Ischemia cerebrale

Mio padre 83 anni il 29 gennaio 2012 ha avuto un ictus.
Risonanza Magnetica del 31 gennaio:
Esame eseguito con sequenze SE, TSE, FLAIR T1 e T2 pesate, con e senza soppressione del segnale del grasso e completato con sequenze EPI pesate in diffusione ed 3dTOF per lo studio del circolo intra-cranico.
Si documenta estesa area di alterata intensità di segnale, iperintenso nelle sequenze FLAIR e con restrizione del segnale nelle sequenze pesate in diffusione, in sede cortico-sottocorticale fronto-insulo-parietale sinistra, con coinvolgimento del nucleo striato omolaterale. Si associa modesto effetto massa per riduzione di ampiezza degli spazi subaracnoidei mantellari adiacenti e dell'emisistema ventricolare di sinistra. Il reperto è da riferire ad evento ischemico in fase acuta (3-5 giorni). Lo studio del circolo intra-cranico ha documentato netta riduzione del segnale del flusso a livello della arteria cerebrale media di sinistra all'origine dalla carotide interna, come per la presenza di un trombo endo-luminale. Numerose millimetriche aree focali di alterato segnale, iperintenso in T2 e FLAIR, localizzate in sede sotto-corticale fronto-parietale bilateralmente e periventricolare, da riferire ad esiti di pregressa sofferenza tissutale su base vascolare ischemica cronica. Sistema ventricolare sovra-tentoriale di dimensione nei limiti della norma, simmetrico ed in asse rispetto alla linea mediana; IV ventricolo di regolare morfologia e dimensioni. Ampliamento degli spazi subarcnoidei mantellari, di maggiore entità in sede fronto-temporale bilateralmente, come segno indiretto di fenomeni degenerativi corticali; regolari le cisterne della base cranica.
Papà fino al pomeriggio del 29 gennaio aveva un'attività motoria costante (passeggiate giornaliere) guidava la macchina (la settimana prima aveva fatto l'esame multidimensionale geriatrico per la patente ottenendo il massimo) esami del sangue quasi tutti nella norma (potassio e glicemia), ecocardio FE=60%, eco vasi epiaortici 30% e 40%, un livello di attenzione elevato e soprattutto nessun tipo di segnale premonitore.
Ora è ricoverato in Ospedale, sotto antibiotico per una infezione urinaria, con un sondino nasogastrico, il catetere e una flebo in uno stato che non so come definire, forse soporifero, una sonnolenza costante, ma quando lo chiamiamo apre gli occhi "forse" ci riconosce, non parla e non capisce un semplice comando come "papà alza la mano sinistra" la parte destra braccio e gamba sono immobili.
Dicono che migliorerà con la riabilitazione, sappiamo che ogni caso è a sè, ma quello che vorremmo sapere è se, con il risultato oggettivo della RM, papà riuscirà a tornare in uno stato di coscienza (anche parziale).
Vi ringrazio e mi scuso per la lunghezza.
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

l'area interessata dal processo ischemico acuto è abbastanza estesa e comprende diverse strutture cerebrali. Circa la prognosi sul versante cognitivo, non è possibile darLe delle indicazioni attendibili, dipende dall'entità del danno residuo che allo stato attuale non si può ipotizzare. Al momento tutte le ipotesi sono possibili ma la lesione ischemica sembrerebbe importante.

Cordiali saluti ed auguri

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta Dr. Ferraloro
non sono un dottore, ma capisco che l'ischemia che ha avuto mio padre è importante, ieri per la prima volta dopo 2 settimane ha avuto sempre gli occhi aperti osservando il mondo esterno per 3-4 ore consecutive (gli infermieri ci hanno detto che li ha aperti anche la mattina), non comprende ancora messaggi semplici (alza la mano), ma ieri gli ho dato il mio telefono nella mano sinistra dicendo che chiamavamo mamma, lui forse meccanicamente, ha portato da solo il telefono all'orecchio e quando mia madre ha iniziato a parlargli, lui si è emozionato (gli è uscita una lacrima) e con la bocca faceva dei brontolii come se volesse rispondere, ma non usciva niente, anche l'espressione del viso era in concentrazione delle parole sentite, quando gli ho detto di farmi parlare con mamma lui autonomamente ha steso il braccio per darmi il telefonino.
Ci dicono che il nostro cervello è plastico, che magari cellule possono svolgere compiti che prima non assolvevano, noi figli speriamo che con questo piccolo segnale di ieri piano piano le cose possano migliorare (anche di poco).
Grazie ancora
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

