Sospetto tumore vescica

mio padre, anni 65 nefrectomizzato nel 09/2010 rene sx con esame istologico carcinoma a cellule chiare pt3g3nxm0 ha seguito per questi 2 anni tutti i follow-up previsti dalprotocollo.A novembre gli sono stati prescritti i seguenti esami con annessi referti
- l'esame PET-TC non ha evidenziato aree di patologico accumulo del radiofarmaco nei distretti corporei esaminati.
- emoglobina 14.3 g/dl; glicemia 107 mg/dl; azotemia 44.5 mg/dl; creatinina 1.26 mg/dl; uricemia 7 mg/dl; gamma-gt 12 U/L; fosfatasi alcalina 44 U/L; calcio 9.5mg/dl; LDH 348 U/L; sodio 143 mEq/L; potassio4.6 mEq/L; P.S.A. 2.66 ng/ml
- CEA 2.4 NG/ML range non fumatori 0-2.5
- esame citologico urine su tre campioni di 100 ml ciascuno.Diagnosi: campione rappresentato da alcuni aggregati di elementi uroteliali ipercromatici ed atipici, in attegiamento simil-papillare, compatibili con lesione papillare.
Quanto esposto soprattutto per ciò che concerne l'esito citologico potrebbe far sospettare un tumore vescicale e se si è possible che sia una recidiva a distanza del precedente Ca al rene sx. Quali le indagini da effettuare?
Aiutatemi sembra di ripiombare in un incubo
Ringraziandola anticipatamente per la risposta ,la saluto cordialmente
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
Perchè scrive "quanto esposto sopratutto per ciò che concerne il citologico", è SOLO il citologico a meritare un approfondimento diagnostico negli esami che ha citato.
La presenza di atipie all'esame citologico delle urine, che non capisco per quale motivo è stato consigliato nel follow up del carcinoma renale, fa sospettare la possibile presenza di un tumore a carico dell'urotelio, quindi, nel caso di suo padre, vescica, uretere dx, pelvi renale e calici di dx.
Nella malaugurata ipotesi di un tumore uroteliale non sarebbe una recidiva del tumore renale, ma un nuovo tumore.
Gli accertamenti da fare sono una cistoscopia e una valutazione dell'alta via di dx, che potrebbe essere fatta contestualmente (o comunque subito dopo) con una pielografia retrograda.

Dr. Luca Colapaoli

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Utente
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Gent.mo Dr Colapaoli la ringrazio per la risposta. Cmq la mia dicitura"quanto esposto sopratutto per ciò che concerne il citologico"si riferiva al perchè il citologico rappresenti un valore di riferimento indipendente dalla pet.tac (negativa) e dai markers tumorali (CEA 2.4 NG/ML range non fumatori 0-2.5).
Per quanto riguarda il citologico gli è stato prescritto dall'oncologo dopo che mio padre riferiva di pollachiura e nicturia.
Approfitto della sua cortese disponibilità per chiederle dei chiarimenti inerenti la cistoscopia:
1) è un esame che richiede una preparazione ? è doloroso? va fatto in anestesia? mio padre e affetto da un'ipertrofia prostatica importante, ciò può rendere l'esame complicato/ulteriormente doloroso?
2) un eventuale tumore uroteliale può prendere origine dalla invasione vescicale da parte di una neoplasia prostatica?
Grazie ancora, cordialità.
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
La cistoscopia non prevede una preparazione, molti prescrivono la profilassi antibiotica, che non è dimostrato essere necessaria nè utile. Non va eseguita in corso di infezione urinaria sintomatica. Anche in questo caso molti centri richiedono una urinocoltura per confermare l'assenza di infezione.

Può essere eseguita con strumenti rigidi oppure flessibili. Con i primi, in particolare in caso di importante ipertrofia prostatica, l'esame può essere doloroso.

In genere viene eseguita in anestesia "topica", ovvero dopo l'inserimento in uretra di un gel lubrificante ed anestetico. Se questo gel viene posizionato 10-15 minuti prima dell'esame l'anestesia che si ottiene è in genere ottima. Con i cistoscopi flessibili l'utilizzo di anestetico è quasi superfluo perchè il fastidio è comunque modesto.

Per una cistoscopia il meno fastidiosa possibile il mio consiglio è di scegliere un centro dove utilizzano la cistoscopia flessibile e, se possibile, farsi instillare in uretra il gel anestetico 10-15 minuti prima dell'esame.

La risposta alla domanda 2 è: no.
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Grazie infinite per la delucidazione.
Buon natale di cuore
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Gent.mo Dr. Colapaoli, mio padre ha effettuato l'esame cistoscopico che ha dato esito negativo. L'urologo ha consigliato allora di fare una tac con contrasto addome-pelvi mentre l'oncologo invece ha optato per una risonanza magnetica con contrasto addome-pelvi.
Qual'è la differenza tra i due esami, e quale quello più idoneo per verificare l'esito del citologico ?
Visto che mio padre è monorene, il gadolinio utilizzato nella risonanza magnetica con contrasto potrebbe causare effetti collaterali importanti: insufficienza renale ?
Visto l'esito negativo della cistoscopia, l'esame citologico che riferisce "campione rappresentato da alcuni aggregati di elementi uroteliali ipercromatici ed atipici, in attegiamento simil-papillare, compatibili con lesione papillare." potrebbe far sospettare ancora qualcosa a carico delle vie urinarie oppure no?
La saluto cordialmente
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
Buongiorno,
mi scusi per la risposta in ritardo.
Suo padre ha un rene solo e una creatininemia leggermente elevata. Questo, potenzialmente, predispone a problemi vari, da banali e transitori a molto gravi (ma molto rari) sia nell'utilizzo del mdc endovena per la TC che del gadolinio della RMN.

