Aneurisma tra sifone carotideo dx e arteria comunicante posteriore omolaterale

Negli scorsi mesi ho avuto un forte calo del visus nell'occhio desto. L'oculista, non trovando una spiegazione particolare, ipotizzando una neurite ottica mi ha prescritto una RM encefalo con mezzo di contrasto. Lo scorso 24/08 ho fatto la RM e non è emersa nessuna lesione al nervo ottico ma è stata rilevata una "dilatazione aneurismatica della giunzione tra sifone carotideo destro e arteria comunicante posteriore omolaterale (diametri massimi 20x14 mm). Regolari rappresentazione delle restanti componenti del poligono di Willis". Sono chiaramente molto preoccupato da questa cosa e ho interpellato, oltre al mio medico di famiglia, che mi ha invitato quasi ad ignorare la cosa in quanto potrebbe trattarsi di qualcosa di congenito e un intervento potrebbe essere molto rischioso, ho consultato un neurochirurgo della mia città (Cagliari) il quale mi ha suggerito di rivolgermi in un centro extra regione in quanto nella mia zona i casi di trattamenti per aneurisma non rotto sono estremamente rari e, considerati i rischi, non si è sentito di suggerirmi un intervento presso le strutture locali. Per questo motivo, non avendo altri riferimenti, ho effettuato una ricerca in internet e ho scoperto che il dott. Andrea Cardia, dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano, visita a Cagliari una volta al mese. Ho perciò fissato una visita con il dott. Cardia nei prossimi giorni. In attesa di questa visita, qualcuno saprebbe dirmi se la mia scelta è stata corretta o se esistono altri centri in Italia maggior titolati per questo tipo di problema. Vorrei inoltre sapere se un viaggio in aereo potrebbe essere pericoloso per la mia patologia e quanto, in effetti, è grave la situazione anche in termini di urgenza di intervento. Ho inoltre letto che, per questo tipo di intervento sono possibili due tipi di approccio: quello microchirurgico e quello endoscopico. Nel mio caso, quale sarebbe più opportuno e, se possibile, meno rischioso?
Grazie!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
attenda la visita con il Dr. Cardia che Le saprà dare le opportune indicazioni.
Al giorno d'oggi le tecniche di approccio agli aneurismi cerebrali consentono il loro trattamento quasi, se non, esclusivamente di embolizzazione per cateterismo femorale.

Per quanto riguarda gli aneurismi riscontrati occasionalmente, quindi non rotti, le problematiche non sono semplici.
L'eventuale trattamento deve considerare sia il rischio, in un tempo non predeterminabile, di rottura, sia il rischio dell'intervento che, in mani esperte, è molto basso.

Ci faccia sapere cosa Le dirà il collega.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Migliaccio,
la ringrazio infinitamente per la sua celere e rassicurante risposta. Non le nascondo che questa diagnosi mi preoccupa non poco e devo dire che la sua risposta è stata rassicurante per me. Questo pomeriggio sarò visitato dal dott. Cardia e spero di avere indicazioni confortanti. Sarà comunque mia premura comunicargli l'esito di questa visita al più presto.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Migliaccio,

la aggiorno circa la visita di giovedì scorso: il neurochirurgo ha esaminato le immagini della RM e mi ha proposto un intervento che consiste nell'inserimento, tramite tecnica endovascolare, di uno stent a diversione di flusso. L'intervento verrebbe effettuato all'Humaitas di Milano.
Mi ha inoltre spiegato che, pur presentando comunque una quantità di rischi, a livello statistico, pari a quelli degli altri tipi di intervento, è l'intervento più adatto a questo tipo di aneurisma. Si è detto comunque fiducioso del buon esito dell'intervento e questo mi ha rassicurato.
Lei, cosa ne pensa?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Io non posso che esprimermi genericamente come ho fatto nel precedente consulto, non avendola visitata e non avendo visto gli esami eseguiti.
Si affidi pure al collega.

Cordialmente