i segnali che Lei descrive hanno un significato prognostico positivo e rappresentano un buon segnale di speranza. Nel mio post precedente non avevo chiuso le porte, come può leggere, ma Le avevo detto che ritenevo possibili tutte le ipotesi.
Per il momento prendiamo atto di questi segni positivi sperando in ulteriori e decisivi miglioramenti.
Se vuole, può tenermi aggiornato.

Un grosso in bocca al lupo
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Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro
la ringrazio ancora per le risposte, le volevo chiedere un ulteriore parere, cioè se un dottore con il solo risultato della risonanza magnetica (quello del primo post, quindi senza immagini) e la visione del paziente (di 2-3 giorni) possa affermare (anche con una certa crudezza) che papà rimarrà in uno stato vegetativo permanente ed i progressi, se ci saranno, saranno soltanto in una percentuale bassissima (5%), questo senza aver fatto nuovi accertamenti diagnostici e a soli 18 giorni (non 18 mesi) dall'evento ischemico.
Grazie
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

il medico ha visitato Suo padre ma ha letto il referto RM senza visionare le immagini?
Ho capito bene?
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Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro è proprio così,
tutte le immagini diagnostiche effettuate in fase di ricovero (RM encefalo con angio-RM intracranica, ecocolordoppler vasi epiaortici, ecocolordoppler transcranico, ecocardiogramma, elettroencefalogramma, rx torace, angioTC dell'aorta toracica, dei vasi epiaortici e del circolo intracranico) sono rimaste all'ospedale di provenienza (possiamo richiederli con la cartella clinica) e nel momento della dimissione del paziente il reparto di neurologia scrive una relazione dove ci sono esclusivamente i referti di ogni singolo accertamento (nessuna immagine) e il centro di riabilitazione ha solo questo documento.
Per dirla tutta abbiamo, purtroppo, costatato che il centro dove è attualmente non ha avuto mai casi così complessi (paziente incosciente, loro dicono in "stato vegetativo", con sondino naso-gastrico, catatere, emiplagia destra, afasia, flebo e fino a ieri l'altro antibiotico), volevamo chiedere un trasferimento ad una struttura più "appropriata", ci è stato detto che per meri motivi burocratici ed economici non è possibile effettuare alcun trasferimento dal un centro di riabilitazione ad un altro.
Grazie
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

in linea di massima la visita neurologica è fondamentale per ipotizzare una prognosi, inoltre l'area cerebrale lesionata è, come Le dicevo nella prima risposta, abbastanza estesa coinvolgendo diverse strutture cerebrali. Certamente la situazione non è bella ma ipotizzare un eventuale miglioramento solo del 5% mi pare un pò azzardato. Senza volerLa illudere, a volte la natura ci sorprende.

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro, la ringrazio per questo suo "naturale" ottimismo,
...allora, senza la visione delle immagini e con una visita neurologica, l'affermazione di SVP può essere fatta a così poca distanza dall'evento ischemico?
Volevo cortesemente un suo parere sul referto di un altro esame, angioTC, fatto qualche giorno dopo la risonanza magnetica, specialmente per la parte che riguarda la parte interessata dall'ischemia.
AngioTC dell'aorta toracica, dei vasi epiaortici e del circolo intracranico:
Esame eseguito con tecnica spirale multistrato prima e durante somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto iodato non ionico.
Aorta di regolare origine e decorso, di calibro nei limiti della norma ove si eccettui minima ectasia del tratto ascendente (DM 42 mm); focale ateromasia calcifica a livello dell'arco. Rilievo di "arco bovino" per variante anatomica di origine dell'arteria carotide comune sinistra dall'arteria anonima. Asse carotideo pervio bilateralmente, con rilievo di minima ateromasia parzialmente calcifica a livello della biforcazione destra e biforenzione/origine della carotide interna di sinistra. Apposizioni parietali calcifiche a livello del sifone carotideo, bilateralmente. Arterie vertebrali pervie, di regolare calibro e decorso. Apparente minuta placca eccentrica a livello del tratto M1 della cerebrale media di sinistra, non emodinamicamente significativa. Ipoplasia dell'arteria comunicante posteriore destra; sostanzialmente nei limiti le restanti strutture del poligono di Willis. Estesa area di ipodensità in sede fronto-parietale sinistra con
spianamento dei solchi a tale livello e fenomeni compressivi nei confronti del ventricolo
laterale omolaterale.
Grazie ancora
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

