di 300 metri ho sentito una fitta dalla natica lungo tutta la gamba destra fino al piede e a malapena sono riuscito a tornare camminando alla mia automobile.
Tornato a casa, le prime 2 ore il dolore se pur forte era sopportabile, poi è andato peggiorando drasticamente fino a ora di cena quando non riuscivo ad alleviarlo in nessuna posizione.
Il medico mi ha fatto una iniezione di toradol e il dolore si è attenuato in maniera sensibile solo a notte inoltrata.
Da questa mattina ho soprattutto forti fitte alla gamba e un intorpidimento di tutta la gamba fino al malleolo e alle dita del piede ma il dolore è decisamente diminuito tanto che riesco a camminare e stare seduto.
Fortunatamente avevo già prenotato un Risonanza Magnetica e il medico ha ipotizzato che fosse un'ernia espulsa che mi premeva sul nervo sciatico.
Questo il responso della risonanza:

"Rachide lombare normo-orientato. Canale vertebrale di ampiezza nei limiti di norma.
Non alterazioni morfo-strutturali metameriche; la vertebra di passaggio, dismorfica, è stata considerata come L5 con caratteri di sacralizzazione.
Costituzionale ipo-ampiezza dello spazio intersomatico a L5-S1, senza protrusioni osteo-discali posteriori nella sede.
Lieve riduzione dell'altezza dei dischi intervertebrali da L3 a L5, in tenue disidratazione.
A livello di L3-L4 minima protrusione discale posteriore paramediana destra, a carattere erniario, che appoggia sul sacco durale.
A livello di L4-L5, grossolana protrusione discale erniaria posteriore espulsa, con netta compressione nella sede sulle strutture sacco radicolari, focalizzata in sede paramediana preforaminale destra.
Nei limiti di norma i reperti dei restanti dischi intervertebrali."

Ora farò vedere la risposta al medico curante e poi su suo consiglio penso che andrò da un neurochirurgo.

è possibile che l'ernia grossolana mi sia uscita solo ieri con la leggera corsa? Che rischi corro? è da valutare un intervento chirurgico o con qualche terapia conservativa la situazione è recuperabile? cosa mi consigliate di fare in questi giorni di attesa di una visita specialistica?

Grazie!
Buon lavoro.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Vada da un Neurochirurgo, nel frattempo stia a riposo e durante la stazione eretta indossi un corsetto semirigido.
E'presumibile che il Collega Le proporrà un intervento di decompressione della radice nervosa.
A mio avviso, Lei potrebbe beneficiare di un trattamento chirurgico mininvasivo e, per i particolari del quale, La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina blog.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille,
senza dubbio leggerò gli articoli che mi ha consigliato.

Il medico curante proprio oggi mi ha consigliato di fare 1 settimana di riposo assoluto, successivamente di iniziare a fare esercizi per la schiena da un fisioterapista e tra un mese mi ha suggerito di fare una Elettromiografia e andare dal neurochirurgo con i risultati degli esami.

Saluti e buon lavoro.
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Sostanzialmente condivido parte di quanto già consigliatoLe dal Collega di base; anticiperei la visita specialistica.
Cordialmente.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
a distanza di un mese dal evento acuto la situazione è migliorata (ho fatto ginnastica posturale e terapie varie come tecar ecc), riesco a camminare tranquillamente anche per più di 20 km senza fermarmi e il dolore è diminuito; seduto o allungato riesco a starci senza problemi; ho dolore solo al tatto dietro la coscia e dietro il polpaccio e sento ancora il piede leggermente intorpidito.

In data odierna ho fatto l'elettromiografia e dall'esame risulta:

"Reperti indicativi di una radicolopatia motoria cronica L5 a destra."
Praticamente al comando del medico di spingere verso di me le dita dei piedi non ci riuscivo, soprattutto con l'alluce non riesco a fare forza.

Il neurochirurgo mi ha consigliato di aspettare 5/6 mesi e vedere se riacquisto la piena funzionalità del nervo altrimenti si deve intervenire chirurgicamente.
Alla mia domanda su quali sport posso praticare nel frattempo mi ha detto tutto quello che riesco a fare senza provare dolore, poi parlando con il medico curante mi ha consigliato di camminare, e di fare cyclette e nuoto oltre a ginnastica riabilitativa. A giorni sentirò anche l'ortopedico.

