Retinoschisi bollosa in entrambi gli occhi e lampi di luce e attività fisica.

salve, ho 37 anni e l'annos corso mi hanno diagnosticato una retinoschisi bollosa, molto grande nell'occhio sinistro e piccola nell'occhio destro. nel sinistro ho avuto anche una emorragia poi risoltasi spontaneamente. spesso nell'occhio sinistro vedo , in alto a sinistra, "lampi di luce" bianca, accecante a frequenza altissima, che durano da pochi secondi a pochi minuti, a volte ripetute a distanza di pochi minuti. l'oculista mi disse che non era sicuro fossero causati dalla retinoschisi, ma che poteva essere possibile.
ho anche una miopia di circa -7 a entrambi gli occhi e altissima presenza di miodepsie (i lampi però non sono miodpsie, le conosco bene)
da pochi giorni ho cominciato a fare esercizi a corpo libero consigliati da un personal trainer per tonificare braccia, spalle e collo, e durante un esercizio che implica alzare le braccia, abbastanza faticoso ma non da farmi restare senza fiato, mi capitano sempre queste crisi di "lampi di luce" appena smetto quell'esercizio specifico i lampi smettono.
sono un po' preoccupata.
a cosa può essere dovuto?
[#1]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
buongiorno ogni volta che muove la testa
scuote gli occhi
il vitreo si muove e crea trazioni VITREO RETINICHE
Non ho avuto la fortuna di visitarla
ma mi pare che nel suo caso deve fare attivita’ sportiva
che non crei questo tipo di TRAUMI OCULARI
per esempio il NUOTO

Mi spiace a mio parere STOP a palestra


buona giornata

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2016
Ex utente
ma intende dire definitivamente? vale anche per trekking e passeggiate in montagna? non c'è modo di migliorare la situazione?
[#3]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
sue domande

1)ma intende dire definitivamente?

risposta SI , se non capiamo il motivo dei LAMPI

2) vale anche per trekking e passeggiate in montagna?

risposta
No se non fa sforzi elevati

3) non c’è modo di migliorare la situazione?

risposta
verificare con il suo medico oculista la situazione della retina periferica semmai puntando ad un barrage laser o ad un Criotrattamento


buona serata

Le rotture o lacerazioni retiniche rientrano nelle alterazioni degenerative specifiche della periferia retinica.

La causa principale è una progressiva insufficienza di vascolarizzazione retinica della periferia retinica, concause sono le trazioni vitreo-retiniche periferiche e la miopia medio – elevata .Le degenerazioni retiniche periferiche si presentano a tutte le età, più frequentemente nei soggetti miopi e nei soggetti adulti che praticano attività sportiva o attività lavorative pesanti e a volte negli anziani.

Lei degenerazioni sono più presenti generalmente nel settore retinico supero temporale.Fra queste, quelle a palizzata, a bava di lumaca ed il pigmento focale sono le più pericolose, e la patologica aderenza vitreo-retinica presente in questi casi può causare una rottura retinica a seguito di fenomeni di trazione .

Le degenerazioni retiniche periferiche sono generalmente asintomatiche.

Se associate a trazioni vitreoretiniche periferiche, la trazione vitreale su di esse provoca la stimolazione del tessuto retinico periferico con formazione di fotopsie (lampi), alla periferia del campo visivo.

L’acuità visiva centrale non è mai interessata.

In pazienti sintomatici in presenza di fotopsie, è indispensabile l’esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di Goldmann a tre specchi.

La degenerazione a palizzata si presenta come un’area fusiforme di assottigliamento retinico con un reticolo di strie biancastre filiformi;

al suo interno si possono trovare microfoni retinici.

La degenerazione a bava di lumaca si presenta come una area con aspetto biancastro simile alla brina.

Il pigmento focale si presenta come una chiazza di iperpigmentazione retinica.

La retinoschisi degenerativa si presenta come una area di lesioni cistiche con sdoppiamento del tessuto retinico che può progredire in senso circonferenziale.

L’esame biomicroscopico della periferia del fondo oculare ci consente di porre una corretta diagnosi. Deve comunque essere posta diagnosi differenziale fra le varie forme di degenerazioni retiniche periferiche per riconoscere ed eventualmente trattare quelle regmatogene, ossia quelle che possono dar luogo ad una rottura retinica e successivo distacco di retina. La prognosi è funzionalmente buona, a patto che vengano seguite ed eventualmente trattate con il LASER o con la CRIOTERAPIA le lesioni più pericolose.

Non vi è terapia efficace per limitare la progressione nel tempo delle degenerazioni retiniche periferiche. Vi è però una terapia profilattica efficace per prevenire un distacco di retina confinando ed isolando le degenerazioni retiniche a maggior rischio regmatogeno.

Ciò si ottiene appunto con la terapia LASER r o con crioapplicazioni, che creano una cicatrice adesiva attorno alle degenerazioni pericolose, impedendo il distacco della retina.

La terapia chirurgica vitreo retinica è da prendere in considerazione nei casi di presenza di aree di degenerazione retiniche periferiche multiple e molto estese. l principio del trattamento laser sta nel fatto di costituire una barriera attorno alla rottura, isolandola dal resto della retina.

Il laser più usato in queste applicazioni è l'argon laser, che produce una luce blu-verde; altri laser (rosso, infrarosso) vengono utilizzati in applicazioni particolari. Per mezzo del laser, vengono prodotti una serie di "spot" ravvicinati che altro non sono se non piccole ustioni della retina, dell'epitelio pigmentato e della coroide sottostanti.

Gli spot vengono praticati in modo da disegnare una barriera di due, tre ed a volte quattro file attorno alla rottura retinica.

Nei giorni successivi al trattamento, queste microscopiche ustioni danno luogo ad una cicatrizzazione la quale rappresenta una "colla" permanente e costituisce, una barriera definitiva ed insormontabile.

Se, quindi, un eventuale distacco di retina dovesse originare dalla rottura, esso verrebbe arrestato dallo sbarramento laser.

Aggiungiamo due brevi considerazioni. Primo, con il laser non si ripara la rottura (come molte persone pensano), ma la si circonda isolandola e rendendola innocua; secondo, il trattamento laser non è immediatamente efficace, ma lo è dopo qualche giorno o meglio dopo qualche settimana, a cicatrizzazione avvenuta. In pratica il trattamento laser delle rotture retiniche è una procedura ambulatoriale estremamente semplice. Come nella visita oculistica, il paziente viene posizionato davanti ad uno strumento, vengono instillate delle gocce per una anestesia di superficie (più che sufficiente allo scopo) e viene applicata una particolare lente a contatto sull'occhio. Quando inizia il trattamento, il paziente percepisce dei brevi lampi di colore azzurro-verde ciascuno dei quali corrisponde ad uno spot sulla retina.

Il trattamento non è di norma doloroso; qualche paziente si lamenta di occasionali "pizzicate" quando lo spot coincide con una terminazione nervosa interna. Al termine della seduta, il paziente può tornare tranquillamente a casa, ma viene invitato a condurre una vita tranquilla per i giorni successivi (come abbiamo visto, il trattamento non è efficace immediatamente) e vengono fissate delle visite di controllo per assicurarsi che il processo di cicatrizzazione proceda senza intoppi.

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