Il 10 settembre 2008 ho ritirato l'esame istologico che riporta

Egregi dottori sono un ragazzo di 20 anni e il giorno 21 Agosto 2008 ho avuto un asportazione del testicolo destro per tumefazione.
Il 10 Settembre 2008 ho ritirato l'esame istologico che riporta:

CAMPIONE IN ESAME:
Testicolo destro, Orchiectomia semplice

DESCRIZIONE MACROSCOPICA:
Campione di orchifunicolectomia. Testicolo di cm 6x6x4 occupato interamente da una lesione di colore bianco-giallastro. Tratto di funicolo di circa cm 4

DIAGNOSI:
Il quadro morfologico mostra una Neoplasia germinale maligna mista costituita da 75% di Seminoma e circa 25% di Carcinoma embrionario. La neoplasia mostra aree di necrosi infratumorale. Si associano, nei tubuli didimari residui, immagini di Neoplasia germinale intratubulare. Si osserva focale infiltrazione della tunica albuginea ed immagini di invasione vascolare. Funicolo libero di neoplasia.

Come risulta l'esame istologico? In che modo devo proseguire?
Avrei bisogno di fare delle chemioterapie?

Ho fatto una TAC TOTAL BOBY post operatoria che evidenza:

CRANIO
-ventricoli laterali in sede, non dilatati nè deformati
-terzo e quarto ventricolo sulla linea mediana
-spazi subaracnoidei paricerebrali e pericerebrali di ampiezza conservata
-assenza di aree di alterata densità tissutale a sede sopra e sottotentoriale


-vettore tracheo esofageo in asse
-tiroide nei limiti, a densità omogenea
-micronodulo solido nel segmento lingulare del lobo superiore sinistro (reliquato specifico?)
-Assenza, nei rimanenti campi polmonari di zone con valori tomodensitometrici a significato patologico
-assenza di significative tumefazioni delle stazioni linfoghiandolari mediastiniche e laterocervicali
-fegato di volume nei limiti a densità finemente disomogenea ma senza evidenza nel suo contesto di chiare immagini di tipo focale
-vie biliari intra ed extraepatiche di calibro regolare
-pancreas nei limiti senza apprezzabili dilatazioni dei dotti principali
-milza nei limiti con densità omogenea
-reni in sede regolari per forma volume e densità
-surreni nei limiti con densità omogenea
-assenza di significative tumefazioni delle stazioni linfoghiandolari intercavo paraortiche e retrocruciali

Aspetto una vostra risposta GRAZIE
DISTINTI SALUTI
[#1]
Attivo dal 2001 al 2011
Ematologo, Patologo clinico
E' importante consocere i valori del'alfa fetoproeina dell'LDH e dell'HCG pre operatori. Se le cose stanno così come sono descritte, ritengo opportune inotre eseguire una PET per escludere secondarismi a distanza. Nel caso risultasse negativa è utile instaurare un programma di trattamento radiante sui linfonodi retroperitoneli. Con questa procedura il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 97%
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregi dottori ho fatto la visita oncologica il quale mi ha prescritto due serie di chemioterapie da iniziare il 7 ottobre e fare l'esame della PET.
Il risultato della PET riporta:
INTENSO E PATOLOGICO INCREMENTO DEL METABOLISMO GLICIDICO SI RILEVA IN CORRISPONDENZA DI UN'AREA DI VEROSIMILE PERTINENZA LINFONODALE LUNGO IL DECORSO DEI VASI ILIACI DI DESTRA.
NEGATIVI, NEI LIMITI RISOLUTIVI DELLA METODICA I RESTANTI DISTRETTI CORPOREI ESAMINATI.
QUADRO PET COME DA LOCALIZZAZIONE DI MALATTIA AD ELEVATO METABOLISMO GLICIDICO DI SIGNIFICATO ETEROPLASTICO.

Volevo chiedervi che cosa significa il referto della PET e se c'è qualche anomalia.

GRAZIE

[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
In considerazione della positività PET, deponente per un possibile linfonodo sede di malattia, ed in considerazione del quadro misto istologico di non seminoma puro è giustificato il trattamento farmacologico sistemico, molto probabilmente a base di platino(PEB x2-3 cicli). La radioterapia potrebbe avere un ruolo sulle sedi attive residue alla chemioterapia (a dosi radicali di almeno 30 Gy) o come consolidamento sulla sede dell'asse lomboaortico e pelvico omolaterale(20-26 Gy); in alternativa da valutare la linfadenectomia estesa ai linfonodi retroperitoneali, anche se difficoltosa per necrosi linfatica dopo chemioradioterapia. Comunque questi tumori hanno una buona radiochemioresponsività(almeno dell'85%) pertanto affronterei i trattamenti prescritti con serenità.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#4]
Attivo dal 2001 al 2011
Ematologo, Patologo clinico
Concordo con i 2 PEB. Se una PET di rivalutazione mostrasse persistenza di malattia linfonodale al termine della chemioterapia, opterei per un trattamento radiante .
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