Otticopatia ischemica anteriore

Buonasera,
a mia madre, di anni 66 e priva di qualsiasi disturbo circolatorio (e.g. pressione alta, ipertensione etc.) è stata diagnosticata un'otticopatia ischemica anteriore all'occhio sinistro. Lei accusava un disturbo alla vista, che è poi degenerato nella visione di una "mezzaluna nera" nella parte inferiore dell'occhio e di una vista sostanzialmente offuscata sempre in quell'occhio.
Le hanno indicato una cura a base di cardioaspirina, gastroprotettori e cortisone.
Volevo chiedere le seguenti cose:
1) il processo è irreversibile o c'è la speranza che possa recuperare, anche parzialmente e anche a mezzo della chirurgia, la vista in quell'occhio?
2) la cura che le hanno prescritto è efficace?
3) ho letto che c'è il rischio che succeda anche all'altro occhio: la cura che sta facendo serve a prevenire che ciò accada o bisogna fare qualcosa in più?
4) è meglio lasciare l'occhio libero o apporre un bendaggio per non farlo sforzare?

So che sono molte domande, ma sono veramente preoccupata, soprattutto per il rischio che accada all'altro occhio e che, quindi, mia madre perda completamente la vista.
Ringrazio in anticipo per la risposta.

Lucia
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
Neuropatia ottica ischemica anteriore

L’ischemia del nervo ottico si verifica con più frequenza a livello della testa del nervo ottico

(optic nerve head, ONH), dove fattori di tipo anatomico

(affollamento legato alla presenza delle fibre nervose) e un

ridotto supporto vascolare possono causare una diminuzione della perfusione a livelli critici.

Tale situazione è conosciuta come “neuropatia ottica ischemica anteriore” (anterior ischemic optic

neuropathy, AION); l’AION viene distinta in “arteritica” e “non arteritica” (NAION)...

SUE DOMANDE

1) il processo è irreversibile o c’è la speranza che possa recuperare, anche parzialmente e anche a mezzo della chirurgia, la vista in quell'occhio?


risposta
recuperera’ almeno parzialmente
perche’ chirurgia?

2) la cura che le hanno prescritto è efficace?

risposta
la terapia prescritta e’ conforme alle linee guida internazionali


3) ho letto che c’è il rischio che succeda anche all'altro occhio: la cura che sta facendo serve a prevenire che ciò accada o bisogna fare qualcosa in più?


risposta
per ora facciamo guarire questo occhio

4) è meglio lasciare l’occhio libero o apporre un bendaggio per non farlo sforzare?

risposta

perche’ bendare l’occhio??
non caposco

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Marino,
La ringrazio per la risposta. Le chiedevo di una eventuale protezione all'occhio sinistro perchè mia madre lamenta molto fastido nel tenere l'occhio aperto, data la vista offuscata, e vedo che tende a strizzarlo, magari sforzandosi/lo troppo. Passerà questo senso di "offuscamento"?

Inoltre, gli oculisti finora consultati ci hanno tutti detto che se l'intervento terapeutico fosse stato tempestivo sarebbe stato possibile recuperare una percentuale maggiore di vista, mentre, visto che lei ha fatto passare un paio di giorni dai primi sintomi, ora non c'è molto da recuperare. Pensavo che oltra alla terapia somministrata potesse esserci qualche altra opzione (magari chirurgica o anche terapie con staminali) per migliorare la situazione.

Spero voglia rispondermi ancora e La ringrazio in anticipo.

Buona serata,

Lucia



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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
mancano un sacco di dati clinici per poter formulare una ipotesi diagnostica o per affermare che ci sia stato un ritardo diagnostico o terapeutico
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dopo
Utente
Utente
Se vuole posso riportarle i dati clinici del ricovero.
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