Dal momento che si tratta di visualizzare la via escretrice, e di entrambi gli esami quello che interessa nel caso di suo padre è, appunto, la fase escretrice in cui il mdc (iodato o magnetico) viene escreto dal rene nella via escretrice e la "disegna" rendendone visibili eventuali difetti indizio di POSSIBILE patologia, non capisco per quale motivo non si sia optato per una pielografia ascendente (che avevo anche suggerito in prima battuta).

Questo esame prevede, al momento della cistoscopia, il posizionamento (indolore in genere) di un sottile cateterino nell'uretere. Subito dopo la cistoscopia il pz si reca in radiologia dove viene instillato mezzo di contrasto in questo cateterino che "disegna" la via escretrice, senza bisogno di passare nei reni con i potenziali problemi a cui accennavo prima. Sottolineo che, in mano ad un radiologo esperto nella metodica, la pielografia ascendente non ha niente da invidiare alla TC e/o RMN nella valutazione della via escretrice.

Cordiali saluti
dr LC
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Colapaoli, non so perchè non si sia optato al momento della cistoscopia per una pielografia ascendente. La ringrazio infinitamente per i chiarimenti
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Colapaoli, rieccomi a distanza di qualche mese.
Mio padre ha effettuato la RSM che non ha evidenziato nulla degno di menzione, di conseguenza l'oncologo ha programmato un nuovo citologico a distanza di 6 mesi dal primo, ed il cui esito è stato:
campione rappresentato da numerosi granulociti neutrofili;
si osservano alcuni aggregati di cellule uroteliali in atteggiamento simil-papillare, con alterazioni citonucleari.
Opportuna ripetizione dopo terapia adeguata.
Il referto citologico potrebbe essere compatibile con un'infezione in corso e più precisamente con un'ipertrofia prostatica?
I "numerosi granulociti neutrofili" danno qualche indicazione specifica, nel senso che potrebbe esserci un ritorno del cancro latente?
quale quindi l'nterpretazione del citologico al cospetto di una RSM ed esame cistoscopico negativi?
La ringrazio anticipatamente e le chiedo scusa per le numerose domande
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
Gentile utente,

l'esame citologico "sospetto" è purtroppo un elemento che crea a volte moti problemi, potendo essere il risultato di tante situazioni, tra cui l'infezione. La presenza di leucociti nelle urine è a favore dell'ipotesi dell'infezione.

Una infezione urinaria è peraltro facilmente verificabile con un esame colturale delle urine.

Una cistoscopia e una "uro-risonanza" negative non escludono comunque la presenza di piccoli tumori dell'alta via, che possono essere non visibili con la risonanza.

Se dovessero persistere dubbi nella citologia urinaria sarebbe da valutare una ureterorenoscopia diagnostica.

Con questo esame uno strumento endoscopico si introduce in vescica e quindi risale nell'uretere e nelle cavità del rene, e si esegue una valutazione "visiva" delle strutture, con la possibilità di eseguire biopsie su aree sospette.

Cordiali saluti
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Utente
Dr. Colapaoli la ringrazio per la celere ed esaustiva risposta . La terrò aggiornata a breve, grazie, ancora grazie.
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Utente
Utente
Gent.mo Dr Colapaoli a distanza di qualche mese la ricontatto per farle il punto della situazione. Mio padre ha effettuato una scintigrafia ossea che fortunatamente ha dato esito negativo, ma l'urologo ha ritenuto opportuno fargli eseguire un Test citologico uCyt. Il cui esito è il seguente:
L’analisi di immunofluorescenza dell’urina spontanea in esame con anti-mucina e anti-CEA (uCyt+) ha dato esito : positivo ( >5 cellule).
Ciò vuol dire che con assoluta certezza vi è una una neoformazione tumorale, oppure il tutto necessità di ulteriori approfondimenti? Sono molto preoccupato perchè se si trattasse di un tumore , visto che mio padre è monorene il quadro prognostico si complicherebbe di molto ?
La ringrazio anticipatamente cordialità.
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Utente
Utente
Gent.mo Dr Colapaoli a distanza di qualche mese la ricontatto per farle il punto della situazione. Mio padre ha effettuato una scintigrafia ossea che fortunatamente ha dato esito negativo, ma l'urologo ha ritenuto opportuno fargli eseguire un Test citologico uCyt. Il cui esito è il seguente:
L’analisi di immunofluorescenza dell’urina spontanea in esame con anti-mucina e anti-CEA (uCyt+) ha dato esito : positivo ( >5 cellule).
Ciò vuol dire che con assoluta certezza vi è una una neoformazione tumorale, oppure il tutto necessità di ulteriori approfondimenti? Sono molto preoccupato perchè se si trattasse di un tumore , visto che mio padre è monorene il quadro prognostico si complicherebbe di molto ?
La ringrazio anticipatamente cordialità.
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
Il quadro è sospetto x un tumore uroteliale, che non ha niente a che vedere con il pregresso tumore del rene. L'esame ucyt non da una certezza ma un sospetto. Le metodiche le abbiamo già illustrate. Se non si trova niente o è perché non c'è o è troppo piccolo x essere visualizzabile.
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
Io consiglieri di "andare a vedere" con gli accertamenti già discussi, di provata efficacia ed innocui x il rene. Se non si trova niente la situazione va monitorata nel tempo.
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Utente
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Dr. Colapaoli grazie infinite. Lei rappresenta un punto di riferimento di assoluta importanza. Cordialità
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