Può andar bene come programma o voi mi consigliate di comportarmi diversamente?

Grazie infinite per la disponibilità.
[#5]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Forse 5-6 mesi sono troppi, ma io non La ho visitata e non ho elementi concreti specifici per dirLe perchè. Ritengo che troppo tempo è dannoso per una completa ripresa.
Cordialmente.
[#6]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Condivido il parere del collega Della Corte. Un danno neurologico sembrerebbe già esserci se la forza del piede, a quanto racconta. è diminuita.
L'attesa potrebbe aggravare tale deficit e, pur poi intervenendo, il recupero della funzionalità muscolare del piede e della gamba, può essere più difficile.

Cordialità
[#7]
dopo
Utente
Utente
Quindi secondo voi sarebbe meglio intervenire chirurgicamente prima?
perchè a me sia ortopedico che neurochirurgo mi hanno detto che l'intervento è l'ultima cosa e che si effettua solo se il problema è invalidante (non riuscire proprio a fare le attività quotidiane) o se si presentano varie recidive a distanza di mesi o anni.
Io attualmente noto che di settimana in settimana la situazione migliora, però resta l'intorpidimento nella zona del malleolo e nella parte inferiore della gamba e un dolore al polpaccio come se fosse contratto.
Un nuovo sintomo che ho notato soprattutto quando cammino in montagna per vari km è che prendo di continuo storte al piede destro, mi cede soprattutto nei tratti in discesa.

Grazie per le risposte e la cortesia.
[#8]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Evidentemente quell'ortopedico e quel neurochirurgo non hanno una grande esperienza di patologia chirurgica delle ernie discali e anche di neurofisiopatologia.
Insomma questi colleghi aspetterebbero che un paziente giunga in carrozzina per operare?
Mi auguro che sia stata Lei a non capire bene ciò che hanno detto perché diversamente sarebbe molto grave.

cordialmente
[#9]
dopo
Utente
Utente
No, sono sicuro di aver compreso bene quanto dettomi; sia per quanto riguarda la necessità di intervenire chirurgicamente solo in casi gravi e come ultima spiaggia e sia sul fatto di farlo dopo 5 mesi dalla manifestazione del problema se nelfrattempo non ho riacquistato la piena funzionalità.
Sinceramente sono un pò confuso, vedrò di farmi visitare anche da un altro neurochirurgo sperando di arrivare a una soluzione.
Intanto la ringrazio infinitamente per la disponibilità e i consigli.
[#10]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Caro signore,
in teoria (e qualche volta anche in pratica) un'ernia del disco, trascorsi 5-6 mesi può, non riassorbirsi o rientrare come erroneamente qualcuno crede (anche colleghi), ma, diciamo, perdere di consistenza in modo da non esercitare più compressione sulla radice nervosa.

Il rischio è però che, durante quel lasso di tempo, la radice venga danneggiata con conseguenti deficit neurologici, come la paralisi della gamba o di entrambe, che in effetti impedirebbero di adempiere a buona parte delle normali attività della vita quotidiana.

Gli illustri colleghi che sostengono questo, intervenendo a danni conclamati non riuscirebbero a far regredire i gravi deficit.

Cordialmente
[#11]
dopo
Utente
Utente
Quindi il problema principale mi sembra di aver capito che è l'eventuale danno permanente che può verificarsi aspettando troppo tempo.
Per di più ho sempre avuto uno stile di vita attivo e praticato molti sport quindi non vorrei dover limitare o rinunciare poi a determinate attività perchè non ho curato bene o nei tempi giusti questo problema.
Vedrò di parlare con il mio medico di fiducia per cercare un buon neurochirurgo e valutare insieme la possibilità di intervenire prima chirurgicamente.
Grazie mille!
[#12]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
riscrivo per aggiornarvi sulla situazione e chiedere delucidazioni.

Premetto che in questi 2 mesi di distanza dal evento acuto con sciatalgia ho svolto terapie (tecar ecc) e fatto esercizi di stretching, camminato molto e fatto cyclette.

Circa 15 giorni fà ho riavuto un blocco alla schiena, ma solo alla schiena, senza alcun nuovo dolore alla gamba o al piede, passato dopo 3/4 giorni.