in pratica è stata confermata l'estesa area ischemica già riscontrata alla RM, per il resto nulla di particolarmente importante.
Sull'ipotesi di SVP esistono diverse opinioni divergenti, ovviamente la clinica e le indagini strumentali sono fondamentali ma se passano i giorni e lo stato clinico resta stazionario, la prognosi non è favorevole. Bisogna attendere l'evoluzione del caso.

Cordialità
[#10]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro, volevo tenerLa informata sulle condizioni di mio padre:
Circa 35 giorni fa ha effettuato una TAC al cranio: "a livello fronto-parieto-insulare sinistro si apprezza grossolana area disomogeneamente ipodensa cortico-sottocorticale con modica dilatazione ex vacuo del corno frontale del ventricolo omolaterale, come da sofferenza tissutale su base cerebro-vascolare ischemica. Linea mediana in asse. Spazi liquorali della volta e della base cranica di ampiezza aumentata."
Il neurologo che lo ha visitato referta: "vigile, linguaggio spontaneo assente, non risponde alle domande, non esegue ordini verbali semplici, segue con gli occhi le persone, gira la testa e gli occhi verso la sorgente di un rumore".
Ora è a casa (dicono che gli stimoli sono maggiori) sempre con sondino naso-gastrico (non può fare la PEG perchè Billorth 2) e catetere, alterna febbre, infezioni delle vie urinarie e tosse (da reflusso), seguito con scrupolo da nutrizionisti, fisioterapista e logopedista due volte a settimana.
Da quando è a casa è sicuramente migliorato, "sembra" che riconosca le persone a lui più care (alla visione dei parenti manifesta sorrisi, espressioni facciali e gesti con la mano sinistra), ma non riesce ancora a emettere nessuna espressione verbale, nè riesce a comprendere una richiesta di un comando semplice.
Volevo chiedere a Lei sul nuovo (vecchio ormai) referto della Tac e in base alla sua esperienza se, passati 3 mesi e 1/2 dal danno anossico, possiamo aspettarci ancora un miglioramento dello stato di consapevolezza.
Grazie
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi fa particolarmente piacere apprendere il lieve miglioramento clinico di Suo padre.
Il referto dell'utlima TC conferma il pregresso esteso evento ischemico cerebrale che interessa buona parte dell'emisfero sinistro. La localizzazione insulare in particolare è la maggiore responsabile dei deficit cognitivi senza trascurare però il resto della lesione.
Ovviamente non è possibile prevedere se potranno esserci eventuali ulteriori miglioramenti ma, mi pare, che Suo padre è ben seguito, curato e stimolato. In queste condizioni, senza creare facili illusioni, ulteriori lievi miglioramenti potrebbero esserci ma ovviamente non è possibile stabilirlo con certezza.

Cordiali saluti ed auguri
[#12]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Ferraloro, la ringrazio per la risposta..., neanche noi vogliamo crearci facili illusioni, ma volevo aggiungere al precedente messaggio, che il neurologo che ha accompagnato mio padre in ospedale (nella riabilitazione non avevano nessun strumento diagnostico....) mentre faceva la tac total body, visionava "in diretta" che l'edema cerebrale si era riassorbito o era in fase di totale riassorbimento e osservava una sorta di rivascolarizzazione del lato sinistro ischemico (ha fatto anche un disegno, un tondo (ischemia) con tanti piccoli rigagnoli che dalla circonferenza iniziavano a procedere verso il centro).
Volevo chiederLe se era questo il processo, che avviene pian piano, per un ulteriore miglioramento delle consapevolezza?
Sempre molto gentile.
Grazie
Stefano
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Stefano,

il riassorbimento dell'edema cerebrale è un fatto che in questi casi avviene quasi sempre. La rivascolarizzazione di alcune zone è importante ma l'esito dipende dall'entità delle lesioni irreversibili riportate.

Cordialmente
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