1-2 frammenti di adenocarcinoma endometrioide con focali aree di tipo sarcomatoide

Mia madre in seguito a delle perdite ematiche si è sottoposta a una ecografia dell'utero, che ha rilevato la presenza di un polipo endometriale di 28 mm di diametro. Ha poi subito il raschiamento diagnostico dell'endometrio, il risultato dell'esame istologico (pervenuto dopo 2 settimane) è il seguente:
1-2 frammenti di adenocarcinoma endometrioide con focali aree di tipo sarcomatoide, grado 3 (scarsamente differenziato).
Il ginecologo ha detto che prima di effettuare l'isterectomia deve fare una risonanza magnetica della pelvi e dell'addome per accertare la presenza di eventuali metastasi.
Vi chiedo: se ci fossero le metastasi, come si dovrebbe procedere, prima con la chemio-radioterapia e poi con la chirurgia o viceversa?
e cosa sono le aree di tipo sarcomatoide, indicano una maggiore tendenza a metastatizzare? Quali sono i farmaci chemioterapici più indicati per questo tipo di carcinoma? Dopo l'isterctomia in genere quanto tempo ci vuole per avere il referto istologico dell'utero?
L'isterectomia deve esssere eseguita da un ginecologo o da un oncologo?
Scusate il numero di domande ma sono molto spaventato. Grazie.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara signora,
Le aree sarcomatoidi indicherebbero una diversa caratterizzazione istologica di alcune aree cellulari, che assumono un aspetto simile alle cellule maligne che originano dal tessuto muscolare e che presentano una certa tendenza spiccata all'aggressività (e in parte anche alla metastatizzazione).Attenderei prima gli esami di imaging e poi l'esito definitivo dell'intervento con un istologico esaustivo per una valutazione delle eventuali terapie adiuvanti.
In relazione alla sua ultima domanda le dico che ogni chirurgo ginecologo ha nel suo bagaglio competenze intrinseche di oncologia, anche se forse sarebbe meglio avere una lunga esperienza in sala operatoria come ginecologo oncologo per compiere interventi che abbiano la velleità di essere radicali.
Dr.Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gentile dottor Alongi e gentili medici oncologi,
ci è pervenuto l'esito della risonanza magnetica dell'addome superiore e inferiore, fatta con e senza contrasto. Lo riporto integralmente:
"Non lesioni epatospleno pancreatiche.
Vie biliari non dilatate: colecisti normodistea.
Reni a buona secro escrezione in assenza di dilatazioni delle cavità calico pielouretrali.
Doppia vena renale sn, una a decorso retroaortico.
Surreni non ingranditi.
Non linfoadenopatie dimensionalmente significative in sede cruciale lomboaortica pelvico inguinale.
Utero globoso di volume aumentato per la presenza a livello del fondo di formazione a carattere espansivo ad origine endometriale del diametro di circa 3 cm. che occupa e distorce la cavità endometriale estendendosi nello spessore del miometrio sino a livello sottosieroso sul versante di sinistra.
Coesiste piccola formazione fibromiomatosa a livello del fondo, sul margine superiore, di 1 cm. di diametro paramediana dx.
Non patologie annessiali di rilievo.
Vescica ben distesa a pareti regolari.
Non versamento nel cavo di Douglas.
Libere le logge ischio rettali.
Valutazione chirurgica."

In attesa dell'intervento di isterectomia, fissato tra 2 settimane, vorrei porvi alcuni quesiti:
1) La risonanza magnetica è attendibile al 100% nell'escludere la presenza di metastasi, o è consigliabile fare ulteriori esami come ad esempio la PET?
2) Il fatto che il carcinoma abbia raggiunto il livello sottosieroso significa che è uscito fuori dalla parte esterna dell'utero, o che anche se vicino al margine è ancora contenuto in esso?
3) In attesa del referto istologico dell'utero, del sampling linfonodale e della citologia peritoneale, per un adenocarcinoma endometrioide G3 con aree sarcomatoidi esteso fino al livello sottosieroso, sono indicate una radioterapia e/o chemioterapia adiuvanti post-chirurgiche?
Grazie.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro utente, in relazione al caso di sua madre mi ripeto dicendole che aspettiamo l'esito istologico definitivo dell'intervento.
Posso però preannunciare che tutto dipende dall'invasione del miometrio. Se è superiore alla metà esterna(invasione M2), siccome da questa sede partono le connessioni linfatiche, si suppone un rischio maggiore di compromissione linfonodale pelvica e pertanto risulta indicata la RT adiuvante sulla Pelvi(EBRT) . Inoltre una situazione di G3 che evidenzia un elevato grado di aggressività istologica inversamente proporzionale al grado di differenziazione cellulare, può preannunciare l'importanza di una brachiterapia sulla cupola vaginale per ridurre le recidive locali, che in tal caso potrebbero essere più probabili.
La risonanza magnetica è utile solo come esame morfologico pelvico per evidenziare i rapporti del tumore con gli organi pelvici. La Pet è invece utile per una valutazione delle possibili compromissioni linfonodali come sede attiva di malattia. In ogni caso l'istologico potra chiarire ulteriormente anche questo, se associato ad una sapiente linfectomia(almeno più di 10 linfonodi)e se con esame del liquido peritoneale libero e, se presente, raccolto nel Douglas per la ricerca di cellule maligne.