La gamba e il piede li sento ancora leggermente indolenziti ma la forza và migliorando e l'intorpidimento è in diminuzione. (il malleolo al tatto non lo sento più addormentato, l'alluce riesco ad alzarlo di più rispetto a quando ho fatto l'elettromiografia, riesco a camminare sia sulle punte che sui talloni e al test con il martelletto i nervi rispondono bene).

Ho sentito 2 neurochirurghi e vi riporto le loro conclusioni sommariamente:

1-Il primo sostiene che una situazione come la mia (ernia espulsa di grosse dimensioni con dolore alla gamba e al piede in miglioramento) non sia da operare con urgenza, anzi, nel mio caso solitamente la situazione si risolve in maniera conservativa con l'ernia che si "ritira" e che smette di dare fastidio.
La semplice lombalgia non è indicativa e anche eventuali prossimi dolori solo alla schiena non sono importanti ai fini di una possibile operazione. (lui l'ha definita lombalgia meccanica).
Sostiene di aspettare e tenere sotto controllo la forza della gamba. Se e soltanto se dovessi riavere un episodio acuto con sciatalgia o quantomeno notare peggioramenti nella forza o nella sensibilità della gamba allora dovrò farmi una risonanza e farmi rivisitare per valutare una eventuale operazione.
Eventualmente lui mi ha prospettato un'operazione non invasiva, togliendo solo l'ernia e al massimo mettendo due sostegni al disco (non sò se ho capito bene e mi scuso se non sono in grado di usare termini più tecnici).

2-Il secondo neurochirurgo che mi ha visitato sostiene fondamentalmente la stessa cosa, cioè visto che la gamba è in miglioramento di aspettare.
Lui però mi ha consigliato una risonanza di controllo indipendentemente se la gamba peggiora o no e una visita di controllo a settembre.
A differenza del primo quest'ultimo sostiene che un'ernia come la mia sia comunque invalidante e diciamo che propende leggermente più verso l'operazione, soprattutto a detta sua perchè essendo giovane e sportivo il modo più sicuro di recuperare al 100% è quello di operarmi.
L'operazione da lui prospettatami sarebbe una operazione più profonda, con asportazione dell'ernia e di tutto il disco inserendo al posto di esso un "pezzo di osso" (credo di aver capito bene) che mi prenderebbe dalla schiena (!?); sostiene che ormai il disco è inutile e che per evitare recidive questa operazione sia quella più sicura in modo da stabilizzarlo.

Riassumendo il primo me l'ha fatta meno "tragica" dicendo che nel mio caso il più delle volte la situazione non è da operare e che nel giro di qualche mese dovrei poter tornare a fare tutto (corsa, calcio, palestra ecc) a patto che la gamba vada migliorando come sembra.
Il secondo sostiene che comunque sia una situazione da monitorare con esami specifici e che, anche se non dovessi operarmi perchè la gamba non peggiora, non è del tutto sicuro di recuperare al 100%.

Ora, dire che sono confuso è dire poco.

Appurato il fatto che devo aspettare e tenere sotto controllo la gamba (senza dubbio farò la risonanza di controllo nel giro di un mese e mezzo), se i sintomi dovessero continuare a propendere verso un miglioramento, quello che mi preme di più è sapere quale sia la cosa migliore per poter tornare a svolgere qualsiasi attività tranquillamente:

-Una terapia conservativa, convivendo con eventuali futuri blocchi solo alla schiena e piano piano riprendendo a fare più o meno tutto sperando di star bene nel giro di 3/4 mesi;

-oppure propendere per l'operazione (in questo caso quale delle due?!) con tutti i rischi del caso e sperando che poi effettivamente la situazione si risolva del tutto.

Mi scuso per la lunghezza del post e ringrazio anticipatamente chiunque abbia tempo e pazienza per poter scrivere la propria opinione.

Saluti e buon lavoro.
[#13]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
il mio personale parere è quello di non perdere tempo, perché credo che la soluzione sia l'intervento, anche se non ho a disposizione le immagini dell'ernia e, soprattutto, perché non posso rendermi conto del Suo reale stato clinico.

I due colleghi interpellati avranno le loro ragioni per essersi espressi come Lei riferisce, ma qualche dubbio su quanto Lei, ovviamente, abbia potuto recepire nasce dal fatto che Lei riferisca che gli interventi proposti siano differenti, mentre sembrano prospettare la medesima tecnica di intervento.

I rischi chirurgici, pur possibili, ma rari in mani esperte, sono notevolmente inferiori a quelli che un'ernia non operata possa procurare, come per esempio importanti deficit di forza agli arti inferiori.
Tali affermazioni vanno comunque ritenute generiche, essendo limitate dal consulto a distanza.

Lei ha avuto il parere, sia di neurochirurghi che di ortopedici.
E' Lei ora che deve prendere una decisione.

Con cordialità
[#14]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
scrivo per aggiornarvi.
Ho seguito per ora la terapia conservativa consigliatami dai 2 specialisti che mi hanno visitato, ad oggi la situazione sembra migliorata, perlomeno per quanto riguarda il dolore e l'intorpidimento della gamba e del piede (quasi scomparsi).
Stò recuperando la forza all'alluce e il piede lo sento sempre meno addormentato. In più, provando il Lasegue (?) a casa ho notato che riesco ad alzare di più la gamba prima di iniziare a sentire dolore. Non ho nessun problema a camminare sulle punte o sui talloni e, se faccio pressione lungo la gamba, avverto fastidio solo sul polpaccio e sulla natica.
Premetto che in questi 2 mesi ho svolto solo lunghe camminate, praticato cyclette un paio di volte a settimana e fatto sedute di manipolazioni craniosacrali presso uno studio fisioterapico; in più stò assumento 1 compressa al giorno di destior bridge (su indicazione del neurochirurgo).
Qualche giornò fà ho svolto una risonanza di controllo e questo è l'esito:
"Rispetto al controllo precedente aumentato di dimensioni il materiale ad intensità di segnale intermedia, in continuità con il disco intersomatico L4-L5 in paramediana destra determinante compressione sull'emiporzione omolaterale del sacco durale ed interessamento del forame neurale di destra.
Il reperto attualmente evidenzia segni di migrazione caudale ed ha diametro massimo sul piano sagittale di circa 1,7 cm. Tra le ipotesi diagnostiche il materiale pulpare erniato ed espulso, non escludibile con certezza la formazione espansiva extra assiale. Necessaria valutazione specialistica, controllo dimensionale RM nel tempo o caratterizzazione mediante m.d.c. paramagnetico e.v.
Stazionari i restanti reperti già descritti nel controllo precedente in particolare l'ampiezza del canale rachideo ai limiti inferiori della norma, i segni di disidratazione discale, la minima protrusione discale mediana a livello L3-L4. Cono midollare in sede."

Ora da quanto ho letto mi sembra di capire che clinicamente non sia cambiato nulla, ma vorrei togliermi un paio di dubbi:

1- cosa vuol dire non escludibile con certezza la formazione espansiva extra assiale? (nella prima risonanza non mi sembra ci fosse nessun riferimento a questa cosa)

2-vista la situazione, se dovessi provare a sforzare di più, ad esempio provando a correre, potrei peggiorare la situazione?

3- ho letto della terapia con ozono-ossigeno, come alternativa o quantomeno precedente ad una eventuale operazione chirurgica, sapreste dirmi se è efficace e se eventualmente possa provare prima questa strada?

Sò che probabilmente sto chiedendo cose ovvie e vi chiedo scusa se sono stato ripetitivo, intanto ringrazio chiunque abbia la voglia e la pazienza di leggere quanto scritto e vi auguro buon lavoro e buona serata.
[#15]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
L'ozono terapia non ha alcun effetto terapeutico, ma è del tutto controindicata in caso di ernia espulsa o nel sospetto che quanto evidenziato alla RM non si tratti di ernia, ma per esempio di un neurinoma (tumore benigno).
Questo è il mio parere.
Se qui risponderanno altri, come Lei si auspica, farà una Sua propria valutazione se dovessero esserci pareri diversi dal mio.
Buona giornata
[#16]
dopo
Utente
Utente
Grazie!
una domanda, ma quindi da quello scritto nel referto emerge che quanto evidenziato possa anche non trattarsi di ernia?
[#17]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Le è stata consigliata una RM con contrasto. La faccia!

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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